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Due ragni nel DS

Sviluppato da Beenox su tutte le altre piattaforme, Spider-Man: Edge of Time arriva su Nintendo DS per opera di Other Ocean Interactive, già autori dell'entusiasmante Dark Void Zero per la piattaforma DSiWare

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   10/11/2011
Spider-Man: Edge of Time
Spider-Man: Edge of Time
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Versione testata: Nintendo DS

Facciamo un passo indietro, per la precisione torniamo all'ottobre dello scorso anno e alla recensione di Spider-Man: Dimensions per Nintendo DS. Come forse ricorderete, nella sua riduzione portatile il gioco differiva in modo sostanziale rispetto a quanto visto su home console, presentandosi come un action platform bidimensionale che peraltro metteva in campo solo tre delle "dimensioni" a cui faceva riferimento il titolo: quella dello Spider-Man classico, quella passata dello Spider-Man "noir" e quella futura dello Spider-Man del 2099.

Due ragni nel DS

Nonostante questi cambiamenti, gli sviluppatori di Griptonite Games (autori dell'imminente Shinobi per Nintendo 3DS, fra le altre cose) riuscirono a confezionare un prodotto convincente, dotato di un gameplay immediato ma sufficientemente vario, nonché di una realizzazione tecnica di ottimo livello (in particolare per quanto concerne i personaggi, ben disegnati e dotati di un'animazione fluida). Il tie-in di quest'anno richiama anch'esso a differenti piani della realtà, si avvale di una trama scritta nientemeno che da Peter David (uno degli autori Marvel più quotati) e anche stavolta su Nintendo DS si trasforma in un action platform. Le differenze, però, saltano subito all'occhio: il team a cui è stato affidato il gioco, Other Ocean Interactive, pur avendo dato prova di interessanti capacità in precedenza (vedi Dark Void Zero per la piattaforma digitale DSiWare) non ha evidentemente creduto fino in fondo in questo nuovo progetto e il risultato finale, purtroppo, lascia un bel po' di amaro in bocca.

Realtà interattive

Nel 2099 Miguel O'Hara, ovvero lo Spider-Man del futuro, viene a scoprire che Walter Sloan, scienziato al soldo della Alchemax, ha messo a punto una macchina per viaggiare nel tempo e vuole servirsene per modificare la realtà, trasferendosi centoquaranta anni nel passato e dando vita alla propria azienda e ai suoi brevetti con largo anticipo.

Due ragni nel DS

Il tentativo di Sloan riesce e così le cose nel 2011 vengono pesantemente modificate: al posto del Daily Bugle sorge una delle tante sedi della Alchemax, che di fatto controlla la città di New York ma non solo. Utilizzando il DNA di Parker Parker, lo Spider-Man del 2099 riesce a mettere a punto una sorta di collegamento transdimensionale che gli consente di comunicare con il suo omologo del passato, con l'obiettivo di collaborare per sventare insieme questa minaccia e ristabilire l'ordine naturale delle cose. Il legame fra i due Spider-Man costituisce un elemento di base nel gameplay di Spider-Man: Edge of Time, in quanto le azioni dell'Uomo Ragno del presente influiscono sullo scenario futuro e viceversa. Se ad esempio lo Spider-Man classico distrugge una barriera nel 2011, all'interno dello stesso edificio lo Spider-Man del 2099 non troverà tale ostacolo e potrà dunque raggiungere una zona prima inaccessibile. Di contro, se nel 2011 c'è un meccanismo di difesa attivo con una serie di terminali con cui è possibile interagire per spegnerlo, magari nel 2099 tali terminali sono già configurati nella maniera corretta e l'informazione può essere comunicata.

Due ragni nel DS

Sono fondamentalmente questi gli enigmi che ci troveremo di fronte nel corso dell'avventura, all'interno di una struttura sulle prime intrigante ma che ben presto rivela i propri limiti, su tutti una gestione mediocre della mappa (visualizzata nello schermo superiore, cosa abbastanza inusuale) e un level design di scarsa qualità. Questi due elementi, combinati, sfociano purtroppo in un'esperienza davvero monotona e frustrante, in cui riesce difficile individuare la posizione dei due personaggi nonostante la possibilità di passare istantaneamente dall'uno all'altro, e che ci porta a vagare nelle mappe per lunghissimi minuti, scontrandoci sovente con le numerose barriere presenti e con avversari che "rinascono" anche dopo che li abbiamo eliminati. L'approccio ai combattimenti è molto semplicistico, con due o tre manovre da ripetere finché il nemico di turno non si decide a crepare, e parimenti i boss fight non spiccano in termini di idee e sfida. È tuttavia il comparto tecnico a indisporre fin da subito, soprattutto se confrontato con l'ottimo lavoro fatto invece per Spider-Man: Dimensions. I personaggi sono infatti rappresentati da sprite bidimensionali disegnati e animati in maniera essenziale, che si muovono all'interno di scenari poligonali estremamente piatti, spogli e ripetitivi.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.5
Lettori (9)
7.3
Il tuo voto

Non vogliamo santificare l'opera di Griptonite Games (del resto, in tempi recenti, il team è stato capace di tirare fuori roba come Lanterna Verde e l'Ascesa dei Manhunters, uno dei giochi più brutti di sempre per Wii), ma è davvero evidente il divario qualitativo fra lo Spider-Man: Dimensions dello scorso anno e questo Spider-Man: Edge of Time. Pur appartenendo allo stesso genere, i due titoli hanno ben poco a che spartire per quanto concerne ispirazione e cura realizzativa. L'idea degli Spider-Man che si alternano per risolvere dei semplici enigmi basati sullo scenario è interessante, ma andava sfruttata decisamente meglio e affiancata da un gameplay più vario e sfaccettato, nonché da una grafica all'altezza di quanto visto nel già citato Dimensions. Una bella delusione, insomma, che persino i fan di Spider-Man faranno fatica ad apprezzare.

PRO

  • Idea di partenza interessante
  • Buona rappresentazione dei poteri di Spider-Man

CONTRO

  • Level design pessimo e dispersivo
  • Grafica mediocre
  • Combattimenti privi di mordente