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La bibbia della derapata

Ridge Racer per l'ennesima volta accompagna il lancio di una console, stavolta abbracciando la rivoluzione 3D di Nintendo

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   28/03/2011
Ridge Racer 3D
Ridge Racer 3D
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Fa un po' impressione affrontare, nel 2011, la primissima gara di Ridge Racer 3D su Nintendo 3DS e trovarsi ancora di fronte alla Seaside Route 765, ovvero lo stesso tracciato che a fine 1994 faceva rimanere a bocca aperta tutto il mondo su una Playstation al debutto sul mercato. Sono passati oltre 16 anni: chi è nato quel giorno oggi fa le scuole superiori, sono cambiate così tante cose che solo a pensarci ci si sente vecchissimi, il divertimento elettronico ha vissuto una evoluzione e un successo incredibili... eppure Ridge Racer è sempre qui, ed è sempre lui.

La bibbia della derapata

Certo non stiamo parlando del medesimo gioco, ci mancherebbe altro; il titolo di lancio per il portatile della rivoluzione 3D ha una quantità di contenuti enormemente superiore rispetto al progenitore, e allo stesso modo la componente tecnica è anni luce da quella specie di banco di prova della grafica poligonale che era sulla prima home console Sony, eppure il gameplay è rimasto nelle sue fondamenta pressochè immutato, intatto, noncurante dell'era geologica trascorsa. Simbolo impeccabile della qualità immortale del capostipite o piuttosto segnale della fossilizzazione di Namco Bandai sul brand? Andiamo a scoprirlo.

Deraperò fino alla morte

Chiedete di concentrare in una sola parola Ridge Racer a qualsiasi appassionato di videogiochi, e la risposta sarà solo una: derapata. Il titolo della casa nipponica ha infatti costruito le proprie fortune proprio su quella singola ma geniale idea di game design: le curve, anche quelle più impegnative e strette, non vanno affrontate dosando la velocità e lavorando con il freno per impostarne la traiettoria. No. Le curve vanno prese a manetta, alzando un attimo il dito dall'acceleratore per poi premerlo nuovamente sterzando, così da generare una derapata controllata con cui raggiungere felici e rapidi il successivo rettilineo. Semplice, immediato e appagante. Una formula vincente, che ha infatti portato Namco a trovarsi tra le mani una vera gallina dalle uova d'oro sfruttata nel corso degli anni con una decina abbondante di episodi tra conversioni, spin-off e seguiti veri e propri, ben oltre quindi il settimo e finora ultimo capitolo della serie principale uscito su Ps3.

La bibbia della derapata

Ovviamente anche Ridge Racer 3D si basa su tale dogma, nonostante una versione alternativa e semplificata del sistema di controllo permetta di attivare la derapata con la semplice pressione di un tasto; roba da casual, nulla che i veri fan della serie possano voler considerare. D'altra parte la meccanica di gioco di Ridge Racer è una sorta di arte zen, che si impara curva dopo curva e che nello specifico di questo episodio per 3DS viene a manifestarsi all'accesso del secondo campionato, quando le auto raggiungono velocità tali da trasformare l'oziosa e per certi versi noiosa progressione nella lega principianti in una prova di riflessi e concentrazione, un "flow" da rendere quanto più pulito e preciso possibile, e di riflesso gratificante oltremisura. In tal senso risulta alleato perfetto il Circle Pad della console, davvero uno dei punti cruciali e più felicemente realizzati dai designer Nintendo; l'analogico è preciso, reattivo e soprattutto molto confortevole, decisamente superiore a quello simile di Psp. Completando il discorso sul gameplay non mancano i 3 livelli di nitro, da riempire con derapate (pensa un po') e rimanendo in scia degli avversari; decidendo poi strategicamente quando sfogare tale risorsa, si potrà ottenere un boost di velocità spesso fondamentale per recuperare posizioni in gara. Sì perchè la partenza avviene sempre e comunque dall'ultima posizione, come da tradizione.

L’effetto 3D

Ridge Racer 3D è uno dei giochi di lancio che meglio sfruttano l'effetto tridimensionale della console, senza dubbio; una volta tarata la profondità del 3D con l'apposito slider si riesce infatti a percepire distintamente il valore aggiunto dell'opzione in questione, che dona maggiore coinvolgimento e permette di apprezzare in maniera sensibilmente superiore la componente grafica del prodotto. Alcune soluzioni poi, come i petali dei fiori degli alberi o le gocce d'acqua che si infrangono sullo schermo, appaiono davvero gradevoli e incisive.

Tanta roba

Se quindi Ridge Racer 3D punta sull'usato sicuro per il gameplay, riesce comunque ad offrire una quantità di contenuti decisamente notevole e tale da garantirne la longevità. La modalità principale, Gran Premio, si snoda attraverso serie di eventi che raccolgono al loro interno un set di gare da concludere nella miglior posizione possibile. Primeggiare consente sia di proseguire nella modalità, sia di raccogliere denaro da spendere per acquistare nuovi modelli o upgrade delle vetture; inoltre si possono comprare anche una serie di aiuti con cui rendersi più semplice la vita una volta in pista. I tracciati, in larga parte recuperati dai vecchi episodi come in una sorta di compendio, sono grossomodo una trentina a cui vanno aggiunte tutte le variazioni al contrario e specchiate. Oltre ad altre offerte non particolarmente interessanti nell'ambito del giocatore singolo, come la corsa veloce o la gara contro avversari con lo stesso modello di auto, esiste una modalità multiplayer che consente fino a 4 piloti umani di sfidarsi solo su rete locale.

La bibbia della derapata

Una opzione online avrebbe senza dubbio dato maggior lustro al pacchetto complessivo, e a poco aiuta in tal senso il supporto StreetPass grazie al quale fronteggiare i ghost di altri utenti scaricati automaticamente dalle console nelle vicinanze. Pur con il beneficio del dubbio, continuiamo però a rimanere scettici in merito all'applicazione di StreetPass in occidente. Dal punto di vista tecnico infine, Ridge Racer 3D è un gioco di prima generazione su 3DS che non fa gridare al miracolo, ma si lascia apprezzare; grossomodo siamo a livello dei capitoli su Psp, con la modellazione poligonale delle vetture che appare gradevole ma tutt'altro che complessa così come gli effetti di illuminazione e rifrazione. Per i tracciati invece si segnalano alti e bassi, in relazione al capitolo da cui sono stati tratti; quelli degli episodi recenti sono ovviamente più ricchi di dettagli e meglio realizzati. Pacchiano e dimenticabile, come da tradizione, il sonoro; schitarrate su tracce rock e beat techno banalissimi e la fastidiosa compagnia della commentatrice sono tutto ciò che il titolo Namco Bandai ha da offrire in tal senso.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (16)
8.2
Il tuo voto

Ridge Racer 3D è un ottimo capitolo di una serie che sembra destinata all'immortalità pur non avendo mai portato reali innovazioni ad un gameplay vecchio di tre lustri; chi ha mantenuto alto l'interesse verso i vari episodi del racing game di Namco Bandai troverà in questo esordio sulla nuova console Nintendo un piccolo gioiello capace di racchiudere la meccanica di gioco familiarissima in un contesto ricco di modalità, tracciati e contenuti. Pur andando idealmente in contrasto con la vena innovatrice del 3DS quindi, Ridge Racer 3D è uno dei più validi esponenti della line-up del nuovo portatile della casa di Kyoto, da sconsigliare soltanto a chi non ne ha mai sopportato la filosofia ultra arcade a base di derapate.

PRO

  • Uno dei migliori capitoli della serie
  • Tanti contenuti e ottima longevità
  • Sempre il solito Ridge Racer, in positivo

CONTRO

  • Sempre il solito Ridge Racer, in negativo
  • Manca una modalità multiplayer online