Versione testata: Nintendo Wii
Siamo nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. Il piccolo e gracile Steve Rogers, desideroso di servire il proprio paese, accetta di sottoporsi a un esperimento che lo trasformerà nel primo e unico super soldato del mondo. Imbracciato l'indistruttibile scudo in lega di adamantio e vibranio, e vestiti i colori degli Stati Uniti, il ragazzo prende il nome in codice di "Capitan America" e con le sue gesta ispira le truppe alleate, conducendole alla vittoria finale. In leggero anticipo rispetto all'uscita nelle sale cinematografiche del film "Captain America: Il Primo Vendicatore", arriva l'immancabile tie-in prodotto da SEGA e affidato, nella versione Wii, alle cure di High Voltage Software, il team noto per aver realizzato The Conduit e Conduit 2 sulla console Nintendo.
Il primo impatto con il gioco non è dei migliori, fondamentalmente per via di alcune discutibili scelte di design: il personaggio di Capitan America ha degli inspiegabili palloni al posto delle spalle, e dagli artwork purtroppo viene fuori che non si tratta di protezioni in stile football, bensì di una bizzarra interpretazione dell'anatomia umana. I modelli dei personaggi, in generale, risultano pessimi e presentano persino alcuni retaggi della generazione delle console a 32 bit, ovvero le mani a forma di mattone per via dell'esiguo numero di poligoni utilizzati. A questo bisogna aggiungere, inoltre, un set di animazioni terribilmente povero, che non prevede la normale camminata e che dunque conferisce un che di comico alle scene in cui Cap o i suoi amici si muovono lentamente, procedendo come se stessero facendo un leggero jogging. Fortunatamente il resto della grafica si rivela migliore: gli scenari sono spesso monotematici per aspetto e colori, ma la disposizione degli elementi al loro interno è funzionale all'esplorazione, scorrono in modo molto fluido (a parte quando la situazione si fa troppo ingarbugliata e si nota qualche rallentamento) e vantano persino qualche texture sufficientemente nitida. Allo stesso modo, la varietà dei nemici è di tutto rispetto: dai soldati semplici ai "comandanti" capaci di fomentarli, dai nemici corazzati ai "bruti" che caricano a testa bassa, passando per gli androidi, le agili spadaccine e infine i boss, c'è davvero tanto da combattere e le dinamiche che si vengono a creare di volta in volta riescono a essere abbastanza variegate da tenere alto il coinvolgimento e la sfida.
Capitano che hai negli occhi il tuo nobile destino...
Fin dai primi minuti, appare chiaro che i ragazzi di High Voltage Software si sono ispirati al gameplay di Batman: Arkham Asylum per quanto concerne il sistema di combattimento. E non c'è nulla di male in questo, anzi: prendere a pugni le truppe naziste agli ordini del Teschio Rosso, premendo prontamente il pulsante Z ogni volta che un avversario vuole coglierci di sorpresa per centrarlo con un rapido contrattacco, risulta essere una pratica molto divertente, senza dubbio una delle cose migliori di questa produzione.
Non dimentichiamoci, comunque, che Capitan America è famoso soprattutto per il suo scudo indistruttibile e per l'abilità nel lanciarlo contro i nemici, il che ben si sposa con il puntatore a infrarossi del Wii-mote. Basta dunque tenere premuto il pulsante C sul Nunchuk per entrare in "modalità lancio", agganciare i bersagli multipli muovendo il reticolo sullo schermo e lasciare il pulsante perché lo scudo possa "rimbalzare" da un soldato all'altro, con tutte le conseguenze del caso. La stessa operazione si rivela utile quando c'è da attivare degli interruttori oppure distruggere delle postazioni elettroniche, azioni che rientrano nella fase esplorativa di Captain America: Il Super Soldato, invero piuttosto presente all'interno del gameplay. Le location non si limitano a fare da sfondo ai nostri combattimenti, infatti, ma svolgono un ruolo di primo piano tra sezioni platform, puzzle e ricerca di oggetti nascosti. Certo, non si può dire che sia stato fatto un lavoro eccellente da tutti i punti di vista: saltare da un appiglio all'altro si rivela una procedura fin troppo "assistita" perché possa creare qualche grattacapo, ma l'intenzione degli sviluppatori era probabilmente quella di eliminare possibili episodi di frustrazione. Va molto meglio con gli enigmi e con gli oggetti nascosti: i primi ruotano attorno all'apertura di porte grazie alla distruzione di determinati impianti o all'attivazione di sensori, spesso da centrare con lo scudo; i secondi costituiscono un discreto motivo per rigiocare i nove livelli che compongono l'avventura, alla ricerca di passaggi nascosti e zone precedentemente ignorate, anche se le ricompense sbloccabili (dossier dei personaggi, costumi extra e artwork) non sono indimenticabili.
Figli delle stelle. E delle strisce.
Il quadro fin qui descritto è quello di un action game ben fatto, dotato di un sistema di combattimento vario e coinvolgente, nonché di sezioni esplorative interessanti. Le circa sei ore necessarie per portare a termine il gioco (che, chiaramente, si moltiplicano se decidiamo di rigiocare i livelli alla ricerca di oggetti e tesori nascosti), insomma, si sono rivelate piacevoli, anche se non sono mancati i momenti di perplessità.
In primo luogo per le già accennate scelte di design e per la realizzazione tecnica in generale, con alcune soluzioni francamente impresentabili anche su di una console tecnicamente obsoleta come può essere considerata il Wii. In secondo luogo per alcuni capricci della visuale, che possono rendere determinate situazioni molto frustranti: quando lo scenario è "stretto", la telecamera tende a inclinarsi verso il basso e in tal modo diventa quasi impossibile prodursi nel lancio dello scudo, manovra che risulta però necessaria per avere ragione di alcuni avversari. Alle sezioni platform abbiamo già accennato: nel tentativo di renderle a prova di frustrazione, gli sviluppatori le hanno eccessivamente semplificate, riducendole a una banale pressione dei pulsanti. La trama, come da tradizione per i tie-in SEGA, corre parallela a quella del film e si lascia andare a numerosi riferimenti fumettistici, introducendo un gran numero di "super cattivi" oltre al famoso Teschio Rosso. Lo sviluppo della storia appare però molto banale, privo di mordente e viziato da un doppiaggio in italiano per molti versi inascoltabile, opera dei soliti professionisti a cui, purtroppo, finiamo per fare sempre più spesso riferimento.
Conclusioni
Nella sua versione Wii, Captain America: Il Super Soldato si rivela una piccola, piacevole sorpresa. Non un capolavoro, intendiamoci, ma un ottimo segno della volontà di SEGA di migliorare i propri tie-in Marvel sulla console Nintendo (vedi anche Thor: Il Dio del Tuono) dopo due o tre produzioni tutt'altro che esaltanti. I riferimenti al capolavoro di Rocksteady appaiono evidenti fin dal primo combattimento, mentre nei puzzle esplorativi, volendo, si può trovare anche un po' di Zelda. Il lavoro svolto da High Voltage Software appare dunque più che dignitoso sotto il profilo della struttura e del gameplay, decisamente meno brillante per quanto concerne invece il comparto tecnico, caratterizzato da alcune scelte molto discutibili e da una conta poligonale mediocre. Se apprezzate il personaggio e siete alla ricerca di un action game divertente, dategli un'occhiata.
PRO
- Ottimo sistema di combattimento
- Controlli ben implementati
- Sezioni esplorative di discreta fattura
CONTRO
- Grafica decisamente bruttina
- Durata al di sotto della media
- Sezioni platform insignificanti