Versione testata: Xbox 360
Con Top Spin 4 e Virtua Tennis 4 già disponibili da un pezzo, a spartirsi il mercato tra "simulazioni" e "arcade", Electronic Arts arriva con un gran ritardo alla festa, ma si presenta armata di entusiasmo e diverse idee originali. C'è dunque parecchio interesse intorno a Grand Slam Tennis 2 nonostante la tempistica sfavorevole, anche perché pur trattandosi di un quasi-debutto da parte di EA Canada il know-how che caratterizza le produzioni sportive dell'etichetta americana - quest'anno poi ringalluzzita dai risultati strabilianti di FIFA 12 - è ormai una costante, rilevabile in quasi tutti i campi in cui viene applicato. Questo secondo capitolo non ha moltissimo da spartire con il primo, uscito esclusivamente su Wii e caratterizzato come una soluzione quasi caricaturale del tennis vero, sebbene valido in ogni caso dal punto di vista ludico.
Con Grand Slam Tennis 2 EA Sports si lancia ufficialmente nel campo delle simulazioni di tennis, portandosi dietro il suo motore e la sua tipica struttura ben rodata in termini di opzioni, menù e layout generale. Proseguendo nella nuova e pregevole politica del publisher per quanto riguarda i titoli sportivi, il gioco cerca di inserire delle caratteristiche specifiche innovative, che cercano di offrire qualcosa in più rispetto alla concorrenza in termini di gameplay oltre al semplice sfruttamento delle potenti licenze acquistate per la produzione del gioco. Intendiamoci, queste ultime sono presenti e si fanno sentire: si tratta infatti del primo gioco di tennis a proporre le licenze ufficiali dei quattro maggiori tornei internazionali di tale disciplina, ovvero US Open, Autralian Open, Roland Garros e Wimbledon, offrendo dunque la possibilità di provare per la prima volta un grande slam videoludico, il sogno degli appassionati. Tuttavia non è solo questo elemento, insieme ai vari giocatori reali del presente e del passato tennistico all'interno del roster, a dare un'impronta al prodotto EA Canada. C'è anche e soprattutto il nuovo sistema di controllo "Total Racquet Control" a imprimere una spinta innovativa, seppure con qualche incertezza, e la solita cura del team nella ricostruzione in digitale dell'universo sportivo di riferimento, l'aria che si respira durante le partite che sa effettivamente di tennis.
Controllo analogico totale
Il taglio dato dagli sviluppatori cerca sicuramente più la strada simulativa, cosa che pone Grand Slam Tennis 2 sulla scia diretta di Top Spin 4, molto più che andare ad infastidire Virtua Tennis 4 nel suo territorio arcade. A parte la solita, poderosa sovrastruttura fatta di opzioni stratificate e possibilità di carriera, quello che colpisce subito, una volta sul campo, è il particolare sistema di controllo adottato, chiamato Total Racquet Control e basato sulla nuova concezione analogica con cui EA sta strutturando il sistema di input in diversi dei suoi titoli sportivi (Fight Night e NHL sono i primi due esempi che vengono in mente). Le diverse tipologie di colpo e la direzione impressa alla palla vengono applicate attraverso il movimento dello stick analogico destro, con variazioni aggiunte dai grilletti per i lob e le smorzate: un movimento veloce in avanti corrisponde a un colpo "piatto", uno all'indietro ad uno "tagliato" mentre un da dietro in avanti ad un "top spin", con la possibilità di caricare ogni colpo per una certa quantità di tempo in modo da amplificarne gli effetti, stando però attenti a calcolare il giusto tempismo per l'impatto con la palla. E' un sistema ingegnoso e complesso, che richiede tempo per essere assimilato a dovere ma che è anche in grado di dare grandi soddisfazioni una volta che viene padroneggiato, tuttavia permangono alcuni punti dubbi.
Prima di tutto, nelle fasi più concitate sembra richiedere più tempo rispetto alla semplice pressione di un tasto, cosa che a volte fa preferire il vecchio sistema "arcade" basato sui tasti frontali riferiti ai vari tipi di colpo, per i quali vale comunque il sistema di caricamento, cosa che non lo rende una semplificazione totale della meccanica di gioco. Il fatto che entrambi i sistemi di controllo siano attivi e presenti in ogni momento del gioco consente di saltare agevolmente da uno all'altro all'occorrenza, rendendo graduale l'apprendimento del Total Racquet Control o lasciando semplicemente a ogni giocatore la libertà di interpretare ogni momento della partita nella maniera preferita. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che, a parte la soddisfazione di riuscire a padroneggiare i movimenti dello stick a dovere, non c'è un vantaggio evidente nell'utilizzo del TRC rispetto ai tasti, cosa che può rendere superfluo il nuovo sistema di controllo a parità di risultati, anche considerando la sua relativa scomodità nelle fasi più veloci. L'altro punto dubbio è dato dalla gestione della fisica per quanto riguarda la posizione e il movimento del giocatore nei confronti della palla, visto che a volte si ha l'impressione che il tennista venga quasi "aggiustato" (millimetricamente s'intende, è comunque necessario essere nel posto giusto al momento giusto) nella posizione ideale per ottenere sempre il miglior effetto, con l'unica variabile veramente influente data dal tempismo con cui si colpisce la palla dopo il caricamento, cosa che sicuramente semplifica la vita, spostando l'asse verso lo stile arcade, ma conseguentemente appiattisce un po' la struttura e abbassa il livello di sfida.
Curiosità
La versione PS3 di Grand Slam Tennis 2 ha il valore aggiunto, rispetto a quella per X360, di contenere il supporto per PlayStation Move, visto che manca quello per Kinect. La periferica a rilevazione di movimento di Sony, ovviamente, aggiunge una buona dose di divertimento in particolare nelle situazione di multiplayer offline, spostando lo stile verso il party game sportivo, ma l'implementazione risulta ben fatta e adattabile a varie predisposizioni. Chi cerca il divertimento immediato può usare solo il Move con il tennista controllato dalla CPU, ma i giocatori più esperti possono scegliere il controllo totale utilizzando il Navigation controller o un controller normale per spostare il proprio avatar. La risposta ai comandi è piuttosto fedele e immediata, anche se, come accade nei concorrenti, è spesso il movimento del polso ad essere indicativo più che la corretta simulazione del colpo con l'intero braccio.
Il grande slam
L'altra importante introduzione di Grand Slam Tennis 2, questa volta dal punto di vista contenutistico, è la presenza dei quattro tornei maggiori in ambito tennistico appartenenti al "Grande Slam", ovvero US Open, Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, ognuno rappresentato da un certo numero di campi diversi (3 o 4 a torneo) riprodotti fedelmente. Si tratta di un'aggiunta di non poco conto, specialmente per quanto riguarda la modalità di gioco in singolo, principalmente la Carriera. Quest'ultima è strutturata sul modello già applicato da EA Sports ai suoi altri titoli sportivi e consente di creare un giocatore a partire da un completo editor e lanciarlo nel circuito tennistico internazionale, cercando di scalare posizioni per raggiungere la vetta della classifica. Il calendario consente di affrontare in successione varie tipologie di sfide a scelta tra allenamenti, esibizioni, pre-tornei e tornei, in grado di far guadagnare vari punti da spendere in nuovi equipaggiamenti e infine nel miglioramento delle statistiche del giocatore. Come in FIFA 12 e in altri sportivi EA, nel corso del calendario vengono posti diversi obiettivi da completare, sia a scadenza stagionale che all'interno di ogni evento, in grado di fornire punti esperienza aggiuntivi e di fornire degli spunti in più per affrontare le partite. La Carriera rappresenta il massimo dell'offerta ludica in single player all'interno di Grand Slam Tennis 2, eppure non convince ai livelli delle corrispettive modalità presenti in altri sportivi EA. Alla fine, le situazioni di gioco sono solo quelle quattro e manca una gestione più profonda delle caratteristiche del tennista, degli allenamenti specifici e degli sponsor, che avrebbero potuto dare sostanza all'esperienza, anche perché gli altri esponenti del genere offrono molto di più, soprattutto per evitare una monotonia che può sopraggiungere sulla lunga. Ci sono comunque ampie possibilità di variare l'azione anche in singolo con le altre modalità tra allenamenti, tornei customizzabili, partite d'esibizione possibilità di giocare singoli e doppi e i particolari "Classics", ovvero partite tratte dalla storia reale dei Grand Slam nelle quali vengono ricreate situazioni storiche da affrontare nel gioco, qualcosa di simile agli "scenario" dei vecchi Internation Superstar Soccer. Il fulcro della longevità resta comunque, com'è naturale per il genere, il multiplayer, che anche in questo caso può contare sul buon supporto dell'online a cui EA ci ha ormai abituato.
Obiettivi Xbox 360
42 obiettivi sbloccabili sono presenti in Grand Slam Tennis, con il solito totale di 1000 punti. Gli achievement sono dislocati su tutte le varie modalità di gioco e in particolare nella Carriera, con la richiesta di ottenere determinati piazzamenti e riconoscimenti o battere i vari tennisti importanti per ottenere punti. Buona parte degli obiettivi è piuttosto accessibile a chi ha intenzione di giocare approfonditamente in single player, anche se come al solito la raccolta completa si presenta piuttosto impegnativa.
Tennisti digitali
C'è il solito, ottimo lavoro dei grafici EA Canada nella rappresentazione poligonale dello sport in questione, anche se in questo caso si nota una spinta minore verso la spettacolarizzazione, giustificata in effetti anche dalla compostezza generale del tennis rispetto ad altre discipline. Le ambientazioni sono ben realizzate, anche se la resa generale - soprattutto per quanto riguarda l'illuminazione e il rendering dell'immagine - non raggiunge i livelli di Top Spin 4, e i modelli poligonali dei tennisti sono ottimi. In particolare, un plauso va alla riproduzione dei tennisti su licenza - una dozzina tra uomini e donne per quanto riguarda gli atleti contemporanei (come Federer, Djoković, Nadal, Sharapova, le Williams etc.) e 11 "leggende" come Becker, Borg, McEnroe, Sampras e altri - che oltre all'aspetto similare sono caratterizzati anche da determinate movenze tipiche, riprodotte in maniera convincente nel gioco. Si tratta di un aspetto che per gli appassionati di tennis ha un peso notevole e unito alle licenze sugli Open e alla presenza di modalità come il Grand Slam Classics e i suoi scenari storici può fare la differenza. Insomma dal punto di vista tecnico Grand Slam Tennis 2 ha poco da farsi biasimare, è forse auspicabile una maggiore cura nel legare tra loro le animazioni dei personaggi e un maggiore dinamismo nel sistema d'illuminazione, ma come primo passo nel mondo delle simulazioni tennistiche di stampo realistico è veramente promettente.
Per quanto riguarda l'accompagnamento audio, si segnala la presenza della cronaca a due voci durante le partite con tanto di commento tecnico da parte di John McEnroe, un elemento innovativo nel genere che, nonostante una certa ricorrenza di frasi, contribuisce a caratterizzare il gioco in maniera particolare. Un'ultima menzione va fatta per l'intelligenza artificiale e la conseguente differenza di coinvolgimento tra singolo e multiplayer: il gioco contro la CPU richiede un aggiustamento verso l'alto del livello di difficoltà per risultare in una sfida appassionante (il primo anno della Carriera, necessariamente impostato sul livello facile, consente situazioni assurde come la possibilità di effettuare un Grande Slam vincendo tornei contro avversari ben più potenti e in alto nella classifica) e in generale l'IA non si dimostra capace di escogitare giocate particolarmente creative e appassionanti, alla lunga. Vale insomma anche qui, e forse più che in altri giochi sportivi, la solita regola sulla centralità del multiplayer per assicurare un'esperienza di gioco duratura e appassionante.
Conclusioni
Il primo passo di EA nel mondo del tennis videoludico di stampo realistico, per questa generazione, è stato effettuato nella giusta direzione: Grand Slam Tennis 2 si inserisce in un mercato già dominato da due concorrenti ingombranti, proponendo delle caratteristiche peculiari e innestandole sulla solita, poderosa base contenutistica ed estetica degli sportivi EA. Nonostante questo, l'impressione è che manchi ancora quella spinta appassionata che rende la simulazione un vero e proprio omaggio allo spirito dello sport, rimanendo un prodotto ancora un po' acerbo. Per il momento è un gioco di buona fattura che, con i necessari aggiustamenti, potrà col prossimo capitolo raggiungere ottimi risultati.
PRO
- Buono il sistema di controllo
- Grand Slam al completo e giocatori storici
- In multiplayer guadagna punti
CONTRO
- Modalità Carriera limitata
- Intelligenza artificiale discontinua
- Qualche incertezza nella dinamica giocatore-palla