Versioni testate: Nintendo Wii e PlayStation 3
Ci troviamo nella Contea degli Hobbit, anni dopo gli eventi narrati nella trilogia filmica de "Il Signore degli Anelli". La comunità freme per l'imminente visita di re Elessar, e così ci sono chioschi a tutti gli angoli e numerose attrazioni per accogliere nel modo migliore l'arrivo del sovrano di Gondor. Sam Gamgee, divenuto sindaco, dirige i lavori insieme al suo giovane figlio Frodo, che nelle prime fasi di gioco ci troviamo a impersonare. Armati di una spada e di uno scudo di legno, durante questo livello introduttivo possiamo prendere confidenza con il sistema di controllo e imparare le basi del combattimento: l'uso dello scudo per parare i colpi e aprire la difesa avversaria, la schivata, i vari tipi di attacco effettuabili con la spada e così via.
Portate a termine alcune semplici quest, il piccolo Frodo e i suoi amici raggiungono insieme la casa di Sam, dove l'hobbit decide di raccontargli di quando ha incontrato re Elessar, che all'epoca si faceva chiamare Grampasso, e della straordinaria avventura vissuta insieme alla Compagnia dell'Anello per scongiurare la minaccia di Sauron. A quel punto prendiamo il comando di Aragorn, rivivendo il suo primo incontro con Frodo, Sam, Pipino e Merry e aggirandoci in una città oscura, minacciata tanto dalla presenza di loschi tirapiedi di Saruman quanto da quella dei terribili Cavalieri Neri. In tale frangente il ramingo arricchisce il proprio equipaggiamento con una torcia infuocata, che similmente allo scudo può essere utilizzata scuotendo il Nunchuk e possiede una valenza offensiva non indifferente, specie contro i Cavalieri Neri e, in generale, le creature che temono il fuoco in modo particolare. Scortati gli Hobbit a Gran Burrone, Aragorn viene scelto da re Elrond per far parte insieme all'elfo Legolas, al mago Galdalf, al nano Gimli, al guerriero Boromir, a Frodo e ai suoi tre amici di una spedizione il cui fine è quello di raggiungere il Monte Fato per gettare fra le sue fiamme eterne l'Unico Anello.
Una strada in salita
Bastano pochi minuti per inquadrare Il Signore degli Anelli: L'Avventura di Aragorn come un tentativo non molto riuscito di fondere l'opera tolkeniana con il gameplay di The Legend of Zelda: Twilight Princess. Tra quest principali e secondarie sono davvero tante le cose che il piccolo Frodo da una parte e il prode Aragorn dall'altra possono fare all'interno delle location, il punto è che in ogni caso si tratta di missioni caratterizzate da una linearità spaventosa, del tipo "copri il percorso che va da A a B".
Tali dinamiche fin troppo semplicistiche non vengono, in prima battuta, supportate da un'azione degna di questo nome: i combattimenti si rivelano privi di mordente e di sfida, i nemici dimostrano generalmente poca iniziativa e la presenza di compagni attivi durante gli scontri (a proposito, è possibile giocare in due senza split screen, basta impugnare un secondo set di controller) ci facilita ulteriormente le cose. Gli scenari sono piuttosto spogli e nella maggior parte dei casi non è difficile orientarsi, ma basta fermarsi un attimo e premere il pulsante A perché il sistema ci indichi la direzione da seguire per raggiungere l'obiettivo di turno. Affidandosi unicamente a questa feature, viene da sé che l'avventura diventa rapidamente noiosa. Non bisogna mollare, tuttavia, perché quando Aragorn acquisisce tutto il proprio equipaggiamento (l'arco e la lancia, oltre ai già citati scudo e torcia) le cose cominciano a ingranare, arrivano le sequenze più spettacolari viste nei film diretti da Peter Jackson e i combattimenti finalmente si fanno impegnativi, costringendoci a ricorrere alle mosse speciali (la combo di potenza, l'attacco caricato, ecc.) per avere ragione dei nostri molteplici avversari.
Trofei PlayStation 3
Sono trenta i trofei contenuti ne Il Signore degli Anelli: L'Avventura di Aragorn, e come al solito la differenza fra quelli di bronzo, quelli d'argento e quelli d'oro si basa sulla complessità degli obiettivi da raggiungere. I nove trofei di bronzo si sbloccano uccidendo cento goblin, altrettanti orchi e Uruk, e così via, mentre per i quindici trofei d'argento bisogna vincere una serie di combattimenti senza subire danni, acquisire tutti gli upgrade e sconfiggere alcuni boss. I cinque trofei d'oro si conquistano completando tutte le quest, principali e secondarie, mentre il trofeo di platino arriva come sempre quando abbiamo ottenuto tutti gli altri trofei.
Wii-mote vs Move
Il sistema di controllo a rilevazione di movimento funziona bene sia su Wii che su PlayStation 3. Nella versione del gioco per la console Sony è anche possibile utilizzare il Dual Shock 3, ma in tal modo l'esperienza finisce per diventare più povera e sterile di quanto non sia già. La spada viene chiaramente controllata dalle oscillazioni del controller, e pur senza ricorrere al Motion Plus dell'ammiraglia Nintendo si nota una buona risposta all'affondo nonché, chiaramente, ai fendenti laterali e verticali. L'impossibilità di controllare la visuale in entrambe le versioni non solo risulta irritante, ma crea anche dei grossi problemi nelle sezioni in cui bisogna utilizzare l'arco velocemente, manovra che va effettuata ricorrendo al puntatore a infrarossi per gestire un reticolo sullo schermo. La rilevazione delle collisioni talvolta mostra il fianco a qualche fastidiosa incertezza, ma in linea di massima le fasi di combattimento più avanzate restituiscono una buona sensazione di impatto e richiedono un po' di impegno.
Il gioco è stato evidentemente pensato per le capacità tecniche del Wii e successivamente tradotto su PlayStation 3, e purtroppo si vede: al di là delle sequenze di intermezzo, che sulla console Nintendo sono precalcolate, la grafica appare decisamente "old gen" per quelle che sono le potenzialità della piattaforma Sony. Addirittura su PS3 ci sono frequenti cali nel frame rate. A parte la risoluzione HD, insomma, Il Signore degli Anelli: L'Avventura di Aragorn si presenta visivamente molto meglio su Wii, con qualche soluzione simpatica (le foglie degli alberi, che sembrano quasi in cel shading), una discreta direzione artistica e una buona fluidità. Il confronto con il già citato Twilight Princess non sta né in cielo né in terra, ma alla fine dei conti il prodotto sviluppato da Headstrong Games non sfigura più di tanto e regala, complici le musiche del film, qualche bel momento. I dialoghi sono stati affidati quasi in toto ai doppiatori originali, dunque abbiamo Pino Insegno nei panni di Aragorn, Gianni Musy che interpreta Galdalf, ecc. La recitazione è più che buona, e da questo punto di vista gli appassionati della saga non potranno che essere contenti. Una piccola nota: la versione PS3 ha molte più frasi rispetto a quella Wii, forse per via del maggiore spazio disponibile sul supporto blu-ray.
Conclusioni
Pensato evidentemente per un'utenza molto giovane, Il Signore degli Anelli: L'Avventura di Aragorn ci propone un gran numero di quest davvero semplici e una fase iniziale piuttosto stentata, per poi riprendersi e guadagnare un minimo di spessore nel momento in cui il nostro personaggio acquisisce tutte le proprie abilità e le situazioni si fanno più concitate. Il sistema di controllo a rilevazione di movimento funziona bene tanto su Wii quanto su PlayStation 3. I combattimenti diventano impegnativi solo a metà avventura, dunque bisogna avere un po' di pazienza e attendere di entrare nel vivo della storia per divertirsi un po'. Visivamente il gioco è molto più carino sulla console Nintendo che non su quella Sony, per assurdo; e se nel primo caso si può parlare di una grafica non straordinaria ma dignitosa, su PS3 si rimane quantomeno perplessi. Solo per i fan più sfegatati di LOTR.
PRO
- Sistema di controllo efficiente
- Dopo qualche livello acquista un po' di spessore
- Grafica carina su Wii...
CONTRO
- ....ma su PS3 è inguardabile
- Fase iniziale semplicistica e stentata
- Pensato per i più piccoli, o almeno si spera