Inizialmente, il destino di un prodotto come No More Heroes pareva segnato: similmente a tanti altri validissimi prodotti usciti per Wii e destinati ad un pubblico maturo, l'opera di Suda51 sembrava avere la strada spianata verso un cammino fatto di recensioni entusiastiche e vendite insoddisfacenti, per concludersi magari con qualche pallida conversione per altri formati nella speranza di salvare il salvabile. E invece, mentre gli utenti Xbox360 e PS3 attendono con ansia il porting del primo capitolo, ecco arrivare un No More Heroes 2 carico a molla e tutt'altro che intenzionato a vivere di rendita sulla scia di successo del prequel.
Superclassifica show
Come il proprio predecessore, No More Heroes 2 non si formalizza troppo quando si tratta di trama: Travis Touchdown torna dunque a calcare le scene per vendicare la morte del suo migliore amico, una conseguenza dell'escalation di violenza che ha susseguito la sua ascesa al numero uno nel ranking degli assassini di Santa Destroy. Tornano in scena vecchie conoscenze del passato (in primis la sexy Sylvia), ma la componente narrativa rimane comunque un mero collante tra un bagno di sangue e l'altro, cosa che sicuramente farà la felicità dei fan del prequel: i dialoghi sono infarciti di taglienti frasi ad effetto ma spesso e volentieri non hanno un vero e proprio senso compiuto, mentre le cutscenes fanno dell'esagerazione il loro principale scopo di vita, prime visibili avvisaglie di come l'opera di Goichi Suda sia una mix esplosivo volto all'estremo in tutte le sue forme. Fortunatamente, però, il team Grasshopper non si è limitato a riscaldare la minestra di un primo capitolo che ha letteralmente infiammato la frangia più hardcore dell'utenza Wii, ma ha saputo colmare una buona parte delle lacune che erano state in esso ravvisate, portando No More Heroes 2 ad essere un prodotto globalmente migliore. La struttura ludica di base è ovviamente rimasta la stessa, e trova dunque l'utente impegnato a vestire i panni di un Travis nuovamente costretto a scalare la classifica dei killer più pericolosi della città, partendo dal gradino più basso: ciò si traduce in una serie di stage zeppi di nemici da affettare con la lightsaber o da mettere al tappeto tramite mosse di wrestling, che si concludono con gli immancabile boss fight, il cui numero è stato aumentato a 15. Anzitutto, va segnalato il supporto al Classic Controller, una soluzione decisamente preferibile per chi è disposto a sacrificare i (pochi) comandi delegati al motion sensor in favore di una maggiore precisione e comodità. Ancora, il sistema di lock-on è stato reso più agile, e l'utente può beneficiare di qualche carta in più da giocare nel furore della battaglia:
non solo si può cambiare arma on-the-fly, ma il sistema di power-up del prequel (basato su una slot machine che si attivava ad ogni uccisione e che premiava Travis con una temporanea abilità speciale in caso di tris vincente), è stato integrato con una sorta di provvisorio god mode attivabile a seguito di una serie continua di colpi andati a segno. Una nota dolente però c'è: la telecamera virtuale non è stata evidentemente inserita nella lista delle cose da fare di Grasshopper con questo No More Heroes 2, riconfermandosi poco affidabile soprattutto in presenza di un gran numero di nemici. Un gradito ritorno è invece rappresentato dai forzieri sparsi all'interno degli scenari, i quali possono contenere denaro, bonus per la salute o la batteria della lightsaber, o riviste e gadget da esaminare poi nella comodità del proprio appartamento. Qui, oltre a selezionare gli abiti e sollazzarsi con qualche minigame, il giocatore può cimentarsi nelle demenziali attività legate al dimagrimento della gatta di Travis, ingrassata a dismisura nel tempo intercorso tra i due capitoli: un aspetto tanto marginale quanto simpatico, che riesce facilmente a strappare qualche sorriso.
Mago ninja robot
Come accennato in apertura, No More Heroes 2 è superiore al prequel in sostanzialmente tutti gli aspetti, e gli sviluppatori hanno raggiunto questo obiettivo non solo aggiungendo nuova carne al fuoco, ma prendendosi anche la briga di sradicare certi elementi che non avevano funzionato a dovere nel primo capitolo. Diamo dunque addio all'inutile e noiosa componente free-roaming a bordo della motocicletta di Travis, sostituita da un semplice menu che consente di spostarsi in tutti i punti di interesse di Santa Destroy, siano queste location legate a missioni, negozi o lavoretti utili a racimolare qualche dollaro extra. Proprio questi ultimi hanno subito un pesantissimo restyling: laddove nel precedente episodio si risolvevano in attività non particolarmente esaltanti quali tagliare l'erba o raccogliere noci di cocco, qui sono rappresentati sotto forma di veri e propri "giochi dentro al gioco", contraddistinti da grafica e meccaniche ludiche ispirate alla gloriosa epoca degli 8-bit. Una scelta vincente, che rende queste sezioni genuinamente piacevoli e non le riduce ad un'annosa incombenza indispensabile per acquistare nuovi oggetti e vestiti. Un'altro aspetto del primo No More Heroes che aveva destato qualche perplessità era relativo proprio agli scontri coi boss, uno dei punti focali dell'esperienza ludica: a conti fatti, tali combattimenti nel prequel ricalcavano pattern piuttosto convenzionali, senza spingere mai realmente il giocatore ad adottare particolari strategie per avere la meglio sugli avversari. Stavolta il discorso è decisamente cambiato, in primis perché i cattivoni appaiono più coriacei e dotati di set di mosse maggiormente diversificati; inoltre, non mancano funamboliche soluzioni di design che talvolta trasformano le battaglie in qualcosa di più di semplici duelli di spada. Senza voler rovinare troppo la sorpresa, citiamo soltanto uno dei primi scenari in cui ci si imbatte nell'avventura, nel quale Tavis ed il boss di turno salgono a bordo di due giganteschi robot per picchiarsi in stile beat'em up ad incontri (con tanto di barre energetiche e super-mosse) sullo sfondo di una città in preda al panico.
Insomma, il piglio creativo non manca a No More Heroes 2, anche se è indubbio che, in linea di massima, questo sequel manchi di alcuni dei tocchi di classe che avevano reso celebre il primo capitolo: il risultato è un prodotto per forza di cose meno dirompente, ma al tempo stesso più concreto, vista la maggiore attenzione riposta dal team di sviluppo negli elementi di gameplay più tangibili. Ciò nondimeno, l'opera Grasshopper non riesce a scrollarsi di dosso alcune negatività a quanto pare intrinseche nella natura stessa della creazione di Goichi Suda: l'avventura è dunque piuttosto breve (si finisce tranquillamente in dieci ore), scandita da stage che -salvo eccezionali eventi- non si schiodano da una meccanica ripetitiva che impone di uccidere tutti i nemici in un'area, passare a quella successiva e ripetere l'operazione fino al boss fight. Ottimo invece il restyling operato al comparto visivo: l'HUD si presenta più pulito e stilizzato, mentre l'intero motore grafico del gioco ha subito dei visibili ritocchi capaci di piazzare No More Heroes 2 fra i top della categoria per quel che riguarda la piattaforma Nintendo.
Conclusioni
No More Heroes 2 magari non avrà la carica innovativa del prequel, ma è senz'ombra di dubbio un gioco migliore, maggiormente curato sia dal punto di vista visivo sia da quello del gameplay, foriero di alcune gradite introduzioni ed orfano degli aspetti meno convincenti messi in mostra dal primo capitolo. Nonostante questo, l'opera di Suda51 si porta dietro alcuni difetti evidentemente inscindibili dalla sua natura, e che ne frenano l'ascesa ai piani più alti del panorama videoludico attuale. Ciò non toglie che No More Heroes 2 sia un assoluto must buy per l'intera componente hardcore dell'utenza Wii.
PRO
- Scorretto, divertente ed estremo
- Graficamente e stilisticamente al top
- Corregge diversi difetti del prequel...
CONTRO
- ...ma se ne porta dietro ancora qualcuno
- Piuttosto breve e con scarso replay value
- Schema di gioco un po' ripetitivo