Versione testata: PlayStation 3
DeathSpank sarebbe forse passato inosservato se non fosse stato circondato dall'aura mitica di Ron Gilbert, storico creatore di una delle serie più amate dai videogiocatori: Monkey Island.
La gestazione è stata tra l'altro piuttosto lunga e scoraggiante: per oltre quattro anni Gilbert e Kauzlaric, creatori del personaggio di DeathSpank, hanno faticato a trovare qualcuno interessato a pubblicare il gioco. Alla fine è toccato a Hothead Games, già sviluppatori di Penny Arcade Adventures: On the Rain-Slick Precipice of Darkness, sotto la supervisione di un Gilbert più eclettico che mai. Salta fuori un clone di Diablo, che assomiglia anche un po' al recente Torchlight, esaltato da un umorismo sopra le righe e situazioni al limite dell'assurdo. Ma ne varrà la pena giocarlo per circa quindici euro?
Un eroe tutto d'un pezzo
In caso non fosse già abbastanza chiaro, precisiamo che il protagonista si chiama proprio DeathSpank, un nome che già la dice lunga sul personaggio: pomposo, ingenuo, eroico ai limiti dell'idiozia... sostanzialmente il cliché dell'eroe senza macchia e senza paura che si getta a capofitto nelle avventure più assurde e pericolose poiché è stato creato per questo. DeathSpank è alla ricerca di un'antica reliquia nota soltanto come Artifact e la sua avventura lo condurrà a esplorare un mondo ricco di personaggi strampalati che si approfitteranno un po' tutti del suo altruismo, ricompensando il suo aiuto con oggetti o denaro. Tra labbra di gallina e sterco di demone, DeathSpank viaggia per un mondo coloratissimo che propone un riuscito miscuglio di elementi tridimensionali e bidimensionali che ricorda quasi un libro pop-up: la varietà delle ambientazioni, delle creature e dei cromatismi rendono l'avventura una gioia per gli occhi, nonostante la semplicità ed essenzialità dei modelli poligonali, che contribuiscono alla resa visiva decisamente cartoonesca.
A caratterizzare maggiormente questo astruso mondo fantasy ci sono anche i magnifici dialoghi, intrisi di humour e citazioni: il giocatore può scegliere quasi sempre tra una varietà di risposte che conducono ad ulteriori scambi di battute e talvolta ci si trova proprio a selezionare la risposta più inutile e strampalata soltanto per gustarsi la relativa reazione dei NPC di turno. Se da una parte è un peccato che i testi siano rimasti localizzati unicamente in inglese, dall'altra non si può che restare soddisfatti dall'integrità dei giochi di parole e doppisensi che contraddistinguono dialoghi e nomi di luoghi, personaggi (tra i tanti, un personaggio che si chiama Pippin Apple -come la defunta console della mela morsicata- e continui riferimenti a Monkey Island, World of Warcraft e perfino BitTorrent ndTanzen) ed equipaggiamenti. A proposito di questi ultimi, è importante menzionarne l'importanza, non solo dal punto di vista pratico, ma anche estetico: il gioco propone infatti almeno un centinaio di armi, armature, elmi o spalliere diversi, che faranno la gioia dei giocatori col pallino del collezionismo.
Trofei PlayStation 3
DeathSpank propone 12 Trofei: 7 Bronzo, 4 Argento e 1 Oro. Guadagnare questi Trofei non è particolarmente complicato: alcuni richiedono soltanto di uccidere un certo quantitativo di nemici o completare varie quest, altri invece hanno obbiettivi più specifici, per esempio bere 50 pozioni o uccidere 100 galline.
Un fattorino armato fino ai denti
DeathSpank presenta una struttura piuttosto classica per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, costruito sostanzialmente intorno alle quest che il giocatore deve risolvere per proseguire nella storia, identificate nell'apposito menu come "Important Things to Do" (Cose Importanti da Fare). Le "Un-Important Things to Do" (Cose Non-Importanti da Fare, palesemente) sono invece le quest secondarie e non obbligatorie, che il giocatore può tralasciare o completare per ottenere denaro, punti esperienza, oggetti o armi: generalmente richiedono l'uccisione di una certa quantità di mostri o la raccolta di vari oggetti, talvolta tramite una piccola strategia o la risoluzione di un puzzle; le quest secondarie sono piuttosto piacevoli da svolgere ma ben presto richiedono continui spostamenti da un punto all'altro della mappa, spesso in location già visitate, che le rendono abbastanza ripetitive e poco immediate, seppure è possibile spostarsi rapidamente grazie ad alcune strutture che hanno anche la funzione di checkpoint.
Le missioni secondarie sono comunque il modo migliore di accrescere le capacità di DeathSpank: ad ogni nuovo livello guadagnato è possibile ottenere dei bonus, sotto forma di strani tarocchi, che garantiscono per esempio una maggiore potenza offensiva, un incremento alla velocità del nostro eroe e altro ancora. Senza contare che i vari pezzi di equipaggiamento rilasciati dai nemici o celati dentro le casse del tesoro richiedono un certo livello per essere equipaggiati. DeathSpank può impugnare contemporaneamente ben quattro armi, assegnate ciascuna ai quattro tasti frontali del controller: il sistema di combattimento è quindi quello di un frenetico hack'n'slash, con la differenza che il giocatore, alternando l'utilizzo delle armi, può ottenere dei bonus ai danni inflitti. Quello che sembra un caotico button-mashing richiede presto una certa dose di attenzione e tempismo, sopratutto contro i nemici più letali contro i quali è saggio interrompere le combo per pararne gli attacchi. Ad approfondire il gameplay ci pensano anche gli attacchi speciali di alcune armi, eseguibili quando l'apposito indicatore raggiunge il livello massimo, e le Runestone, che suggeriscono delle combinazioni di armi in grado di scatenare dei colpi devastanti se i relativi tasti sono premuti contemporaneamente. Come se non bastasse, DeathSpank offre anche la possibilità di giocare insieme a un amico, anche se non online: in qualsiasi momento il secondo giocatore può impugnare il suo controller ed entrare in azione, impersonando Sparkle, un maghetto in grado di lanciare alcune semplici magie o colpire i nemici a distanza. Sparkle non può equipaggiare alcun oggetto e le sue magie devono ricaricarsi prima di poter essere riutilizzate, è insomma soltanto un'aggiunta semplice ma molto gradita.
Conclusioni
DeathSpank si completa in circa 6-8 ore: per la durata di un tipico action-game scatolato e la qualità eccellente di un gioco comunque low-budget non possiamo che consigliarne l'acquisto. Gli amanti degli hack'n'slash con elementi RPG come Diablo adoreranno questa impostazione abbastanza tradizionale, seppur alla lunga ripetitiva, infarcita di citazioni e un'ottima varietà di ambienti ed oggetti. DeathSpank non ha forse grandi pretese ma riesce perfettamente nel suo intento, quello di divertire, tramite un gameplay appagante e una storia semplice ma ricca di umorismo. Consigliato.
PRO
- Gameplay divertente e immediato
- Una miriade di armi ed oggetti
- Dialoghi brillanti e tecnicamente curato
CONTRO
- Quest un po' ripetitive
- Testi completamente in inglese: i non-anglofoni si perderanno alcune divertentissime battute e doppi sensi