E' facile pensare alle serie più famose e popolari di Nintendo e citare i vari Mario (con tutte le variazioni del caso), Kirby, Zelda, Smash Bros. Ma accanto ai pezzi da novanta, ai blockbuster milionari, esistono brand meno "di massa" ma ugualmente - se non maggiormente - amati e apprezzati dai fan di lungo corso della casa di Kyoto. E così mentre stiamo aspettando con ansia quell'ormai famigerato Pikmin 3, su 3DS in mancanza di un prodotto Nintendo appartenente alle grandi serie di cui sopra c'è in compenso una coincidenza di uscite proprio di quei "fratelli minori" che per lungo tempo sono stati snobbati, per non dire dimenticati. In attesa dell'imminente ritorno di Kid Icarus, ecco quindi che fra i titoli del lancio è comparso anche questo Pilotwings Resort, terzo episodio dopo l'esordio su Super Nintendo del 1990 e il seguito su Nintendo 64 del 1996.
Staccare da terra
Altro divertente punto di contatto tra le due redivive serie appena citate sta nella tematica di fondo, ovvero quel desiderio umano di volare che proprio nel mito di Icaro trova la sua più famosa rappresentazione. Ma se Kid Icarus su 3DS sarà una sorta di sparatutto completamente dedicato all'azione, Pilotwings Resort è qualcosa di completamente diverso; in questo caso il volo non è semplice strumento attraverso il quale veicolare un gameplay canonico e applicabile ad altri contesti, ma è al contrario unico e fondamentale punto focale su cui si sviluppa l'intera esperienza. Pilotwings è una simulazione, per quanto ovviamente edulcorata (non esiste lo stallo, giusto per dirne una) nonché perfettamente tarata su quei confini di accessibilità e divertimento che sono propri dei giochi Nintendo. Non ci sono nemici o avversari da far fuori; al massimo qualche bersaglio o palloncino, tanto per gradire. La struttura di base offre tre diversi mezzi per viaggiare tra le nuvole, profondamente distinti per caratteristiche e metodo di controllo; si tratta di un aereo, un jetpack e un deltaplano, con relative versioni "migliorate" da sbloccare.
L'ambientazione è unicamente quella della WuHu Island, non sconosciuta a chi ha avuto modo di giocare a Wii Fit e Wii Sports Resort; d'altra parte, viste le dichiarazioni di Miyamoto in merito alla volontà di rendere l'isola una sorta di personaggio a sé, non è azzardato credere che questa non sarà l'ultima volta in cui avremo modo di visitare questa location. Le dimensioni complessive sono discrete, ma non ci vuole in realtà molto per scoprirne ogni anfratto, a maggior ragione se si ha avuto esperienza coi titoli di cui sopra; a quel punto la voglia di "qualcosa di più" inizierà inevitabilmente a farsi sentire, una sensazione in realtà destinata a coinvolgere anche altri aspetti del prodotto. Le missioni per esempio, che rappresentano di fatto la componente principale e più robusta del gioco; una quarantina in tutto, divise in classi che vanno dalla "pratica" al "platino" ovviamente in relazione alla crescente difficoltà. Queste sono "cucite" attorno alle qualità dei differenti velivoli, richiedendo così obiettivi specificatamente ideati per ognuno di essi; spesso per esempio con l'aereo capiterà di dover colpire obiettivi fissi o mobili, mentre col jetpack in buona parte dei casi si dovrà attraversare anelli e eseguire atterraggi precisi dosando per bene il carburante a disposizione, mentre con il deltaplano si potranno magari scattare foto di determinati elementi presenti sull'isola cercando di ottenere inquadrature ottimali, sfruttando le correnti ascensionali calde per guadagnare quota. Benché esistano varianti agli esempi appena riportati, è innegabile notare negli obiettivi offerti dalle missioni di Pilotwings Resort una sorta di staticità e di effetto riciclo, un elemento che inizia a palesarsi in breve tempo riducendo la brillantezza della progressione.
L’effetto 3D
Pilotwings Resort è tra i migliori titoli della line-up del 3DS per quanto riguarda la rappresentazione dell'effetto 3D; mai eccessivo nè fastidioso, viene esaltato dalla profondità dell'orizzonte visivo e dalla quantità di elementi su schermo. Pur non essendo graficamente sorprendente, il risultato finale è quindi assolutamente valido e capace di ben rappresentare la caratteristica distintiva del portatile Nintendo.
Sfide volanti
Con una struttura "a strati" che spesso caratterizza le produzioni Nintendo, anche le missioni di Pilotwings Resort possono essere affrontate con un impegno e una attenzione variabile in base alle propria volontà; le prestazioni in ognuna di esse vengono infatti valutate con un punteggio - diviso per una serie di voci - che una volta sommato determina il numero di stelle guadagnate, da zero a tre con l'ulteriore aggiunta del perfect (più un "secondo livello" di perfezione per i più bravi). Malgrado sia necessario un tot di stelle guadagnate per raggiungere la classe successiva, il risultato minimo non è particolarmente difficile da raggiungere, anzi. Dove si può trovare un po' di sfida è appunto nella ricerca del punteggio migliore, obiettivo che si può conseguire ripetendo anche numerose volte una stessa missione. Ma se la perfezione non fa parte delle vostre aspirazioni, non è eccessivo affermare che si possa portare a termine Pilotwings Resort in un paio di sessioni di gioco; un po' poco, considerando la generale mancanza di varietà che il prodotto manifesta. Ci si sarebbe potuti aspettare perlomeno qualche mezzo aggiuntivo, ma in realtà proseguendo nella modalità principale tutto ciò che si incontra sono piccole variazioni che aggiungono molto poco alle versioni originali. Eccezioni pur piacevolissime, come la tuta da scoiattolo, sono talmente rare e occasionali da lasciare più amaro in bocca che altro. Alla modalità missione finora descritta si aggiunge una ulteriore di volo libero, strutturata in maniera tale da permettere di esplorare liberamente l'isola; raccogliendo determinati oggetti nascosti sull'isola si può estendere la durata del tempo a disposizione, o bloccare fasi del giorno in cui uscire a volare (giorno, sera, notte) e modellini da collezionare. Una aggiunta destinata ad aumentare solo di qualche decina di minuti la vita di Pilotwings Resort.
Quello che stizzisce della produzione Nintendo è quindi proprio la povertà di contenuti, così marcata da risultare ingiustificabile pur considerando tutte le attenuanti del caso di un titolo di lancio. Manca anche qualsiasi sistema di condivisione dei punteggi, in locale o online, così come non viene nemmeno supportata la funzione StreetPass tanto cara a Nintendo. Pur difficilmente immaginabile come un prodotto di traino del nuovo portatile, Pilotwings Resort avrebbe potuto essere un acquisto molto consigliabile perchè la sostanza di base c'è tutta; il sistema di controllo per esempio, semplice ma non semplicistico, capace di restituire bene le differenze tra i mezzi e il piacere del volo. O la componente grafica, estremamente gradevole e ricca di dettagli nonostante lo stile minimale e stilizzato che a partire da Wii Sports è stato spesse volte sfruttato dalla casa di Kyoto. Ma con così poca carne sul fuoco, la sensazione è quella di avere tra le mani una demo o poco più.
Conclusioni
Pilotwings Resort avrebbe potuto essere molto di più, ma purtroppo Nintendo ha scelto di ridurre al minimo i contenuti presenti nel terzo capitolo del suo "simulatore di volo"; ciò che ne risulta è un gioco gradevolissimo che mostra tutto ciò che ha da offrire nell'arco di un paio d'ore o poco più. Una modalità multigiocatore, o anche semplicemente un sistema di classifiche online avrebbe forse attenuato parzialmente l'amarezza, ma al contrario così com'è Pilotwings Resort non si può definire sufficientemente robusto e longevo da giustificare un acquisto ad occhi chiusi. Peccato, perchè la serie avrebbe meritato un ritorno decisamente più memorabile.
PRO
- Sistema di controllo efficace e piacevole
- Meccanica di base validissima
- Buona componente grafica
CONTRO
- Povertà di contenuti ingiustificabile
- Scarsa varietà negli obiettivi delle missioni
- Ma davvero la WuHu Island merita tutta questa considerazione?