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Scarlett porta Fable a Venezia?

Un gioco di ruolo dal carattere fiabesco, una ragazza coinvolta in sfortunati eventi e una città italiana tutta da esplorare, vi ricorda qualcosa?

RECENSIONE di Paolo Matrascia e Michele Bertini   —   03/05/2010
Venetica
Venetica
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Versioni testate: Xbox 360 e PC

Italiani, popolo di santi, poeti e... videogiocatori.Sembra essere proprio quest'ultima la caratteristica peculiare di noi abitanti del Bel Paese in questo decennio appena iniziato.

Scarlett porta Fable a Venezia?

Se Ubisoft ha reso omaggio al nostro paese con la realizzazione di Assassins Creed 2, questa spinta pare non essersi ancora esaurita tanto che anche i Deck13 hanno voluto ambientare il loro Venetica nel famoso capoluogo veneto. Che l'Italia si stia trasformando in una nuova Cinecittà digitale? Prima di gioire della grande considerazione nei confronti della nostra cultura bisogna però analizzare quali siano i risultati che approdano sui nostri schermi, quale sia insomma la qualità del gioco di ruolo partorito dagli sviluppatori tedeschi: un'esperienza che fa gonfiare il petto di orgoglio patriottico oppure una delusione da dimenticare?

Tra miniere, canali e fogne

Venetica si presenta come un gioco di ruolo dai tratti fiabeschi e parodistici, uno stile reso famoso dal capolavoro di Lionhead Fable 2. L'ispirazione alla creatura di Peter Moulinex è palese fin dai primi minuti di gioco: un mondo che è la caricatura di se stesso, il carattere scanzonato dei dialoghi e il ricorso a un registro volutamente autoironico non possono che convincerci che in germania abbiano fortemente apprezzato il lavoro del Lord d'oltremanica. L'avventura di Venetica parte seguendo i caratteri peculiari del gioco di ruolo fantasy: un assalto al villaggio natio di Scarlett guasta il sereno scorrere della quotidianità e porta via la vita dell'uomo amato dalla protagonista. Questi eventi costringono la ragazza a impugnare le armi per portare a termine una missione più grande di lei, un viaggio che porta alla città di Venezia seguendo le direttive della Morte in persona, qui in veste non di ultimo nemico da sconfiggere ma di alleato e addirittura figura paterna. Quello che la triste mietitrice ci chiede è di contrastare i piani di un negromante che minacciano di portare alla ormai classica distruzione del mondo per come lo conosciamo. Per poter avere successo nell'ingrato compito Scarlett deve ricorrere alle abilità oscure in lei sopite, che ovviamente dovremo risvegliare nel corso del gioco; spetta poi al giocatore decidere se perseguire l'obiettivo finale percorrendo il sentiero del bene altruistico oppure se abbandonarsi alla furia della vendetta. Detta così la narrazione di Venetica non sembra discostarsi troppo dagli standard de genere, una storia onesta, un pretesto come un altro per prendere in mano la spada e mietere nemici per accumulare esperienza e salire di livello, insomma il minimo indispensabile per offrire al giocatore un canovaccio su cui scrivere la propria storia tramite un alter ego digitale.

Manca qualcosa però, o meglio l'ingranaggio di tutto questo meccanismo appare fin da subito poco scorrevole, la molla della voglia di avventura stenta a scattare e con questa anche la spinta del coinvolgimento. A pesare è in particolare l'assenza di un contorno, di una cura superiore e certosina che possa valorizzare e rendere godibile quel mondo e quella storia che da soli non sembrano andare da nessuna parte. Passeggiare per Albion è un'esperienza unica, Fable offre un mondo con una sua identità peculiare e questa impronta unica va a incensare il gameplay stesso del prodotto. In Venetica tutto questo non è presente, la vasta città e i suoi dintorni appaiono come dei grandi contenitori vuoti, la Venezia di Ezio è lontana anni luce e in particolare gli abitanti nella loro staticità e nelle loro poche e striminzite battute di dialogo non hanno carattere, sono solo dei distributori di missioni (nel migliore dei casi), nessuno ha una storia da raccontare che valga la pena essere ascoltata. Se il compito di creare un ambiente di gioco è sulla carta svolto egregiamente, non ci si può accontentare di un corpo senz'anima, non da un gioco che richiede molte ore per essere portato a termine.

Non sentirsi mai a casa

È all'interno dell'ambiente cittadino veneziano che si sviluppa il cuore dell'avventura. Una volta giunti a destinazione, infatti, si apre un ventaglio sempre più ampio di quest e porzioni di mappa disponibili, rappresentati dai quartieri della città che man mano si rendono esplorabili. Le missioni s'intersecano tra loro in maniera piuttosto dinamica così da trasformare delle subquest in tasselli fondamentali per portare a termine il filone principale della storia. Parliamoci chiaro, l'offerta di compiti che propone Venetica non si discosta dagli standard del genere e soffrono, nel caso delle quest secondarie, della cronica mancanza di originalità tipica degli obiettivi facoltativi, per questo sarebbe ingiusto incolpare di questo il gioco quando anche i titoli storici e più blasonati riempiono ore di gioco con incarichi di basso spessore.

Scarlett porta Fable a Venezia?

Piuttosto, è evidente come stavolta non sia più sufficiente offrire al giocatore delle oneste subquest; quando a mancare è il contorno che dovrebbe valorizzare ogni più banale azione nel mondo di gioco ci si accorge come anche l'offerta del solito pacchetto di avventure non è più sufficiente a mantenere alto il coinvolgimento. Senza la bellezza onirica di Albion, gli scorci devastati e decadenti di Fallout 3 e senza una popolazione che sembri viva e attiva nell'ambiente circostante quale incentivo, ci può essere stimolo per il giocatore a portare l'ennesimo oggetto da un posto all'altro della mappa o a ripulire una delle tante case infestate? Se la bellezza di un gioco di ruolo sta proprio nella sensazione di sentirsi parte di qualcosa, di contribuire a far muovere con ogni nostra più piccola azione gli ingranaggi di tutto quello che ci circonda, con Venetica questa possibilità di estraneazione ci viene negata da un lavoro approssimativo sull'intero background. La recitazione dei personaggi non giocanti è insipida, quasi inesistente, la sensazione di parlare con delle bambole digitali è sempre presente, non meglio ha da offrire la città che a dispetto del nobile nome che porta niente ha a che vedere con la Venezia conosciuta con le avventure di Ezio in Assassins Creed 2 e l'impietoso confronto non riguarda certo l'aspetto tecnico, seppur sottotono. Scarlett non si muove tra i borghi di una splendida città d'arte ma in un contenitore privo di spessore e fascino, con un level design che assume un minimo di coerenza e logica solo degli angusti dungeon sotterranei mentre i luoghi di maggior interesse come le piazze e i mercati vantano appena una manciata di personaggi con cui mercanteggiare tramite l'apposito menu.

Obiettivi Xbox 360

Venetica regala poco più della metà dei mille punti in palio finendo il gioco una volta senza particolari accorgimenti. Fondamentale è sottoporsi a tutti gli allenamenti, mentre è necessario terminare una seconda volta il gioco con un allineamento differente per il relativo obiettivo.

Una gilda è per sempre

Dicevamo che Scarlett dovrà far maturare le sue abilità innate nel corso del gioco, quest'ultime si suddividono in abilità fisiche e in arti magiche. Le prime altro non sono che i colpi speciali utilizzabili con le varie tipologie di armi a disposizione, ovvero: spade, falci, martelli e lance. Ogni arma gode di differenti colpi speciali sbloccabili spendendo punti esperienza in un classico diagramma ad albero, tra queste sono presenti anche della abilità passive che aumenteranno in maniera permanente le capacità offensive della protagonista. Discorso analogo per le magie, legate in gran parte al mondo delle ombre, una dimensione alternativa che Scarlett può attraversare per poter sfruttare i portali in esso presenti, utili talvolta per risolvere dei semplici puzzle. Le altre abilità arcane hanno prettamente carattere offensivo e richiedono un consumo di energia mentale e un successivo tempo di ricarica per essere eseguite. Il numero di abilità è notevole ed è possibile assegnare le più utilizzate alle direzioni del d-pad e al tasto B, purtroppo ben presto si avverte la necessità di poter avere molte più abilità a portata di mano, problema ovviato solo nella versione PC da una lunga barra personalizzabile nella parte bassa dello schermo. Il combat system fa della semplicità il suo punto di forza attribuendo al un solo tasto la funzione di attacco fisico concatenabile in semplici combo ma che unito all'uso attento e provvidenziale della schivata e delle stesse abilità riesce a regalare delle soddisfazioni. La decisione se forgiare una protagonista più incline al combattimento fisico o al ricorso alla magia sta alla libera scelta del giocatore e sarà valorizzata dalla scelta della gilda cui affiliarsi. Le gilde della città sono in tutto tre ognuna con una maggiore predisposizione per l'uso delle armi, della negromanzia oppure della formazione di pozioni e al commercio. La scelta è piuttosto esigua a dir la verità e non stravolge poi tanto la narrazione che non presenta grandi bivi narrativi.

Degrado urbano

Vantando un'ambientazione da potenziale così alto era lecito aspettarsi da Venetica una realizzazione grafica di prim'ordine così da valorizzare l'intera produzione. Dispiace constatare come anche sotto questo aspetto le aspettative siano state tradite, la modellazione poligonale dei personaggi è davvero grezza, così come le loro animazioni spesso slegate tra loro e sgraziate nella resa. Le texture sono povere di effetti e l'illuminazione, nonostante il ciclo giorno-notte, è statica e spesso anche irreale nei luoghi chiusi,

Scarlett porta Fable a Venezia?

poco ispirati sono anche gli effetti di luce delle magie e delle abilità. Durante il gioco abbiamo riscontrato anche numerosi glitch piuttosto fastidiosi, come personaggi incastrati o una cattiva interattività con l'ambiente, sintomo di un lavoro di affinamento piuttosto approssimativo mentre la versione per Xbox 360 soffre di scarsa ottimizzazione riscontrabile in numerosi e drastici cali di framerate ingiustificati dalla sempre modesta azione su schermo. Di certo l'aspetto tecnico è quello che più di tutti tradisce la natura di Venetica, un progetto nato su delle premesse interessanti ma che non si sono ben concretizzate in fase di sviluppo, l'ispirazione a capolavori come Fable2 non può che rendere ancora più palese quanto grave sia la mancanza di un lavoro di affinamento di tutte le componenti di gioco che così vanno inevitabilmente a formare, ognuna nella loro scadente realizzazione, un insieme che non riesce ad esaltare il giocatore sotto nessun aspetto.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (26)
7.3
Il tuo voto

Tanto avvincente e interessante nel potenziale quanto banale e sottotono pad alla mano, Venetica sembra prima un tributo e poi una parodia ad un intero genere. Un gioco di ruolo che non sa raccontare la sua storia, non riesce ad appassionare, a coinvolgere, non offre un mondo in cui valga la pena dedicare un notevole numero di ore trasportati dallo spirito d'avventura e un genuino e infantile sentimento d'estraneazione. Non vale la pena tuffarsi nel mondo di Venetica, un mondo privo di vita, dove il nostro passaggio sembra non avere alcuna influenza su di esso, un mondo triste e brutto da guardare. Non basta certo un combat system non rivoluzionario ma quantomeno interessante nella sua semplicità, leggermente mortificato nella conversione console ma comunque funzionale e piacevole da gestire. Non è sufficiente da solo a dare spessore all'avventura di Scarlett, è un vero peccato ma la concorrenza è spietata.

PRO

  • Combat system semplice e intuitivo
  • Ampio numero di abilità e magie

CONTRO

  • Se cercate un gdr fiabesco esiste Fable 2
  • Se cercate un gioco ambientato a Venezia esiste Assassins Creed 2
  • Tecnicamente molto insufficiente

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD Athlon64 X2 4200+
  • RAM: 4 GB
  • Scheda Video: ATI HD4850 512MB

Requisiti minimi

  • Windows XP SP2 or Vista
  • Pentium 4 2.4 GHz o equivalente
  • Geforce 6600 GT o equivalente con almeno 256MB di memoria
  • 1GB (XP), 1.5GB (Vista x86), 2GB (Vista x64) di Ram
  • 10 GB di spazio sul disco fisso