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Questo traffico è una giungla!

Criterion crea un gioco auto ispirandosi da una modalità distruttiva contenuta in una delle sue creazioni: Burnout diventa "Crash", e la legge della giungla torna sulle strade!

RECENSIONE di Claudio Camboni   —   27/09/2011
Burnout CRASH!
Burnout CRASH!
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Il gioco è disponibile per il download tramite Xbox Live e PlayStation Network
Versione testata: Xbox 360

Criterion si butta a capofitto nel digital delivery con uno dei suoi brand più famosi in assoluto, Burnout, e lo fa prendendo spunto proprio da una modalità del terzo capitolo, quel Takedown che tanto piaque a critica e pubblico. Una delle ragioni che fece di Burnout 3: Takedown un grande successo fu anche la ricchezza e la completezza del pacchetto offerto. Tra le varie opzioni secondarie figurava per l'appunto una divertente modalità "Crash", nome utilizzato proprio per battezzare questo auto spin-off sul Live Arcade. Questo Burnout: Crash altro non è che una versione riveduta, corretta e ridimensionata allo spazio concesso dal digital delivery del fratello maggiore apparso qualche anno fa sulla serie principale. Il gameplay è tanto semplice quanto potenzialmente avvincente. Si tratta di entrare in una strada trafficata a tutta velocità e provare a fare più danni possibile urtando contro altre auto, autobus, camion e distruggendo tutto ciò che ci si para davanti, ambiente circostante compreso. In Burnout: Crash ci sono 18 incroci da affrontare, ognuno giocabile con tre differenti modalità: Road Trip, Rush Hour e Pile Up. Nel primo caso, una volta giunti in prossimità dell'incrocio, premendo un tasto apposito ci si fa saltare in aria per provocare la maggior distruzione possibile.

Questo traffico è una giungla!

Ogni auto che riesce a salvarsi dal nostro incrocio infernale ci fa perdere una vita, e dopo averne perse 5 si arriva al fatidico game over. La domanda sorge spontanea: quali armi abbiamo per non farcele sfuggire e distruggerle tutte? Presto detto! Il nostro veicolo può esplodere e farsi saltare quanto vuole ma soprattutto, una volta esploso in aria, abbiamo la possibilità di deviarne la caduta facendolo atterrare nel punto che preferiamo, pronto per un'altra esplosione. "Aftertouch": una sorta di "effetto" come quello che è possibile dare alle punizioni in quasi tutti i giochi di calcio. Il gameplay consiste fondamentalmente in due parti distinte: una puramente istintiva, action, nella quale ci gettiamo nella mischia e ci facciamo esplodere, e una più strategica nella quale dobbiamo elaborare qualcosa di molto simile a un piano per fare il maggior numero di danni possibile. E tutto ciò cercando di colpire e mettere di traverso autobus (più lunghi, quindi più danni!), guidare un'auto più "corazzata", creare ingorghi per poi approffitarsene della quantità di auto presenti su schermo. Non è solo questione di farsi esplodere e fare danni, in Burnout: Crash è necessario pensare a molti altri fattori che lo rendono in definitiva una sorta di puzzle game. Le cose da fare (contemporaneamente) sono per ordine di importanza: non lasciar scappare le auto dall'incrocio, causare danni alle altre macchine, far esplodere o danneggiare l'ambiente circostante (e farlo senza dimenticarsi del primo punto), creare combo, attivare eventi speciali come i posti di blocco della polizia.

Obiettivi Xbox 360

Anche questo Burnout: Crash mette sul piatto i canonici 200 punti da sbloccare, ma con un numero più consistente di obietti: ben venti. La maggior parte si otterranno semplicemente facendo lunghe catene di combo o realizzando grandi danni, mentre gli altri sono legati a particolari azioni di gioco, molto più complessi e ragionati da ottenere.

E' tutta una questione di riflessi

C'è un certo thrilling nel giocare a Burnout: Crash, pur con un fine così bizzarro e inusuale. Nella modalità Rush Hour ci vengono dati solo 90 secondi per creare la maggior distruzione possibile, con ogni mezzo e ogni tecnica a nostra disposizione, ma soprattutto senza penalità per eventuali macchine che fuggono alla nostra tela. Pile Up, infine, è la modalità più articolata ed ingegnosa: bisogna in buona sostanza "impilare" più auto possibile nell'incrocio, ma senza farle esplodere. Una volta riempita la zona si attiva il momento "Inferno" nel quale iniziano le esplosioni in sequenza: il tutto dipende solo da come disponiamo le macchine attorno a noi. Se messe bene saltano tutte in aria una ad una, mentre se qualcosa va storto il gioco si conclude con un nulla di fatto. Il gameplay è aiutato da una visuale a volo d'uccello che risulta molto pratica ai fini del gameplay proposto, ma che dimostra tutta l'essenzialità del comparto grafico, veramente sottotono per una produzione moderna legata alle console next-gen.

Questo traffico è una giungla!

E dire che in ogni caso Criterion ci ha sempre abituato bene, creando dei "Burnout" sempre assolutamente spettacolari, fluidi e ricchi di dettagli. Burnout: Crash ha uno stile grafico essenziale, senza particolari effetti con anche le esplosioni, importanti visto il tema del gioco, a non mantenere le aspettative del giocatore. Il gioco fa un buon uso dell'autolog online, ovvero quella particolare funzione che ci permette di vedere in tempo reale i nostri progressi confrontati a quelli di un amico della nostra lista che abbia già giocato. E' così più appagante ed emozionante competere - anche - contro le classifiche online. E' anche possibile creare partite personalizzate con gli amici ed effettuare sfide in versus nelle quali siamo chiamati a stabilire un record, sperando che gli altri non riescano a infrangerlo. Esiste anche una modalità party multigiocatore, ma sfortunatamente per i non-possessori di Kinect, questa funziona solo con la telecamera di Xbox 360: spostandosi avanti/indietro o a sinistra/destra si comandano (fino a 4 giocatori) le automobili negli incroci e si guida muovendo le mani come avendo un vero volante. Esiste un po' di lag e i controlli non risultano molto precisi in tre o quattro persone. In ogni caso, non ci vorrà molto a vedere tutto ciò che Burnout: Crash ha da offrire al giocatore, forse un numero maggiore di strade e di opzioni avrebbe giovato alla longevità totale del gioco. Il comparto grafico, invece, è quindi decisamente sottotono rispetto a tutte le altre produzioni moderne, ma l'unico aspetto tecnico a salvarsi è proprio quello audio, con numerosi effetti, esplosioni, rumori vari e ottimamente digitalizzati.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.4
Lettori (4)
2.7
Il tuo voto

I ragazzi di Criterion hanno fatto un mezzo passo falso: Burnout: Crash nasce dalle ceneri di un'ottima idea, ma è sviluppato forse con troppa fretta: il titolo è un po' breve, anche se rigiocabile all'infinito, e con una realizzazione tecnica decisamente arretrata. La parte only Kinect, infine, è poco sviluppata e non funziona molto bene. Ricapitolando: buona idea, gameplay divertente ed appassioante, ma troppo breve e poco articolato per meritarsi un voto più alto.

PRO

  • Distruggere auto è divertente
  • La funzione auto-log esalta sempre
  • E' un puzzle game impegnativo

CONTRO

  • Tecnicamente appena sufficiente
  • Abbastanza veloce da completare
  • Multiplayer solo per Kinect e non implementato al meglio