Versione testata: Xbox 360
Le riedizioni in HD sono un trend nato nell'ultimo periodo, appunto con l'avvento dell'alta definizione, configurandosi come operazioni motivate principalmente da un paio di cause: lo sfruttamento di un brand di grande richiamo, nel qual caso la rimasterizzazione assume i contorni di un tributo ad un gioco che ha fatto la storia dell'industria, oppure la volontà di fare leva sul fattore nostalgico, pertanto il titolo viene preso in considerazione principalmente da una nicchia più o meno ampia di appassionati. Partendo da questi presupposti, la riedizione di Beyond Good & Evil si presenta già come un elemento di discontinuità. Il gioco di Michael Ancel infatti, pur riconosciuto universalmente dalla critica come un prodotto di grande livello, non ha mai conosciuto un corrispondente successo dal punto di vista commerciale e inoltre si tratta di un gioco ancora troppo recente per poter essere protagonista di un'operazione-nostalgia.
Allora Beyond Good & Evil HD si configura come un prodotto diverso da quanto visto finora nei remake videoludici, dimostrandosi un gioco ancora fresco, attuale, la cui scoperta o riscoperta sorprende il giocatore per il valore dell'idea originale e per la modernità e maturità della sua concezione e della sua realizzazione, portando questo gioco ad essere quasi un concorrente diretto per gli attuali action-adventure. Certo risente del peso di 8 anni nei quali la tecnologia grafica ha fatto passi da gigante, nonostante la rispolverata in alta definizione lo renda comunque godibile, ma è nella sua atmosfera, in quel mondo così particolare e nei suoi personaggi ben intagliati che Beyond Good & Evil mantiene intatta la sua spinta, incidendo una traccia nella memoria del giocatore. La storia di Jade e Pey'j, nonostante l'ottima accoglienza della critica, non ebbe all'epoca il successo sperato, per una di quelle ingiustizie cosmiche che rendono il firmamento videoludico, come quello di qualsiasi altro ambito artistico, costellato di stelle minori che rischiano di finire dimenticate in fretta. Questa versione rimasterizzata è la giusta occasione per recuperare un'esperienza che sarebbe un vero peccato non provare.
Fotoreporter d'assalto
Jade e Pey'j, suino antropomorfo, abitano in un faro che ospita una comunità di orfanelli. Li accudiscono e li aiutano a crescere, difendendoli, quando possono, da un mondo in perenne conflitto tra le creature chiamate DomZ e le squadre Alpha, forza di polizia del pianeta Hillys, che sembrano arrivare sempre un istante troppo tardi sul luogo del bisogno. Jade per vivere fa la fotoreporter ed è incaricata di raccogliere istantanee di tutte le forme di vita del pianeta per conto di una scienziata, che le vuole catalogare. Ma la nostra eroina è anche una ragazza curiosa e di cuore, che si troverà coinvolta in una storia intrigante, fatta di manipolazioni genetiche, del confondersi sinistro tra il bene e il male e dell'evolversi di affetti e personalità di personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. Una vicenda matura, narrata con ottimo stile, che però vuole solo intrattenere senza lezioni da impartire e lo fa con la consueta cura nel design che hanno fatto la fortuna di questo team di programmatori.
Questa volta l'impronta si fa più adulta e il risultato è notevole, affrancando Michel Ancel e i suoi da Rayman, mascotte tanto famosa quanto ingombrante, e dandogli infinite possibilità di evoluzione. Il buco della ciambella non è perfetto, in una quindicina d'ore è possibile vedere ogni angolo del pianeta, terminando il gioco, e alcuni degli spunti, che la sua struttura avrebbe permesso, restano appena accennati. Il mondo vivo e la popolazione che reagisce alle imprese di Jade, facendosi trascinare nella rivolta, contribuiscono a ricreare un feeling generale di prim'ordine, ma sicuramente ci sarebbe stato spazio per creare un'opera davvero unica. L'evolversi del gioco, a parte qualche sotto quest, è un po' troppo lineare e l'idea di un mondo completamente libero e a disposizione dei più curiosi resta solo accennata, pur rimanendo la bontà di un complesso narrativo che coinvolge per tutta la durata del gioco.
Dinamic Duo
Beyond Good & Evil è un action adventure in cui le sessioni di combattimento e stealth si alternano alla risoluzione di puzzle e a quelle dove ci troviamo a pilotare dei mezzi, a partire da un hovercraft, per esplorare le diverse locazioni del pianeta. Nei dungeon ci saranno sempre due modi per e risolvere le avversità, uno più rumoroso ed uno più indolore, ma pericoloso, che consiste nel superare nascosti nell'ombra guardie e creature varie. Non ci sono indicatori di visibilità, a la Splinter Cell, ma solo il buon senso di capire, aiutati da una telecamera sempre funzionale, in quale direzione siano orientati gli avversari così da poterli superare inosservati. Queste parti sono a volte predominanti e coloro che non amano il genere potranno storcere il naso, ma sinceramente resta difficile immaginare qualcuno che abbandoni il titolo per così poco. Il cuore del gioco resta sicuramente la possibilità di interagire con un secondo personaggio che assiste Jade durante i combattimenti e le esplorazioni.
Se serve una mano per azionare contemporaneamente due interruttori, per premerne uno a distanza, per scardinare una grata troppo robusta per Jade con un solo pulsante si potrà risolvere l'inconveniente grazie alle abilità dei vari comprimari che affiancano la nostra eroina. Durante gli scontri l'intelligenza artificiale che gestisce questi aiutanti digitali è molto buona e solo in rari casi dà problemi, costringendo chi gioca a tornare sui propri passi alla ricerca del compagno incastrato in qualche elemento del fondale. L'interfaccia di gestione del duo durante i combattimenti è semplice da gestire, dato che con un pulsante si attivano i colpi speciali dell'altro personaggio, grazie ai quali si realizzano spettacolari quanto efficaci combo, e con un altro lo si nutre rendendogli l'energia. L'interazione tra i due, in realtà, si esaurisce in questi pochi elementi, dato che dovrete eliminare i nemici sostanzialmente da soli, una volta realizzato che il vostro compagno altro non fa che farsi catturare dagli avversari e chiedere aiuto, non eliminandone neanche uno per suo conto. Ulteriore nota di merito va assegnata alla telecamera, che durante i combattimenti passa ad una visuale in terza persona leggermente sollevata sulla testa di Jade e che non perde mai il fulcro dell'azione.
Obiettivi Xbox 360
Beyond Good & Evil HD contiene 12 obiettivi per un totale di 200 punti da raccogliere. Alcuni sono sparsi nel corso del gioco e vengono necessariamente sbloccati avanzando nella storia, altri invece richiedono azioni più particolari, come raccogliere determini power-up o ottenere risultati nelle corse e nei mini-game secondari.
L'alba di Hillys
Parlare del comparto grafico di un gioco uscito nel 2003 su Xbox, PlayStation 2 e GameCube non ha molto senso al giorno d'oggi, al massimo possiamo prendere in considerazione l'adattamento che ne è stato fatto, o valutare quanto di quell'ottima grafica che costruiva il vasto mondo di Hillys sia rimasto intatto e sia arrivato fino a noi ad otto anni di distanza. Certo, la modellazione dei personaggi e la vastità degli ambienti da esplorare non suscitano più la meraviglia di un tempo, ma molto è rimasto dell'incanto originale, in particolare per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi e gli accesi colori utilizzati, che ricordano un po' il "vecchio" The Legend of Zelda: Wind Waker e un po' un film di Miyazaki, tra città semi-futuristiche dal taglio europeo, natura selvaggia, animali antropomorfi e mari da solcare.
A prima vista può sembrare un prodotto dall'impronta bambinesca ma è un grosso errore di valutazione: la caratterizzazione fantastica serve a creare un mondo complesso e meraviglioso, nel quale vengono inserite tematiche adulte e profonde come la dittatura perpetrata attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione, il doppiogiochismo politico e le sfumature grigie tra bene e male. La "rimasterizzazione" in alta definizione non ha migliorato moltissimo i modelli poligonali, che oggi risultano alquanto spartani, ma ha donato una grande pulizia all'immagine, facendo risaltare ancora di più i colori e le pur semplici texture, con alcuni punti addirittura impressionanti, come certi scorci a pelo d'acqua nelle sessioni esplorative a bordo dell'hovercraft, tanto per fare un esempio. Il comparto audio è rimasto del medesimo ottimo livello dell'originale, con qualche aggiunta per quanto riguarda la colonna sonora e lo stesso doppiaggio veramente sopra la media che caratterizzava anche la versione 2003 e che contribuisce ad arricchire ulteriormente l'atmosfera e i personaggi che popolano il mondo di gioco. Le altre aggiunte applicate in questa versione riguardano la presenza degli obiettivi sbloccabili e delle classifiche online, inserimenti marginali ma che fanno comunque piacere.
Conclusioni
Beyond Good & Evil non è un classico immortale, intendiamoci. Già alla sua uscita si presentava come una perla imperfetta che, magari per poco, non riusciva ad effettuare il salto di qualità verso l'olimpo dei paradigmi videoludici e a maggior ragione non può farlo ora che il contesto videoludico è cambiato radicalmente. Si propone come una storia originale e dal taglio autoriale inserita in un mondo ben costruito e caratterizzato, come un'esperienza che vale la pena provare, pur mantenendo i suoi difetti originari. Il ritocco grafico non ha infatti modificato una certa semplicità nel sistema di combattimento e la linearità della storia che stride con le pretese di libertà originariamente promesse da Ancel nel corso dello sviluppo, ma questa ormai è storia. Per 800 Microsoft Points si propone comunque come un gioco ben più strutturato e profondo di molti altri colleghi su Live Arcade, essendo nato con una concezione ben diversa.
PRO
- Storia e ambientazione hanno ancora il loro fascino
- Un buon equilibrio tra azione e avventura
- Rimasterizzazione effettuata con buon gusto
CONTRO
- I combattimenti restano poco sviluppati
- Un po' lineare rispetto alla vastità degli spazi
- Gli anni passati hanno lasciato un po' il segno