Telltale Games ha compiuto un impresa che sembrava impossibile nel decennio della grafica iper realistica e delle console di terza generazione: ha riportato in auge le avventure punta e clicca. Ridare importanza ad un genere che si era quasi estinto non è certo cosa da poco, e la software house statunitense vi è riuscita sfruttando un brillante modello commerciale, basato sulla vendita di avventure episodiche e sul recupero di alcuni brand leggendari. Tra le serie riportate in vita dalla casa tuttavia non ce n'è nessuna diretta ad un pubblico prettamente adulto. Comprensibile, se si considera che le uniche avventure politicamente scorrette durante gli anni d'oro di Sierra e Lucasarts erano quelle di Larry Laffer, e che pertanto il materiale "sconcio" da resuscitare è piuttosto carente.
Ora però siamo nel 2011, Larry è invecchiato malissimo, i videogiocatori sono totalmente desensibilizzati, e c'è un disperato bisogno di una nuova saga di quella tipologia. Una saga cattiva, cinica, offensiva, demenziale ed in grado di scioccare per benino anche le nuove generazioni, o perlomeno di farle ridere a crepapelle. Ad assumersi l'arduo compito di creare un gioco in grado di far impallidire qualunque moralista ci ha pensato Straandloper, gruppo di animatori e sviluppatori con base in Irlanda del Nord. La loro prima creatura si chiama Hector: Badge of Carnage, è approdata su iPad l'anno scorso, ed è stata un successo stratosferico che ha guadagnato in poco tempo la cima della classifica vendite dell'Apple Store. Nonostante il boom di acquisti, gli sviluppatori non hanno rilasciato nuove a riguardo di eventuali capitoli aggiuntivi fino al febbraio di quest'anno, durante il quale hanno annunciato che la serie sarebbe stata completata proprio da Telltale, e pubblicata per PC e Mac.
Come Mac Gyver, ma grasso e cattivo
Hector, il protagonista della nostra avventura, è un cinico e rozzo negoziatore, privo del benché minimo senso civico e indubbiamente poco votato alla salvaguardia del prossimo. Se vi state domandando come sia possibile che un tale individuo faccia parte delle forze dell'ordine, dovete considerare che il posto in cui lavora è Clappers Wreake, una città fittizia nota per essere il peggior covo di feccia e criminalità dell'intera Gran Bretagna. Improbabile quindi trovarvi dei poliziotti modello. Nonostante la sua mancanza di scrupoli, il nostro rude agente sovrappeso sembra avere un certo talento nella risoluzione dei casi, tanto che viene chiamato per trattare con un pericoloso terrorista dalla mira perfetta, che si è barricato in un palazzo con degli ostaggi ed ha già ucciso molteplici negoziatori.
Peccato che il terrorista sia tanto strambo quanto l'agente a cui è stato affidato, e il suo unico desiderio consista nel far diventare Clappers Wreake un modello di pulizia ed integrità morale! Hector si ritroverà dunque a dover affrontare la missione impossibile di ridare lustro alla malsana cittadina in cui vive, e per farlo dovrà sfruttare lo strumento fondamentale di ogni punta e clicca: l'inventario. Lo schema di controllo è infatti una versione semplificata di quello tipico delle avventure classiche. Niente menu o azioni specifiche, solo un click per esaminare un oggetto, due per utilizzarlo o raccoglierlo e la possibilità di combinare gli strumenti presenti nelle vostre tasche. Anche gli enigmi non vi stupiranno per originalità, ma almeno un paio vi costringeranno a ragionare per qualche minuto. Vi ricordiamo inoltre che siamo davanti ad un titolo vietato ai minori di 16 anni, quindi non aspettatevi polli di gomma con carrucole in mezzo. A Clappers Wreake i problemi si risolvono con profilattici usati, vibratori di gomma ed eroinomani inscatolati. Roba di classe.
Innit?
Hector: Badge of Carnage è un avventura 2d proveniente da i Pad, non aspettatevi quindi animazioni superlative e disegni incredibilmente dettagliati. Ciononostante il design di sfondi e personaggi ha un certo stile e tutto si muove abbastanza fluidamente nella sudicia cornice cittadina del gioco. Davvero un ottimo lavoro, considerando che a programmare l'avventura sono stati solo due sviluppatori del team di Straandloper. Fantastico il sonoro, con doppiaggi di altissimo livello che contribuiscono non poco a rendere le battute divertenti. Il punto forte della produzione sono ovviamente i dialoghi e l'umorismo dissacrante da cui il videogame è pervaso.
Purtroppo però dovrete conoscere la lingua inglese alla perfezione per godervi appieno la brillante sceneggiatura, visto che non esiste una traduzione in italiano e che molte delle battute sono estremamente complesse e ricche di terminologie tipiche dello slang britannico. Avrete addirittura a che fare con dei chav (una specie di variante Inglese del truzzo nostrano, con la tendenza a tagliare le parole) molto caricaturali, il cui peculiare modo di parlare metterà a dura prova la vostra comprensione linguistica. Il fatto che nelle poche scenette d'intermezzo manchino del tutto i sottotitoli poi non aiuta. L'ultimo problema è il prezzo: l'Applicazione per iPad costava meno di 4 dollari, lievitati miracolosamente fino ad arrivare a 10 euro su Steam. Un po' eccessivo per un titolo che può essere completato tranquillamente in meno di due ore, ed una scelta stramba da parte di Telltale, che in passato ha venduto in offerta intere serie da cinque puntate a prezzi di poco superiori. Speriamo che i prossimi capitoli siano più economici, o sfruttino il furbissimo modello "a puntate" della casa americana.
Conclusioni
Hector: Badge of Carnage è una delle avventure più politicamente scorrette e divertenti presenti sul mercato. Prima di buttarvici però, tenete conto del fatto che per godersela è obbligatorio sapere a menadito l'inglese, che il prezzo è un po' elevato per un gioco così breve e che il suo umorismo senza peli sulla lingua potrebbe urtare i più sensibili. Se avete 10 euro da spendere, siete british dentro e adorate l'humour eccessivo e dissacrante dei Griffin e di South Park, prendetelo. Lo adorerete.
PRO
- Politicamente scorretto ed esilarante
- Enigmi interessanti
CONTRO
- Molto breve
- Costo un po' eccessivo
- Non localizzato in italiano