Quello con le avventure del Professor Layton è ormai un appuntamento fisso, un po' come con i Pokémon o FIFA, e adesso che l'interesse di Nintendo è passato dal DS al nuovo handheld i Level 5 sono saltati sul treno del 3D sfornando un quinto capitolo che, però, in Europa e America ancora non è arrivato. E mentre il nuovo Professor Layton si attarda, la ludoteca di certo non esaltante di Nintendo 3DS si trova con una lacuna da colmare per quanto riguarda il genere del puzzle-solving che,
sopratutto negli ultimi anni, è diventato praticamente imprescindibile per ogni console portatile che si rispetti. Ad approfittarne in questo caso è stata Ubisoft, che ha sfruttato la temporanea assenza del famoso franchise di Level 5 per proporre un'avventura a enigmi tutta sua dall'aspetto, a prima occhiata, tutt'altro che interessante. Ma come si suol dire l'apparenza inganna e dietro quello che sembra un gioco da cestone del supermercato potrebbe nascondersi qualcosa di molto particolare...
Il killer che è in me
Il pretesto con il quale sottoporre al giocatore più di un centinaio di quiz ed enigmi consiste in una vicenda ambientata negli anni sessanta, durante il boom di un fittizio spettacolo televisivo chiamato The Incredible Puzzle Masters. In effetti, all'inizio dell'avventura ci sarà chiesto di fornire qualche dato personale e perfino una fototessera scattata con la telecamera del 3DS, perché saremo proprio noi a partecipare alla prossima edizione del quiz show che sta facendo impazzire Hollywood. Questa prima puntata funge da vero e proprio riscaldamento e ogni turno propone un semplice enigma a difficoltà crescente che, bene o male,
ci rivela la natura delle sfide che affronteremo nel corso della storia: quest'ultima inizia davvero quando un nostro ex-compagno di college, adesso nel FBI, ci chiederà aiuto per risolvere l'intricato caso di un assassino seriale col pallino dei quiz. E in effetti le vittime sono proprio i concorrenti dello show al quale stiamo partecipando e ogni omicidio è accompagnato da un indovinello da risolvere per ottenere un nuovo prezioso indizio che potrebbe permetterci di scoprire l'identità del killer e fermarlo. La trama di James Noir's Hollywood Crimes è tutto sommato piuttosto banale ma è raccontata in modo intrigante e punta molto sui vari personaggi secondari, caratterizzandoli in modo sufficientemente ambiguo da condurci a sospettare di ciascuno di essi. Le loro storie e la nostra avventura vengono raccontate tramite più o meno lunghe sequenze cinematiche doppiate completamente in italiano, interpretate dagli sprite digitalizzati di attori in carne e ossa, animati volontariamente a scatti per richiamare un feeling decisamente retrò e bizzarro, scelta sottolineata peraltro dalle musiche tipicamente anni sessanta, anche se non sempre convincenti e spesso perfino fin troppo monotone. La qualità generale della narrazione è quindi discreta ma la sua prevedibilità e la frequente monotonia di alcuni dialoghi, a volte ridondanti, rendono il gioco digeribile sopratutto a piccole dosi.
L'effetto 3D
Neanche a dirlo, l'effetto stereoscopico è sfruttato a malapena in James Noir's Hollywood Crimes: perlopiù offre un effetto di profondità, staccando i personaggi che incontreremo dallo sfondo, e talvolta rende un po' più accattivante l'analisi di un certo oggetto. I quiz basati sull'effetto 3D sono pochi e, paradossalmente, possono essere facilmente risolti perfino con lo slider al minimo.
This is Hollywood!
Il fulcro del gioco sono ovviamente gli enigmi, anche perché risolverli è l'unica cosa da fare per tutto il tempo: non ci sono momenti di esplorazione nel gioco Ubisoft e l'interazione con personaggi e scenari è ridotta al minimo.
Al giocatore vengono sottoposti a raffica i numerosi quiz che caratterizzano le prove delle puntate di The Incredible Puzzle Masters o i criptici indizi che potrebbero condurci al serial killer che sta terrorizzando Hollywood; anche se non è necessario risolverli tutti, è comunque questo l'unico modo per progredire nella storia e, naturalmente, la difficoltà dei vari puzzle è assolutamente soggettiva. In generale, i quiz proposti in James Noir's Hollywood Crimes sono sopratutto di tipo logico o matematico, ma la varietà non manca di certo e i centoquarantuno puzzle dichiarati sulla confezione del gioco offrono sfide diverse per ogni tipo di giocatore, pur senza mai raggiungere le vette qualitative delle sfide proposte nelle avventure del Professor Layton. Il problema risiede nell'altalenante difficoltà oggettiva di alcuni enigmi che talvolta si rivelano troppo facili o perfino troppo difficili: in quest'ultimo caso ci viene incontro un sistema di aiuti a dire il vero eccessivamente criptico, quasi come se fosse un'enigma nell'enigma. I suggerimenti sono peraltro in numero limitato e può risultare frustrante sprecare un'occasione per ricevere un suggerimento praticamente inutile. Nel caso non si riesca a risolvere un enigma, c'è poco da fare: l'avventura per noi si concluderà lì fino a un risolutivo colpo di genio. La linearità della struttura di gioco, unita alla difficoltà di alcuni quiz e alla frequenza con la quale vengono sottoposti rendono l'esperienza spesso pesante e scandita in modo non sempre omogeneo.
Conclusioni
James Noir's Hollywood Crimes nasconde dietro un titolo banalissimo e mondano un prodotto realizzato discretamente che, sicuramente, non mira a chissà quale straordinario successo di pubblico, ritagliandosi piuttosto un angolino nella potenziale ludoteca degli amanti del genere. L'accattivante stile retrò del gioco di Ubisoft potrebbe non piacere a tutti ma è probabilmente uno dei più originali che ci è capitato di vedere di recente, sfortunatamente non basta a migliorare la qualità di un game-design eccessivamente lineare e di alcuni enigmi tutt'altro che sorprendenti.
PRO
- Stile accattivante
- Numerosi enigmi e puzzle
- Trama intrigante
CONTRO
- Molti enigmi poco ispirati
- Eccessivamente lineare e ripetitivo
- Sistema di suggerimenti da rivedere