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Un cavaliere bianco

In un mondo in guerra

RECENSIONE di Massimo Reina   —   01/07/2011
White Knight Chronicles II
White Knight Chronicles II
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Se nel recente passato, sulle precedenti console casalinghe di Sony il GDR era un genere molto florido dal punto di vista numerico e qualitativo, su PlayStation 3 non si può purtroppo dire altrettanto. E' sempre mancato dalla sua uscita sul mercato il grande titolo, o perlomeno un esponente del genere, in grado di soddisfare appieno le aspettative dei suoi milioni di utenti. Lo stesso Final Fantasy XIII di Square Enix ha finito per creare emozioni contrastanti in buona parte l'utenza in questione (e non solo quella), e adesso le speranze dei fan del genere sono affidate a Tales of Xillia, Final Fantasy XIII-2 e Rune Factory: Tides of Destiny.

Un cavaliere bianco

Nell'attesa di questi prodotti, non mancano tuttavia dei 'palliativi', giochi magari non eccelsi dal punto di vista tecnico, ma che sono abbastanza validi, o ritenuti tali, per saziare un po' la fame di giochi di ruolo alla giapponese del pubblico occidentale: ci vengono in tal senso in mente un paio di titoli del gruppo Nippon Ichi, NIS, Compile Heart o Idea Factory, come Hyperdimension Neptunia, o Atelier Rorona: The Alchemist of Arlan di Gust. Oppure ancora il gioco che ci accingiamo a recensire, che, a dire il vero, riteniamo migliore nell'insieme dei titoli appena citati. Ci riferiamo a White Knight Chronicles II, esclusiva PlayStation 3 realizzata dai tipi di Level 5, quelli per intenderci di Dragon Quest VIII: Journey of the Cursed King per Playtation 2, e autori anche del primo White Knight Chronicles. Quest'ultimo è tra l'altro disponibile, e dunque giocabile, all'interno del Blu-Ray che si trova nella confezione di vendita del suo sequel. Come se non bastasse il team di sviluppo ha implementato una funzione che consente di importare i salvataggi dal primo al secondo capitolo. All'avvio di White Knight Chronicles II, infatti, si può scegliere se caricare un vecchio salvataggio (con statistiche e avatar vecchi) o iniziare dal livello 35 con un party (e un avatar) creato al momento. In questo ultimo caso si possono eventualmente ridistribuire i punti esperienza e le varie abilità tra i personaggi, nel caso le scelte fatte dalla IA in quanto a distribuzione non dovessero soddisfare l'utente.

White Knight Chronicles II

La trama riparte subito dopo la fine del primo episodio, con un breve filmato che riassume gli eventi di White Knight Chronicles. Per l'esattezza siamo a circa un anno di distanza dai fatti che hanno portato alla liberazione della Principessa Cisna e alla sconfitta del malvagio Grazel. Il prode Leonard e i suoi alleati sono tornati a Balandor per viverci in pace ed armonia. Senza spoilerare troppo, diciamo subito che i loro intenti dovranno presto scontarsi con una realtà dei fatti diversa, visto che Grazel è vivo, e forte del potere dell'Incorruptus, dall'Isola del Corno Rosso si proclama Re del rinato impero di Yshrenia, dichiarando guerra al mondo intero, scatenando il caos e delle divisioni fra i vari regni.

Un cavaliere bianco

Una volta iniziato a entrare nel vivo del gioco, ci si accorge immediatamente di come White Knight Chronicles II abbia una struttura praticamente identica al suo predecessore. Menu, comandi, cose da fare e perfino la grafica sono quasi gli stessi. Di fatto il gameplay prevede tutto ciò che solitamente si fa in un classico gioco di ruolo con visuale in terza persona (primo capitolo compreso): seguendo le indicazioni date dalla trama, che offre perfino collegamenti narrativi all'episodio per PSP intitolato White Knight Chronicles: Origins, si devono esplorare città, dungeon e aree all'aperto, dialogare con gli abitanti del regno, combattere orde di nemici per eliminarli e fare punti esperienza, level-up e quant'altro serve per diventare sempre più forti man mano che si acquisiscono nuove armi e abilità (che in questo sequel sono presenti in numero maggiore rispetto al primo episodio). La cosa che invece differenzia questa produzione dalle altre sono il battle-system, che implementa un sistema basato a metà fra un classico J-RPG e un MMORPG, e l'online, che analizzeremo più avanti.

Trofei PlayStation 3

Sono venticinque i Trofei disponibili in White Knight Chronicles II. Questi sono suddivisi rispettivamente in 10 di Bronzo, 6 d'Argento, 8 d'Oro e 1 di Platino. Per ottenerli occorrerà soddisfare le richieste del gioco, che poi ricompenserà il giocatore in base a quanti soldi avrà speso, alle missioni completate o al numero di pezzi recuperati di determinati oggetti. Per esempio completando 100 quest con un rank S o collezionando 50 frammenti rari di equipaggiamento si otterranno dei Trofei d'Oro, ma se di questi ultimi se ne racimolano all'incirca la metà si otterrà viceversa una ricompensa d'Argento.

Combattimenti misti

Persino il sistema di combattimento non è molto diverso da quello presente nel primo capitolo. Anche se ad un'analisi più profonda e dopo svariate ore di gioco e battaglie possiamo dire, invero, che il battle system è in realtà più dinamico e meglio gestibile rispetto al precedente episodio, pur, lo ribadiamo, con meccaniche del tutto simili, ritocchini a parte come per l'introduzione della corsa per i Cavalieri. I nemici sono comunque visibili sullo schermo e ne esistono di vari tipi, da quelli che hanno un atteggiamento neutro ad altri che attaccano a vista. Una volta entrati in contatto con loro si da il via alla lotta. Essa avviene, come accennato nel paragrafo precedente, in tempo reale per quanto concerne le azioni eseguite dai personaggi, ma viene regolato da turni e da Punti Azione: il giocatore si ritrova a controllare il personaggio principale, mentre gli altri elementi che compongono il party sono gestiti dalla CPU. Le loro azioni possono essere configurate comunque dall'utente, il quale può impartire loro il tipo di atteggiamento che essi dovranno mantenere per tutta la durata della lotta: in questo modo si ordina al compagno di dare priorità a una azione piuttosto che a un'altra, "dicendogli" di curare il party quando questi raggiunge un basso livello generale di energia vitale o di posizionarsi egli stesso in difesa se attaccato con certi elementi magici, giusto per fare un paio di esempi.
Le azioni dell'eroe manovrato dall'utente sono determinati da una barra temporale di forma circolare che indica il momento in cui è possibile per lui agire.

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L'indicatore, quando è colmo, gli consente infatti di eseguire un attacco in rapporto all'arma equipaggiata e al livello di esperienza raggiunto. Questi elementi, insieme a magie, abilità speciali, oggetti, etc possono essere richiamati in battaglia tramite la barra suddivisa in slot posta nella parte bassa dello schermo, dove sono ospitati i relativi comandi. In questo menu orizzontale sono infatti raggruppate le azioni che il personaggio può eseguire, tutte accessibili tramite D-Pad, e tasti dorsali per scorrere le pagine. Tali azioni possono essere configurate tra uno scontro e l'altro o addirittura in piena battaglia. E personalizzate. Come le combo, che tramite apposito spazio potranno essere create collegando diversi attacchi in una striscia utilizzabile al prezzo di un determinato numero di Punti Azione, guadagnabili semplicemente procurando e subendo danni.

Strategia e pianificazione

Sempre tramite l'accumulo di questi PA il personaggio può trasformarsi, per un certo lasso di tempo, nell'Incorruptus, il gigantesco cavaliere che gli utenti della serie hanno imparato a conoscere. In questo frangente il giocatore può controllare una creatura formidabile, forte e arcigna quanto basta per tenere testa a ogni mostro, anche il più grosso. Al termine di ogni azione, bisognerà attendere che la barra temporale di forma circolare citata prima sia di nuovo piena per poter compiere un'altra mossa. Per cui, a parte muoversi liberamente per lo schermo cercando di evitare i colpi degli avversari, cosa alquanto difficile visto che per assurdo i loro attacchi raggiungono ugualmente il personaggio guidato dall'utente anche quando questi teoricamente dovrebbe essere fuori dalla loro portata, non si può far altro.

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Alla fine di ogni combattimento e dopo aver sconfitto i nemici, i giocatori ottengono i classici premi del caso. Alcuni di questi si trovano in entrambe le modalità, story e online, altre solo nella seconda e vengono usati per l'upgrade di armi, oggetti ed equipaggiamenti. Col recupero dei giusti materiali si possono creare nuove parti da zero o potenziare anche con effetti magici, quelle eventualmente già equipaggiate. Inoltre spendendo i punti abilità guadagnati si può lavorare sulle caratteristiche dei personaggi e farli progredire di livello, per sbloccare nuove caratteristiche. Oltre alla campagna per giocatore singolo è presente una sezione separata chiamata GeoNet, già presente nel primo episodio di White Knight, che è accessibile da qualsiasi punto di salvataggio, a patto però di essere collegati a PlayStation Network mentre si gioca. Si tratta dell'opzione online del gioco e il network creato da Level 5 dal quale è possibile fare praticamente di tutto: creare un proprio profilo personale, chattare, gestire liste di amici, affrontare missioni cooperative con gli altri giocatori o comunicare con essi scambiando foto e messaggi, come in un vero e proprio servizio di social networking.

Costruisci la tua città

Sempre in tema di online torna una delle opzioni più amate dall'autore di questo articolo e in generale dai fan, e cioè il Georama. Questa sessione permette agli utenti di creare un loro villaggio/lobby, personalizzando ogni suo aspetto, dalle case ai negozi, dal terreno alla tipologia di personaggi che la popoleranno. Questi possono essere reclutati da una qualsiasi delle città presenti nell'avventura normale e manterranno le proprie abilità e mansioni anche nel villaggio sul web.

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Chi insomma di mestiere fa il negoziante nella modalità offline, per esempio, lo farà anche nel Georama. Sempre in questa sessione, come avveniva nel precedente capitolo, la neo città creata può ospitare la presenza di altri utenti umani (coi rispettivi avatar) e cinque di loro (in White Knight Chronicles erano solo tre) possono joinare con il personaggio del videogiocatore ospitante per formare un party con il quale andare a svolgere delle sub-quest, mantenendo tra le altre cose le stesse statistiche del proprio personaggio raggiunte nella modalità single player, inclusi il livello e l'equipaggiamento. Se non si hanno amici con cui giocare basta selezionare una missione da un elenco e il gioco cerca il primo gruppo disponibile al quale unirsi. Comunicando poi via chat testuale o vocale. Rispetto al predecessore, White Knight Chronicles II consente agli utenti di potersi trasformare pure sul web in knight, personalizzando l'armatura e le caratteristiche del proprio cavaliere, e di affrontare decine di quest inedite. Da segnalare, infine, che tutti i DLC del primo White Knight relativi sempre al Georama possono anche loro essere trasferiti in quello nuovo. Concludiamo gettando uno sguardo sugli aspetti grafici e audio del prodotto. Nel primo caso abbiamo praticamente lo stesso engine del primo capitolo a gestire la parte estetica, con personaggi e scenari parecchio simili, alta definizione a parte, a quelli dei giochi per PlayStation 2. Anche se ci sono dei piccoli aggiustamenti qua e là, una cura dei dettagli e una varietà di ambienti e mostri tale da rendere l'insieme visivo più gradevole. In particolare, poi, le luci ed alcuni effetti legati all'acqua sono davvero ben realizzati. Per quanto riguarda la parte sonora, abbiamo un doppiaggio in inglese (con sottotitoli in italiano) di discreta fattura, forzature a parte per qualche voce, e una colonna sonora ben integrata nel contesto narrativo che vuole rappresentare, con una nuova theme per le battaglie.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori (96)
8.5
Il tuo voto

Come il suo predecessore, White Knight Chronicles II a conti fatti si rivela essere un gioco di ruolo di discreta fattura, nonostante non sia esente da difetti e appaia, viste le troppe similitudini, quasi più una immensa espansione del primo episodio che un gioco a sé. Tuttavia, grazie all'ottima componente online, al fascino di alcuni personaggi, a un sistema di livellamento dei personaggi tutto sommato buono e a un discreto battle-system che per essere apprezzato necessita, per i neofiti, di ore e ore di combattimenti, il titolo di Level 5 è piuttosto valido e di certo, rispetto alla (bassa) media attuale di prodotti simili, diviene certamente uno dei migliori del genere.
Come detto ai tempi del primo episodio, anche questo sequel non è un GDR di nuova generazione né un capolavoro assoluto, ma sicuramente da tenere in considerazione.

PRO

  • Grande longevità
  • Buona varietà di quest e nemici
  • GeoNet e Georama sempre interessanti
  • Due giochi al prezzo di uno

CONTRO

  • Poche novità di rilievo
  • Grafica non a livello di altre produzioni
  • Frame-rate non troppo stabile
  • Punti di salvataggio posizionati a volte troppo lontani dai Boss