Versione testata: Xbox 360
Ken il Guerriero è stato uno di quei personaggi dei manga e degli anime giapponesi capaci di lasciare il segno nell'immaginario collettivo di più generazioni alla stregua, tanto per fare qualche esempio, dei protagonisti di classici come Goldrake, Il Grande Mazinga, Lupin III o negli anni a venire Dragon Ball e I Cavalieri dello Zodiaco. Questo eroe di poche parole dal fisico d'acciaio ma dal cuore grande è stato fin dalle origini, nel lontano 1983, come manga (Hokuto no Ken) sulle pagine di Shonen Jump, a firma di Tetsuo Hara e Yoshiyuki Okamura, oggetto di grande interesse da parte di pubblico e aziende.
Con queste ultime pronte a sfornare centinaia di gadget di ogni tipo nell'arco di ventisette anni pur di soddisfare le richieste dei fan (e guadagnarci un bel mucchio di quattrini). Ovviamente la cosa ha riguardato anche il mondo dei videogiochi, dove il buon Kenshiro è stato protagonista di una serie di prodotti non sempre all'altezza del suo grande valore, e spesso relegati al solo mercato nipponico, dai primi titoli come Hokuto no Ken: Violence Gekiga Adventure per NEC PC-8801, NEC PC-9801 e FM-7 al più recente Hokuto no Ken: Shinpan no Sososei Kengo Retsuden per PlayStation 2. Le cose però potrebbero essere cambiate grazie a Tecmo Koei e al suo Fist of the North Star: Ken's Rage, gioco sviluppato su piattaforme Xbox 360 e PlayStation 3 che mira a sovvertire la tradizione negativa delle produzioni a tema e che ci accingiamo ad analizzare.
Ken il Guerriero
Fist of the North Star: Ken's Rage presenta due modalità di gioco principali che sono quella chiamata Storia e quella chiamata Sogno, alla quale dedicheremo un capitolo a parte più avanti. La prima è principalmente incentrata sulle vicende di Kenshiro nella prima serie dei manga, precisamente su quelle che partono da Shin e si concludono con l'epico scontro con il fratello maggiore Raoul. Anche se successivamente la modalità può essere giocata con altri personaggi della serie.
Tutto comunque è ambientato in un violento futuro post-apocalittico che gli appassionati del manga hanno imparato a conoscere nel tempo e che riepilogheremo velocemente per coloro che invece non lo conoscono. Dopo un conflitto mondiale che ha determinato il collasso della civiltà moderna sulla terra, i pochi sopravvissuti sono stati costretti a vivere in piccoli assembramenti urbani, spesso delle autentiche baraccopoli. Assediati da bande di predoni che saccheggiano tutto ciò che incontrano, gli abitanti di queste oasi in mezzo al deserto di una natura oramai distrutta vivono fra mille stenti. Come del resto fa Kenshiro, sessantaquattresimo successore della scuola di arti marziali Divina Scuola di Hokuto. Grazie alle sue capacità fisiche e alla sua tecnica di combattimento chiamata Hokuto Shinken, che attraverso particolari tocchi convoglia l'energia del praticante in punti di pressione specifici dei corpi degli avversari, detti tsubo, causandone l'esplosione, egli è riuscito a sopravvivere nella sua ricerca della fidanzata rapita e ad aiutare i più deboli incontrati lungo il proprio cammino. Il gioco, inutile dirlo, appare fin dall'inizio una produzione dedicata ai fan della saga, costruita, cioè, al fine di fargli rivivere l'epopea dell'uomo dalle sette stelle. E' il classico picchiaduro a scorrimento di quelli che un tempo spopolavano nei cabinati in sala giochi e sulle prime console a 8 e 16 Bit che venivano chiamati beat'em up. Pensate, per intenderci, a Final Fight o Street of Rage e avrete subito un'idea di cosa stiamo parlando, oppure, se più giovani, a uno qualsiasi dei più recenti Dynasty Warriors. Di conseguenza lo scopo ultimo del prodotto è quello di muoversi lungo un percorso predefinito che rispecchia di volta in volta quegli scenari che come detto prima contraddistinguono manga e anime, eliminando i nemici fino allo scontro finale col boss di turno.
Hokuto Hyakuretsu Ken
In alcuni casi, tuttavia, il gioco chiede di portare a termine delle sub-quest, ma sempre all'interno del tragitto predefinito compiuto, come per esempio salvare gli abitanti della città in cui ci si trova dalle grinfie dei teppisti di qualche banda oppure scortarli fino a un luogo sicuro facendo attenzione che non vengano uccisi da qualche aggressore. Soddisfacendo questi e altri requisiti si possono ottenere a fine livello dei punti Bonus.
Come prevede il genere, gli opponenti, generalmente abbastanza numerosi e variegati nell'aspetto, possono essere colpiti da raffiche di pugni, calci o afferrati e lanciati contro altri avversari. Oppure contro gli oggetti dello scenario, all'interno di alcuni dei quali si possono recuperare anche panini, bevande e altri elementi utili per recuperare energia vitale, nonché power-up o, in quantità minore, punti abilità. Il tutto combinando i vari tasti del pad. Non mancano ovviamente quelle spettacolari quanto letali tecniche di combattimento da utilizzare contro i malcapitati di turno, che gli appassionati hanno ammirato nei cartoni animati e che qui, col proseguo dell'avventura, possono essere ampliate in numero. I nemici uccisi rilasciano infatti delle sfere luminose che possono essere raccolte da Kenshiro. Queste forme energetiche sono chiamate Karma e servono per guadagnare punti utili per migliorare il personaggio. Prima dell'inizio di ogni livello, in un apposito menù pre-area, sono disponibili diverse opzioni (Mappa dei Meridiani in particolare) all'interno delle quali sbizzarrirsi alla ricerca di quelle abilità da acquistare coi punti sopraccitati, o dove equipaggiare le tecniche fino a un massimo di quattro come per esempio i Cento pugni distruttivi di Hokuto, da selezionare poi tramite la croce direzionale del pad durante i combattimenti. Il tutto avviene in questi casi tramite il riempimento della barra chiamata Indicatore di Concentrazione che attinge proprio dai danni inflitti ai nemici la sua fonte di carica. Questa barra, una volta colma, consente di eseguire le mosse base di cui sopra o in certi casi delle super tecniche speciali. Con tanto di fermo immagine stile anime poco dopo l'esecuzione a sottolinearne l'efficacia e spettacolarità. Altri elementi importanti ai fini dell'esecuzione o perlomeno dell'incremento di parametri quali la forza dei colpi sono i Segmenti di Aura, elementi che tramite l'Aura Spirituale, aumentano la forza di attacco del personaggio usato. I combattimenti con i boss sono poi la conclusione logica di ogni area. Essi spaziano dai capi banda minori come Zeed a quelli più importanti come King. Essi sono ovviamente i nemici più difficili da affrontare e spesso, nei livelli più avanzati ,richiedono una certa strategia.
Obiettivi Xbox 360
Fist of the North Star: Ken's Rage offre quarantasette obiettivi da sbloccare: essi sono legati alla modalità Storia e si ottengono semplicemente con la progressione di gioco eliminando particolari nemici con una mossa speciale, come nel caso di Rei da terminare con un Colpo di grazia nel cap. 1 nella modalità Leggenda di Raoul oppure massacrando in totale 1.000 nemici, nel corso dell'avventura, utilizzando le tecniche speciali.
Modalità Sogno
Anche se poi, come spesso accade in questa tipologia di prodotti, una volta individuato il punto debole dell'individuo che ci si trova di fronte diventa abbastanza facile sfruttarlo per sconfiggerlo. Il boss una volta indebolito a dovere si inginocchia stordito e a quel punto premendo il pulsante indicato sullo schermo, su Xbox 360 è B, si può eseguire su di lui il colpo di grazia. Come funziona: dopo aver pigiato l'apposito tasto sullo schermo si avvia una sequenza di pulsanti da premere a tempo, completata la quale l'eroe di turno eseguirà una devastante mossa conclusiva che terminerà scontro e nemico. In alternativa alla modalità principale fin qui analizzata, come accennato all'inizio, ce n'è disponibile anche un'altra piuttosto interessante chiamata Sogno, che si sblocca dopo aver terminato il primo livello di quella Storia.
Si tratta di piccole avventure parallele rispetto alla storyline principale, in cui è possibile utilizzare tutti i personaggi più rappresentativi della saga compresi anche i cosiddetti cattivi, da Shin a Rei, passando per una insolitamente super sexy Mamiya in perizoma e Toki. Ognuno di loro è caratterizzato da tutte le mosse e dai colpi di cui era padrone nel fumetto. In questa modalità è possibile anche giocare in due in split-screen con un amico, ed è più libera da affrontare rispetto a quella principale. Qui si ha infatti a disposizione l'intera mappa dove muoversi e lo scopo primario non è solo quello di eliminare quanti più nemici possibili, ma anche e soprattutto quello di raggiungere determinati obiettivi richiesti dal gioco. Questi ultimi possono variare durante la battaglia e consistono per esempio nel proteggere un alleato o una zona specifica, o ancora nel conquistare i vari fortini disseminati lungo il percorso. La mappa, infatti, è popolata da piccole roccaforti (in azzurro quelle del giocatore, in rosso quelle degli avversari) che sfornano nemici in continuazione e che vanno quindi occupate sia per i motivi descritti sopra che per fermare le orde di criminali. Per farlo occorre eliminare tutti coloro che sono presenti sul luogo, capoccia compresi. In questo modo il punto diventa zona libera e fucina di soldati amici, che vigileranno l'area cercando di evitare la riconquista della medesima da parte delle truppe nemiche. Inutile aggiungere come tutto ciò dia un impatto strategico alla partita, visto che bisogna spesso pianificare con criterio quali fortini conviene conquistare per primi.
Europa vs Asia
L'edizione europea del prodotto si presenta peraltro decisamente migliore di quella asiatica. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma certo i ritocchi ci sono e si vedono. Per prima cosa, a differenza di ciò che è sempre successo con il cartone animato, il titolo occidentale gode di una massiccia implementazione della violenza. Il sangue scorre a fiumi e c'è perfino una apposita opzione per incrementarne la quantità. Tutto ciò viene espresso grazie a una maggiore rappresentazione delle esplosioni dei corpi dei nemici in seguito ai micidiali colpi messi a segno da Ken, spesso con la sola pressione del tasto Y (o Triangolo nel caso di PlayStation 3).
Aggiunte poi altre chicche come i motociclisti che scorazzano in alcune aree, certe mosse di Kenshiro disponibili fin dall'inizio o i controlli più efficaci. Poi sono stati apportati alcuni leggeri ritocchi al gameplay, come quello inerente l'aggancio dei nemici e la possibilità di correggere un eventuale errore nella scelta di un bersaglio muovendo semplicemente lo stick analogico durante una mossa e una leggera semplificazione dei boss. Perfino l'intelligenza artificiale dei nemici appare meno idiota. La versione europea di Fist of the North Star: Ken's Rage è inoltre migliore anche dal punto di vista prettamente grafico e tecnico, con interventi mirati alle texture che compongono le ambientazioni e i personaggi da una parte, ma anche per quanto riguarda la fisica del motore dall'altra, ulteriormente perfezionata e bilanciata. Questo upgrade permette al titolo di avere un impatto superiore alla release giapponese sin dal primo sguardo. Fermo restando il fatto che in tal senso siamo sempre sulla alla sufficienza per la qualità generale visto che personaggi e scenari, pur efficaci e fedeli alla serie, appaiono sempre poco rifiniti, con animazioni e texture non consoni insomma alle potenzialità delle console su cui il gioco gira. Ma d'altronde Koei non ha mai brillato nelle sue produzioni per il dettaglio. Il comparto audio è invece di ottima fattura. Oltre al doppiaggio disponibile sia in inglese che in giapponese, con tutte le voci originali della serie, selezionabile a piacimento, si registra la presenza di una discreta campionatura dei vari effetti di gioco e una colonna sonora nella quale spicca l'arrangiamento della splendida You wa shock fra tanti inediti brani.
Conclusioni
E' sempre difficile dare un giudizio su un prodotto come Fist of the North Star: Ken's Rage senza correre il rischio di farsi condizionare, in un senso o nell'altro, da alcuni fattori legati al fascino esercitato dai personaggi in esso contenuti, e spesso la domanda che ci si pone è quella se deve vincere il lato razionale o quello sentimentale. Ci sono film o videogiochi, infatti, che spesso trascendono da aspetti puramente tecnici o stilistici, e che per essere quindi giudicati in fondo necessitano di alcuni distinguo.
Nello specifico, parlando del titolo trattato in questa recensione, da un lato abbiamo un prodotto che farà felici i fan più sfegatati della saga che troveranno in questo titolo tutto il meglio della produzione manga e anime di Ken. Dall'altro un titolo tecnicamente imperfetto che potrebbe far storcere il naso agli altri videogiocatori, i quali, ben lungi dal chiudere gli occhi sui difetti estetici e tecnici del prodotto, non mancheranno di sottolinearne la ripetitività e la grafica e le meccaniche vetuste. I primi aggiungano al voto finale almeno un voto in più e lo acquistino senza esitazioni, i secondi gli diano invece un'occhiata prima eventualmente di rivolgere altrove le proprie attenzioni.
PRO
- Utilizzare Ken non ha prezzo
- Ottima riproduzione di trama e personaggi
- Buona longevità
- Localizzazione dei testi in italiano
CONTRO
- Graficamente non all'altezza
- Intelligenza artificiale da rivedere
- Alla lunga ripetitivo
- Poco originale