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Alan Wake: The Writer, recensione

Secondo contenuto scaricabile per Alan Wake. Siamo noi stessi che ci costruiamo le nostre prigioni...

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   22/10/2010
Alan Wake: The Writer
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Alan Wake: The Writer, recensione

Iniziamo subito col mettere i puntini sulle i. Lo Scrittore, o The Writer che dir si voglia, chiude il cerchio narrativo aperto con Il Segnale, e lo fa in circa novanta minuti, al costo di 560 Microsoft Points, una cifra non altissima in assoluto (circa 7 euro), ma che potrebbe indispettire molti per il rapporto €/minuti di gioco. La nuova avventura inizia per l'appunto dove era terminata nel precedente capitolo extra, con Alan Wake ormai rinchiuso nel Luogo Buio, una sorta di prigione mentale che lui stesso ha creato, e che plasma andando avanti col proseguo del gioco. Non vogliamo andare oltre nel descrivere la trama, l'ora e mezza (o poco più nel caso si vogliano cercare tutti i collezionabili disseminati per la mappa) è ricca di suggestioni e grandi momenti, ma basta semplicemente dire che tutto il mondo di Alan viene messo in gioco, il confine tra amici e nemici sfuma, così come quello tra reale e irreale.

Obiettivi Xbox 360

Lo Scrittore premia il giocatore con 250 punti relativi a 9 obiettivi. Sono tutti relativi alla progressione nel gioco ovviamente, alcuni però sono piuttosto impegnativi, ci chiedono infatti di superare alcune sezioni senza sparare un colpo o senza essere feriti o terminare il DLC senza morire mai.

l'Io Creatore

La parte migliore del gioco, andando oltre la chiusura narrativa, è l'ambientazione. Remedy ha fatto un grandissimo lavoro nel mettere in scena un setting distorto e vacillante, che è la perfetta materializzazione della mente in bilico sul precipizio della follia (o della rinuncia) di Alan. Non a caso la verticalità, il baratro, l'assenza di un punto fermo dove puntare i piedi in relativa tranquillità è il leit motif di questa espansione. I ponti, quelli veri di ferro vengono distrutti e cadono a pezzi, altri vengono costruiti sopra neri abissi solo grazie alla nostra immaginazione, le colline si frantumano, o sono così ripide da farci scivolare, addirittura la prigione della mente viene sintetizzata in un'enorme ruota da criceti che gira, è tutto insomma giocato sul binomio caduta/ascesa, su come la nostra voglia di uscire dal Luogo Buio modifichi l'ambiente.

Alan Wake: The Writer, recensione

Lo Scrittore infatti fa spesso uso della possibilità, illuminando alcune parole, di interagire con il mondo, il che si traduce sia in piccoli puzzle ambientali, come il già citato ponte sopra l'abisso, o come accade di frequente di far esplodere o incendiare oggetti per aiutarci nella nostra corsa verso il cottage. Potremo darci da fare con i barili esplosivi i quali rotolano realisticamente se la superficie non è piana, per rendere un filo più movimentato lo scontro con i nemici, o divertirci con i fuochi artificiali. Più in generale Remedy in questa ora e mezza ha fatto un lavoro davvero eccezionale nel cercare di variare il più possibile il ritmo, azzeccando uno dopo l'altro i vari parti della mente di Alan, via via sempre più contorti e bizzarri, quasi disturbanti potremmo dire. Parlando di azione, Lo Scrittore non è certamente un gioco difficile, munizioni di fucile e pistola abbondano, solo un paio di volte si è rischiata una prematura dipartita, più per motivi di telecamera che altro. Va comunque detto che nell'economia di gioco i combattimenti non sono certamente l'aspetto più importante di questo secondo DLC, anche se ad onor del vero un paio di buoni momenti non mancano, la corsa a perdifiato nelle ultime battute è un buon esempio. La parte da leone in Lo Scrittore la fa l'atmosfera, la nostra voglia di perdersi nella mente di Alan, e rimanere sorpresi a ogni nuova ambientazione, nulla di nuovo in quanto il Luogo Buio vive della commistione dei ricordi del protagonista, ma il tutto è così minuziosamente centrifugato e ricostruito da mozzare il fiato. L'atmosfera è quindi il vero punto di forza del gioco, corroborata anche da un incedere degli eventi che, vista la durata, non cede il fianco a nessun momento di stanca. In definitiva Lo Scrittore vale senza dubbio il prezzo del biglietto nonostante la sua breve durata. Quello che conta è che la qualità di questi novanta minuti è altissima, una sorta di Bignami iper compresso (e senza inutili lungaggini) di quanto abbiamo giocato nel titolo completo.

Alan Wake: The Writer, recensione

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (3)
5.7
Il tuo voto

Lo Scrittore si porta a termine in fretta e l'impressione è di volerne al più presto di più, magari un filo più difficile, gratificati da un concentrato di grandi momenti e ottime idee, impreziosite da un level design affascinante, malato e distorto come la mente di Alan. In definitiva questo secondo episodio vale ogni euro speso, Remedy alza la posta in gioco e "ci regala" una chiusura dell'arco narrativo aperto con Il Segnale di gran classe, sperando di tornare in tempi accettabili nei panni dello Scrittore.

PRO

  • Ambientazione e level design di gran classe
  • Ritmo e tensione perfetti

CONTRO

  • Dura solamente un'ora e mezzo (per circa 7 euro)
  • Un pò troppo facile