Già Kirby di per sé ha sempre rappresentato lo stereotipo dell'eroe più improbabile del mondo dei videogiochi; una palla rosa con enormi e dolcissimi occhioni, piedi e mani appena abbozzati e la capacità di risucchiare e ingoiare i nemici non è esattamente la norma nell'ambito del divertimento elettronico. In Kirby e la Stoffa dell'Eroe però, l'obeso protagonista ha trovato una ulteriore maniera per distinguersi dalla massa; vivere una nuova avventura in un mondo coloratissimo fatto tutto di stoffa, fili e pezze. Una fiaba, con tanto di narratore esterno, che parla del cattivissimo stegone Malandrana con il suo calzino bianco magico (!??) e dell'amicizia tra Kirby e il principe Batuffolo, smarrito di fronte al suo regno di Toppalandia scucito e ridotto il pezzi. Se leggere queste premesse vi ha fatto apparire un sincero sorriso sulle labbra, siete già a buon punto per riuscire ad apprezzare questa splendida produzione Nintendo.
Punto e croce
Nella serie di eventi che fanno da introduzione alla storia, anche il rubicondo Kirby viene così trasformato in un ammasso di fili; un fattore questo che di punto in bianco gli impedisce di utilizzare la sua abilità di risucchio semplicemente perchè, privo della consistenza originale, l'aria gli passa attraverso rendendo tutto inutile. Per fortuna un problema ha sempre una soluzione, e quindi eliminare i nemici nel mondo di Toppalandia si può fare banalmente tirando i fili che li compongono, come a sbrogliare una matassa o ridurre una composizione a maglia alla sua forma originale.
Una piccola sorpresa che è però solo la punta dell'iceberg di creatività che i designer nipponici hanno saputo sfogare nel gioco; invece di essere soltanto una soluzione estetica fine a sé stessa, quella del mondo di stoffa diventa una fonte di possibilità, di opportunità che trovano straordinaria ed incredibile coerenza stilistica. Di esempi ce ne sono davvero una marea: tirare fili per avvicinare il fondale di tessuto e di conseguenza le piattaforme, o aprire nuove aree nascoste dietro ad una zip, oppure scrigni celati dietro una toppa, e ancora zone da raggiungere passando sotto al fondale come se ci si trovasse sotto una coperta. Per non dire dei vari mondi, con "tappezzerie" sempre diverse e riconoscibili. Da questo punto di vista Kirby e la Stoffa dell'Eroe è quindi assolutamente eccezionale, dal momento che riesce a garantire una coesione tra l'elemento grafico e quello ludico che trasmette freschezza e originalità anche ad una formula di gioco invece incredibilmente convenzionale. Perché l'ultima avventura dell'eroe rosa non è infatti niente di diverso rispetto a quanto ci si aspetterebbe, ovvero un platform bidimensionale tarato su un livello di difficoltà particolarmente basso e accessibile, al punto che è impossibile morire. L'unico reale elemento di sfida sta nella medaglia ottenuta in base alle proprie performance, e ai tre tesori nascosti in ogni livello. Ci sono quindi piattaforme, oggetti e perline da raccogliere, nemici da eliminare e grossomodo tutto il campionario standard del tipico prodotto Nintendo di questo genere.
Il sistema di controllo si basa sul solo Wiimote tenuto in orizzontale, e vengono sfruttati così unicamente i tasti 1 (attacco) e 2 (salto). Una doppia pressione in una direzione trasforma invece Kirby in un'auto, così da guadagnare un po' di velocità ed eventualmente spiccare balzi più ampi. Estraniato dal contesto, con un occhio particolarmente cinico si potrebbe addirittura definire il gameplay basico e privo di mordente. In realtà sarebbe un grosso errore, perché Kirby e la Stoffa dell'Eroe non è un titolo da sezionare chirurgicamente ed esaminare pezzo per pezzo; al contrario va apprezzato nel suo insieme, nella sua eccellente coerenza e nella meravigliosa varietà delle situazioni offerte al giocatore.
Mettici una pezza
In ogni caso Kirby e la Stoffa dell'Eroe comunque ci prova a mettere qualcosa di nuovo e abbastanza originale anche in un ambiente familiare e riconoscibile come quello platform 2D classico che ne costituisce le fondamenta, e questo avviene tramite la marea di trasformazioni che il ciccione rosa può sfruttare nel corso dei livelli. In determinati punti degli stage segnalati dai Metavortex infatti Kirby sarà tramutato automaticamente in un qualche tipo di creatura o mezzo di trasporto, guadagnando così abilità uniche e peculiari per affrontare più o meno brevi sezioni differenti a livello di meccaniche rispetto al resto. E così per esempio trasformarsi in Dune Buggy porterà a prender parte a una corsa dinamica e frenetica, mentre diventare un'autopompa dei pompieri permetterà di spegnere con il getto d'acqua colonne di fuoco, o diventare un robottone con tanto di pugno-razzo consentirà di eliminare ondate di noiosi nemici. Pur magari non sempre riuscitissime, queste sezioni si rivelano essenziali per donare un maggiore dinamismo al gameplay del gioco, e allo stesso tempo per garantire un più ampio respiro all'altrimenti ripetitivo ritmo della progressione.
Alla prova dei fatti comunque, è evidente come Kirby e la Stoffa dell'Eroe sia un gioco creato sì per essere goduto da soli, ma assolutamente perfetto e preferibile se affrontato in compagnia. In questo caso il secondo giocatore controlla il Principe Batuffolo, che possiede identiche capacità ed abilità rispetto al protagonista; una maggiore diversificazione sotto questo aspetto è forse l'unico appunto che si può muovere ad un multiplayer altrimenti perfetto nella misura in cui permette a giocatori esperti di accompagnare altri invece meno abili. Ci vengono in mente fidanzate, figli o genitori, e più in generale chiunque, attratto da un tipo di esperienza simile, magari si sentisse inadeguato. In tal senso francamente non troviamo affatto che la caratteristica da molti inquadrata come il maggior difetto della produzione Nintendo, ovvero la ridottissima sfida offerta, rappresenti un reale punto a sfavore. Al contrario è una precisa scelta che delinea un prodotto che, di fatto, su Wii ancora non c'era: un platform della grande N "da passeggio", che si può condividere con qualcuno senza timore di frustrazioni o complessi di inferiorità. Chi cerca qualcosa di più impegnativo non ha che l'imbarazzo della scelta tra gli eccellenti New Super Mario Bros. Wii e Donkey Kong Country Returns, solo per fare un paio di esempi. Per tutti gli altri invece, ecco finalmente una alternativa che qualitativamente non ha davvero nulla da invidiargli.
Conclusioni
Kirby e la Stoffa dell'Eroe è un gioco per bambini. Bambini piccoli o bambini grandi, poco importa; l'ultima produzione Nintendo è un cancello spalancato in un mondo infantile, semplice e ingenuo, una fiaba che non pone distinguo tra videogiocatori e non, ma al contrario offre una opportunità di divertimento nella sua accezione più basilare e cristallina. Ovviamente non destinato a soddisfare i gusti di tutti, Kirby e la Stoffa dell'Eroe è però un prodotto semplicemente perfetto nella misura in cui riesce a raggiungere l'obiettivo prefisso, ovvero offrire una esperienza di gioco che utenti esperti possono condividere con novizi senza frustrazioni o complessi di inferiorità. La estrema semplicità e il basso livello di sfida non sono difetti, bensì caratteristiche peculiari e precisamente volute; riuscire a capirlo e di conseguenza a goderne è la condizione fondamentale e primaria per poter amare, se non addirittura adorare, l'ultima avventura dell'obeso eroe rosa.
PRO
- Stile grafico meraviglioso
- Accessibile da chiunque
- Multiplayer a due giocatori eccellente
CONTRO
- Leggermente più debole se giocato da soli
- Longevità (6-8 ore) migliorabile