Versione testata: Xbox 360
Come abbiamo scritto qualche settimana fa Prison Break: The Conspiracy è il gioco tratto dalla prima serie del telefilm Prison Break. A parte qualche volto sacrificato probabilmente per mantenere il budget su cifre ragionevoli, quasi tutta Fox River è rappresentata in modo convincente. Tra le più popolari ritroveremo le facce di Michael Scoffield, Lincoln Burrows, Theodore Bagwell, Fernando Sucre, John Abruzzi, C-Note, e la guardia Bellick. Il volto più rimpianto invece è quello della dottoressa Sara Tancredi, insieme a quello di altri personaggi secondari. Prison Break: The Conspiracy è una avventura stealth in terza persona nel quale nei panni di Tom Paxton, una pedina della Compagnia, dobbiamo fermare il piano di evasione di Michael.
Durante la nostra prova abbiamo già detto che Tom Paxton in realtà sia un personaggio inventato per il videogioco e che non fa parte del copione originale, tuttavia le nostre azioni si intrecceranno quasi sempre in modo convincente con quelle di Michael e compagnia, e allo stesso tempo non saremo costretti, come Michael, a guadagnare metro dopo metro l'accesso ai corridoi di Fox River. In verità riusciremo a muoverci praticamente per tutto il penitenziario con l'unica accortezza di stare lontano dagli sguardi delle sentinelle e fare il meno rumore possibile.
Quatto per quatto
L'accorgimento maggiore da rispettare durante la nostra permanenza al penitenziario è quella di rimanere fuori dalla luce delle torce delle guardie e dai riflettori puntati sopra ai tetti. Questo ovviamente durante le fughe notturne o nei locali chiusi, di giorno invece si tratterà di evitare lo sguardo delle ronde o dei fattorini che lavorano per il carcere. Premendo il tasto L possiamo camminare di soppiatto, premendo il tasto R invece potremmo correre facendo però più rumore, col rischio di insospettire le guardie che abbandoneranno il giro di ronda per scrutare ogni angolo e rovinarvi la festa. L'obiettivo da raggiungere ci viene dato di volta in volta, o direttamente per telefono dal nostro superiore, o dai galeotti di Fox River che ci incaricheranno di sbrigare i loro affari in cambio di favori utili al nostro scopo. Una X sulla mappa indica la nostra destinazione, così come gli oggetti dipinti di giallo sparsi per gli edifici. Inferriate, righe sotto le porte, tubature e tutto quanto è contraddistinto da un giallo acceso rappresenta la strada da seguire. Di solito basta capire come muoversi e premere il pulsante per effettuare l'azione contestuale, ma può capitare di imbattersi in alcune variazioni, come ad esempio le porte da scassinare. In questi frangenti lo schermo si divide in due parti: in una vedremo i pistoncini della serratura che dovremo manipolare grazie allo stick, nell'altra invece vedremo la guardia che si avvicinerà inesorabilmente a noi. Talvolta dovremo attendere che le guardie cambino di turno o riprendano il giro, ed in questo caso è utile la possibilità di sbirciare da una porta semiaperta, così come saranno utili gli armadietti nei quali ci potremo rifugiare se messi alle strette.
Il sistema di attenzione delle guardie è piuttosto morbido. Se una guardia ci intravede o sospetta qualcosa un indicatore a barre comincerà a riempirsi, e lo farà più in fretta se siamo palesemente in vista o più lentamente se siamo al coperto. Se nel frattempo senza destare ulteriore sospetto riusciamo a metterci al riparo il pericolo sarà scampato, altrimenti si fallirà la sessione e si ricomincerà dal checkpoint di solito poco dietro. In questo senso l'IA non è delle più sveglie, e a volte ci si ritrova in situazioni piuttosto ridicole con la guardia ebete ad un palmo di naso.
Obiettivi Xbox 360
I primi 300/400 punti sono regalati dal gioco con molta generosità. L'icona dell'obiettivo non smetterà di pulsare. Per gli altri dovrete finire il gioco anche in modalità difficile, e sopratutto terminare ogni capitolo senza farvi mai beccare dalle guardie, impresa che sicuramente tedierà più di qualcuno.
Una carezza in un pugno
Un'altra caratteristica di Prison Break: The Conspiracy è data dagli eventi in quick time, che si attiveranno di tanto in tanto durante l'esplorazione. Se falliti ci faranno scoprire dalle guardie oppure ci faranno subire letali mazzate dai detenuti. Di queste fasi si può dire solamente che la scelta di far premere ripetutamente un tasto (tra i vari tipi di evento), a volte ci induce in errore perché non sappiamo mai quando questo verrà rimpiazzato col prossimo comando. Col tempo si riesce a prendere il tempo, sulle prime invece è piuttosto fastidioso. Quando i combattimenti non saranno in quick time, ovvero nella maggior parte delle volte, potremo essere i protagonisti della lotta, e per farlo avremo a disposizione due tasti per l'attacco e uno per la difesa che ci permetterà anche di effettuare un potente contrattacco.
A questo scopo saranno utili gli esercizi che potremo fare nel parco di Fox River e che potenzieranno sia la resistenza che la forza dei colpi. Peccato però che in circa mezz'ora saremo in grado di raggiungere il livello massimo, vanificando anche il lavoro sugli stessi. Più o meno lo stesso tempo ci metteremo per sconfiggere tutti gli avversari degli incontri clandestini, inseriti per spazzare il ritmo di gioco e per guadagnare la grana utile per farsi tatuare ogni parte del corpo come un bravo avanzo di galera. In ogni modo, nonostante questi tentativi, dopo un po' di tempo sarà chiaro che gli sforzi dei designer per dare un po' di respiro all'avventura falliscono sia in varietà che in efficacia, tanto che le risorse spese in questo senso appaiono ingiustificate e rendono sciatta una struttura che invece si regge dignitosamente sulle proprio gambe, anche si ripete sempre uguale come i giorni di un detenuto.
Conclusioni
Prison Break: The Conspiracy è un gioco dedicato ai fan che ritroveranno nel dvd tutto lo spirito della serie, a partire dalla colonna sonora e ai volti noti fino ad arrivare a una ricostruzione fedele di Fox River e a intere scene tratte dalla prima stagione. Intrufolarsi per il carcere intrecciando la propria storia con quella dei protagonisti e scoprirne alcuni retroscena sarà uno stimolo sufficiente per arrivare fino alla fine, anche se oltre la metà si comincerà a sentire il peso della ripetitività delle situazioni nonostante la svolta nella trama. I designer sono stati bravi a tracciare una linea di confine tra quello che si poteva fare senza incorrere in grossi errori, e quello che si sarebbe potuto fare col rischio di perdere le fila del gioco. La volontà di volare bassi però, è il limite per cui quelli che non hanno seguito la serie americana non troveranno una ragione particolare per farsi rinchiudere dietro le sbarre.
PRO
- Fox River ricostruita in modo convincente
- Buona realizzazione tecnica
- Azione stealth e combattimenti più che decenti...
CONTRO
- ...ma che non brillano per complessità o spettacolo
- Ripetitivo nelle ultime battute
- Scampoli illusori di sandbox.