Saira è il primo progetto commerciale di Nifflas, prolifico autore indie che ha dato alla luce dei capolavori come Knytt e Knytt Stories. La trama è molto semplice: teletrasportatasi su Marte, Saira, la protagonista, scopre che il genere umano è sparito. Cosa è successo? Per scoprirlo, non resta che imbarcarsi in un viaggio nello spazio profondo alla ricerca della verità.
Nel suo ultimo lavoro, Nifflas riprende tutti i temi che gli sono cari e che ha già proposto nei suoi precedenti lavori e tenta di svilupparli in modo tale da renderli appetibili a un pubblico pagante. La sua poetica (non esita a definire i suoi titoli come arte) è fatta di scenari ampi e silenziosi, graficamente appena tratteggiati (notevole l'uso delle silhouette), che si offrono in primo luogo alla contemplazione, favorita dagli studiatissimi silenzi, e quindi all'esplorazione ludica necessaria alla risoluzione degli enigmi. Il sistema di controllo è molto semplice, con Saira che può correre, saltare e arrampicarsi sulle pareti. Entrando in contatto con un liquido alieno, è possibile trasformarla brevemente in una sfera di fuoco che le permette di raggiungere zone altrimenti inaccessibili.
È tutta questione di abilità
Per le mappe sono disseminati dei terminali con cui Saira può interagire. Solitamente contengono informazioni, oppure richiedono la risoluzione di un minigioco per aprire delle porte laser. Spesso i minigiochi non sono immediatamente risolvibili, ma richiedono la ricerca di indizi sparsi per i livelli. Ad esempio in un mondo sarà necessario cercare un codice numerico, mentre in un altro una sequenza di frecce da inserire sparando a delle tessere in movimento. Volendo è possibile scattare delle foto per conservare le immagini degli indizi utili, o anche soltanto per ricordarsi di una locazione in particolare.
Oltre a esplorare e risolvere enigmi, la protagonista dovrà anche superare degli ostacoli che metteranno a dura prova le abilità del giocatore. Ad esempio, in un mondo piuttosto remoto sarà necessario superare una gara divisa in tappe di difficoltà crescente, che diventa ardua al limite del frustrante nel finale, con salti da eseguire al millimetro e ostacoli piazzati nel modo più infame possibile. L'unica arma per vincere e arrivare alla fine è l'abilità, ovvero lo sviluppo delle proprie capacità manuali tramite la pratica e la comprensione dei limiti e delle potenzialità del sistema di controllo. Non esistono scorciatoie, aiuti o soluzioni che tengano: se non si padroneggiano i movimenti della protagonista, non si va da nessuna parte (a parte di sotto nei baratri).
Conclusioni
Saira non è un gioco semplice. Acquistandolo dovete essere coscienti di trovarvi davanti a un prodotto che sposa la filosofia della sfida a 360°, ovvero che tenta di mettere alla prova il giocatore dal punto di vista dell'abilità ludica e da quello della plasticità mentale. Il risultato è un prodotto arduo, alle volte al limite dell'assurdo, ma sempre corretto verso l'utente, che viene stimolato a migliorarsi senza essere solleticato da un'immediata sensazione di onnipotenza. Se le sfide non vi spaventano e volete addentrarvi in un mondo minimale e affascinante, Saira è il gioco che fa per voi. Ovviamente lo consigliamo a tutti quelli che hanno amato i precedenti lavori dell'autore (poco conosciuti, in realtà) o che, magari, hanno scoperto il fascino della scena indie grazie a titoli come Braid e vogliono giocare con qualcosa di altrettanto originale e intrigante.
PRO
- Livelli affascinanti e dal design perfetto
- Stile grafico minimale ed evocativo
CONTRO
- Per alcuni potrebbe essere veramente troppo difficile
- Meno compiuto dal punto di vista artistico rispetto ai Knytt
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 2000 o successivo
- Processore: 2.1 Ghz o superiore
- Spazio su disco: 250 MB per scaricarlo più 200 per giocarlo
- DirectX: 9.0c