Versione testata: Xbox 360
Di Lara Croft non ne abbiamo mai abbastanza, dopo più di un decennio dal suo esordio videoludico e nemmeno una ruga a testimonianza del tempo passato sui nostri schermi torna la procace archeologa pronta ad avventurarsi tra nuovi reperti e angusti luoghi dimenticati. Stavolta però si parte dalla fine, ovvero dal ritrovamento della reliquia di turno, l'obiettivo ultimo di ogni esploratore che si rispetti, fin dai tempi del collega del cinema famoso per il cappello e la frusta. L'oggetto in questione è lo Specchio di Fumo, antico reperto custodito nel cuore della giungla sudamericana e riportato alla luce dalla nostra eroina in compagnia di alcuni tizi non troppo amichevoli che, come al solito,
si dimostrano pronti a sottrarre con la forza il bottino alla protagonista. Fin qui si potrebbe parlare di normale amministrazione per la signorina Croft se non fosse che la profanazione dell'oggetto aprirà le porte a degli eventi a dir poco fuori dall'ordinario.
Archeologia soprannaturale
Se nelle teche dei musei di tutto il mondo c'è chiaramente scritto "non toccare" un motivo ci sarà pure e una lezione a riguardo ci viene offerta proprio da Lara Croft and the Guardian of Light. Il recupero dello Specchio di Fumo infatti provoca il risveglio dell'antica e malvagia divinità Xolotl insieme al guerriero Totec che aveva imprigionato se stesso e il demone per tre millenni proprio grazie all'antica reliquia. Inutile sottolineare il pessimo umore di Xolotl e la sua voglia di rivalsa sul mondo intero, starà quindi proprio a Lara ed al suo improvvisato compagno appena risorto trovare il modo di impedire la riuscita dei suoi malvagi intenti.
Durante il gioco dovremo inseguire Xolotl lungo un intricato complesso di antichi templi e tombe suddiviso in livelli concatenati tra loro (14 in totale) attraversando ogni genere di trappola, ostacolo naturale o nemico che si frapporrà tra noi e l'uscita, la grande novità sta nella visuale isometrica dall'alto che accompagna l'azione che tanto ricorda la serie Diablo di Blizzard. Abbandonando la terza persona in favore di una ripresa più ampia si vanno ad aprire un ventaglio di nuove soluzioni di gioco prima precluse trasformando l'ultima incarnazione videoludica di Lara in un interessante connubio di elementi shooter, platform e puzzle da risolvere.
La presenza di due personaggi offre la possibilità di affrontare il gioco in cooperativa e sicuramente questo risulta essere il
modo migliore per godere a pieno dell'esperienza che lascia ai giocatori la massima libertà di approccio ai livelli, alla luce di ciò stupisce come sia al momento presente solo la co-op in locale senza alcuna componente online, mancanza che si spera verrà colmata a breve con una provvidenziale patch. La coppia Lara-Totec si dimostra eccellente per far fronte alle sfide disseminate nei livelli. La prima può sfruttare le eccellenti doti atletiche e far ricorso a numerose tipologie di armi da fuoco oltre che a un utilissimo rampino spesso fondamentale per la risoluzione degli enigmi, mentre Totec è in grado di sfruttare il suo grande scudo sia come difesa che come supporto per i salti dell'archeologa, stessa cosa per l'utilizzo delle lance che oltre da strumento offensivo possono fungere anche da piattaforma sulla quale Lara può stare in equilibrio e raggiungere luoghi altrimenti a lei preclusi.
Obiettivi Xbox 360
Lara Croft mette in palio i 200 punti canonici di ogni Live Arcade suddivisi in 12 obiettivi dei quali due segreti. Per conseguirli tutti è necessario recuperare tutte le armi e tutti gli artefatti, completare il gioco anche in modalità cooperativa e svolgere delle determinate azioni contestuali ai livelli o alle abilità dei due personaggi.
Lara si rifà il trucco
Altra interessante novità è l'utilizzo della tecnica del cell-shading, usato in maniera accorta senza risultare mai invasivo ma utile nel dare uno stile personale e gradevole al gioco. Di alto livello è sicuramente il level design, con ambientazioni spesso estese anche in verticale e dall'architettura complessa servita all'altrettanto ottimo sviluppo dei puzzle che anche in questa incarnazione isometrica accompagnano l'esplorazione. Le sfide che Lara Croft and the Guardian of Light offre difficilmente faranno rimpiangere quelle affrontate nella serie madre Tomb Raider e, pur non essendo mai troppo complesse prese singolarmente, non peccano mai di eccessiva legnosità o ripetitività cosicché l'azione scorre sempre senza particolari momenti morti. I nemici che siamo chiamati ad affrontare sono ben diversificati nelle capacità offensive e nei pattern d'attacco ma nonostante il loro elevato numero non rappresentano delle serie minacce, sotto questo aspetto consigliamo ai giocatori più esperti di iniziare subito il gioco a livello difficile, in particolar modo se giocato in cooperativa.
Molto più appagante è la risoluzione degli enigmi e il disinnesco delle numerose trappole di cui sono infarciti i templi e le tombe che siamo chiamati ad esplorare, grazie anche ad una ottima implementazione della fisica che non ha solo funzione decorativa ma gioca una parte fondamentale nelle meccaniche di gioco. Sono presenti anche numerosi oggetti da recuperare che possono essere equipaggiati per modificare le statistiche dei protagonisti mentre altri regalano delle abilità speciali che si attivano al riempimento della relativa barra ottenibile attaccando i nemici senza subire danni.
Utile alla rigiocabilità sono le varie sfide presenti in ogni livello, sfide queste che vanno dal completamento dello schema in un determinato tempo limite al ritrovamento di particolari reliquie o alla riuscita di specifiche prove di abilità. La tipologia di queste sfide è tale da renderne impossibile il conseguimento di tutte insieme data la natura spesso contrastante tra loro (alcune richiedono un'attenta esplorazione delle aree mentre altre impongono di arrivare il più velocemente possibile all'uscita) così da rendere necessario almeno un secondo o anche un terzo giro per chi volesse raggiungere la perfezione nel punteggio, una soluzione utile ad allungare la longevità del gioco nella singola partita che di norma si attesta sulle 6 ore per gli avventurieri più frettolosi fino ad un massimo di 8 ore per chi se la vuol prendere con più calma.
Conclusioni
Il cambio di prospettiva non ha fatto che bene alla nostra Lara e non ci stupiremmo se a questo seguissero nuovi episodi analoghi, merito anche della distribuzione tramite digital download su PSN e Live Arcade e al prezzo competitivo soprattutto considerando la cura e la qualità finale del prodotto che ha ben poco da invidiare ad altri titoli sugli scaffali. Dispiace solo per la (si spera temporanea) mancanza di una modalità cooperativa online, cosa che potrebbe negare a molti il piacere di affrontare in compagnia di un amico i 14 splendidi livelli proposti. Grazie alle meccaniche ben collaudate e all'ottima cosmesi di stili e di generi Lara Croft and the Guardian of Light risulta essere un esperimento pienamente riuscito oltre a rappresentare una delle novità migliori della Summer of Arcade di quest'anno.
PRO
- Ottimo level e puzzle design
- Connubio riuscito tra fasi shooter, platform ed enigmi
- Da il massimo in cooperativa...
CONTRO
- ...che per ora è solo in locale (in attesa di una patch)
- La storia è piuttosto banale