A sette anni di distanza dal primo Victoria: An Empire Under the Sun (Viky per gli amici), i ragazzi della Paradox Interactive portano sui nostri monitor la seconda iterazione di una serie non tanto fortunata quanto l'esponente più famoso della famiglia: il maggiormente apprezzato (da stampa e pubblico pagante) Europa Universalis. A differenza di quest'ultimo, Victoria si caratterizzava per porre relativamente in secondo piano tanto l'aspetto bellico - aspetto invece decisamente approfondito e dissezionato nella serie Hearts of Iron - quanto quello relativo all'esplorazione e alla colonizzazione, per potersi concentrare sulla gestione dell'economia e della politica interna del proprio paese. Victoria II non poteva che seguire le impronte del primo capitolo ponendosi il non facile obiettivo di rendere le meccaniche di gioco più immediate ed accessibili e, allo stesso tempo, profonde e raffinate. Una sorta di pietra filosofale per tutti i giochi di strategia.
Protagonisti della Storia
Victoria II permetterà di guidare una qualsiasi nazione del globo terraqueo a partire dal 1836 fino all'inizio della seconda guerra mondiale. In quello che a prima vista - e a torto - potrebbe sembrare un lasso di tempo fin troppo ristretto il giocatore avrà modo di rivivere gli anni della rivoluzione industriale e di guidare il proprio popolo attraverso un periodo di cambiamenti intensi e decisivi.
Tanto al comando di un super potenza come la Spagna o l'Inghilterra, o di uno stato apparentemente meno ambizioso come quello del Granducato di Toscana, dovremmo rivivere lo scandire dei giorni per gestire al meglio il sottile ed instabile equilibrio tra economia, diplomazia e crescita tecnologica e culturale del proprio paese. Possedere il bagaglio d'esperienza necessario per poter padroneggiare al meglio un'impero colonialista del XIX secolo non è certo cosa da poco, anche per i giocatori più avvezzi al genere. Eppure, il numero impressionante di nazioni messo a disposizione all'inizio di ogni nuova partita permetterà, quantomeno ai giocatori più volenterosi, di immergersi nell'intricato sistema d'equilibri in modo graduale e, sopratutto, mirato. Prendendo il comando di un regno satellite di una qualsiasi delle otto potenze mondiali, ad esempio, ci si potrà interessare relativamente meno della difesa dei propri confini, permettendoci invece di sviscerare al meglio la catena produttiva interna, magari sperimentando l'approccio socialista e paragonandolo a quello capitalista.
La complessità dell'impianto ludico approntato dal gruppo di sviluppo svedese è tanta e tale che ognuna delle diverse macro aree di gioco necessità di un'attenta e accurata pianificazione, lasciando ben poco spazio alla pura improvvisazione. Seguendo il solco tracciato dai propri predecessori, Victoria II prima ancora d'essere un videogioco è un vero e proprio simulatore storico-politico e come tale deve essere approciato per essere goduto al meglio.
Inerpicandoci con pericolosi paragoni pindarici e sconfinando su altri generi, potremmo dire che la serie Victoria sta a quella di Total War come la serie Football Manager sta a PES (quello dei tempi d'oro, ovviamente). Anche solo un "semplice" atto, quantomeno in un videogioco, come quello di dichiarare guerra ad uno sperduto regno nel mezzo dell'Asia centrale potrebbe portare all'annichilimento del nostro paese. Non basterà infatti fare estrema attenzione ai soli rapporti diplomatici instaurati dal suddetto stato ma, ad esempio, dopo solo pochi mesi potremmo ritrovarci a dover far fronte alle rivolte dei nostri cittadini o, ancora peggio, alle dichiarazioni di guerra lanciate dai nostri paesi vicini, allertati dalla nostra pericolosa predisposizione alla conquista armata, e mirati al contenimento delle nostre mire espansionistiche. Questo è solo uno degli innumerevoli esempi che possono essere chiamati in causa per mostrare la grandezza di questo titolo e che, allo stesso tempo, evidenziano i limiti intrinseci di un sistema di gioco che difficilmente si presta a sessioni di gioco brevi e spensierate. Proprio per mitigare questo problema gli sviluppatori si sono comunque sforzati nel cercare d'offrire un'esperienza quantomeno più accessibile. Da questo punto di vista, una delle migliorie maggiormente evidenti interessa la gestione degli eventi e il modo in cui questi vengono notificati all'utente. Finalmente non dovremmo più districarci tra decine e decine di notifiche di eventi (il più delle volte inutili) in grado di saturare in pochi minuti le nostre già limitate capacita' cognitive. Il tutto richiama i messaggi nelle tray bar presenti già da tempo nei sistema operativi Windows: ad ogni tipologia di eventi corrisponde una fila di piccole bandiere che rappresentano un avvenimento per la nazione corrispondente. A noi la possibilita' di visualizzare i dettagli o di ignorarli bellamente. La cosa è più facile a farsi che non a dirsi e, sopratutto, riesce a rendere l'esperienza di gioco piu' fluida e meno spezzettata.
Art Deco'
Esteticamente Victoria II concede ben poco ai propri giocatori e, anzi, fa di tutto per sembrare un gioco dello scorso secolo. Da questo punto di vista, stupisce quindi il vezzo degli sviluppatori nell'offrirci, una volta selezionato il livello di zoom più lontano, una visualizzazione della mappa di gioco che richiama quelle cartacee degli inizi del '900 e che, di volta in volta, verra' riproposta nella schermata di caricamento dell'ultima partita salvata per mostrare la situazione di gioco.
Anche sul versante sonoro le cose non cambiano, anzi. Pur non aspettandoci una produzione di Jeremy Soul avremmo comunque apprezzato la possibilità di creare playlist personalizzate attingendo dalle nostre biblioteche digitali. Nel momento in cui scriviamo, l'ultima versione del gioco è la 1.1. Sporadicamente, ci è capitato d'imbatterci in qualche bug. Nulla che impedisca di concludere una partita ma, di certo, abbastanza per rovinare potenzialmente ore di sudato (e mertiato!) divertimento. Fortunatamente gli sviluppatori hanno già in cantiere una nuova patch e, sopratutto, si dimostrano ancora una volta attenti alle necessita' dei propri utenti. Uno dei segreti di questa piccola grande software house.
Conclusioni
Si narra che Fredrik Wester - CEO della Paradox, dopo aver perso una scommessa con il lead designer di Victoria II, abbia dovuto rasarsi la folta chioma da Vikingo. Lui stesso, infatti, non pensava che il pubblico d'oggi fosse pronto ad uno strategico cosi' estremo e verticale: i primi dati di vendita gli hanno dato torto. Effettivamente la qualità e la cura riposta nel titolo non si possono discutere, l'unica discriminante che vi divide dal suo acquisto risiede nell'impegno che siete disposti a riversare per riuscire a padroneggiare al meglio le meccaniche di gioco. Vicine a quelle di serie ormai consolidate come Civilization o Total War ma estremamente meno appariscenti.
Eppure, è un impegno che verra' lautamente ripagato.
PRO
- Profondo e curato
- Interfaccia complessa ma non complicata
- In grado di dare soddisfazioni uniche...
CONTRO
- ... ma richiedendo al giocatore immensa pazienza e disciplina
- Audio/Graficamente ben al di sotto la sufficienza
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD Athlon64 X2 4200+
- RAM: 4 GB
- Scheda Video: ATI HD4850 512MB
Requisiti minimi
- Processore: Intel Pentium 4 2.4 GHz o AMD 3500+
- Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 o ATI Radeon X1900
- RAM: 2 GB
- Spazio su disco: 2 GB
- Scheda audio compatibile DirectX 9.0c