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L'intelligente escamotage di cambiare il punto di vista di una battaglia può rendere semplice e incredibilmente intuitiva la realizzazione di qualunque genere di sequel: in ogni strategico o tower defense infatti ci sono almeno due parti che si affrontano, ognuna con motivi molto validi che la spingono in battaglia e ognuna con una propria storia da raccontare.
Ci si pone però in questi casi di fronte ad un problema: questa sorta di racconto parallelo, che non si svolge dopo ma più che altro durante gli avvenimenti del precedente episodio, è da considerare un effettivo sequel o più che altro un clone antitetico dell'originale? La risposta a questa domanda non è affatto semplice nè scontata: se infatti da un punto di vista di ambientazione cronologica non ci sono differenze, il parametro da valutare potrebbe essere la realizzazione tecnica che, almeno in teoria, dovrebbe avvantaggiare talmente tanto l'episodio più recente da farlo considerare "ipso facto" un seguito, quanto meno spirituale. Nel caso di Monster Wars tutto il discorso fin qui accennato deve essere rapportato al precedente titolo, creato dallo stesso team di sviluppo, ovvero Legendary Wars; il confronto è dunque, per forza di cose, inevitabile.
Trova le differenze
Esattamente come il predecessore, Monster Wars unisce al suo interno più generi diversi: è certamente uno strategico, perchè bisogna accumulare risorse e gestire accuratamente le forze in campo; è tuttavia anche un tower defense, perchè il proprio castello/base deve essere difeso da ondate di nemici che arrivano da tre distinti binari. Infine non si possono negare sia elementi RPG sia hack'n slash, i primi soprattutto presenti nella gestione delle caratteristiche di ogni singola unità e i secondi nel corso di alcuni livelli di intermezzo, in cui si utilizza personalmente un personaggio attaccando avversari e oggetti. Anche la struttura del gameplay non si discosta per niente dalle scelte presenti in Legendary Wars: al posto dei minatori che recuperano risorse sotto forma di gemme, qui abbiamo i goblin che scendono in una cripta, risalendo sempre con le preziose pietre. Le unità a disposizione sono poi le esatte trasposizioni oscure di quelle evocabili nel prequel: al cavaliere semplice corrisponde lo scheletro, a quello corazzato il cavaliere oscuro, all'arciere elfo lo scheletro con l'arco, ai nani violenti gli zombie velenosi e via di questo passo, il tutto seguendo un pressochè perfetto parallellismo.
Una volta raccolte le gemme necessarie è possibile così evocare il mostro preferito, piazzandolo su una delle tre linee di difesa; a seconda degli obiettivi predefiniti, si dovrà difendere a oltranza la posizione oppure attaccare la base nemica o, in alcuni casi, affrontare ondate di nemici fino al boss di fine livello. Ogni vittoria procura dei punti esperienza, spendibili per aumentare le caratteristiche delle unità, ed eventuali pietre e gemme bonus, da utilizzare per rinforzare le difese del castello. Non mancano poi missioni di scorta o di distruzione utilizzando catapulte e altre macchine belliche; in alcuni stage infine un fiume velenoso che scorre nel centro esatto del livello toglierà salute a chiunque, amici o nemici, tenterà di attraversarlo, aggiungendo quindi un pizzico di imprevedibilità alla sfida. Anche parlare dell'aspetto tecnico di Monster Wars risulta ridondante: basterebbe rinviare alla recensione del precedente episodio per avere un quadro completo; l'unica differenza, in verità marginale, è data dalla cupezza di alcune location, come il cimitero o cripte varie, per forza di cose in tema con i protagonisti della vicenda. C'è da dire che persino gran parte delle animazioni sono "riciclate", se così si può dire, a cominciare proprio da quelle dei goblin-minatori per finire con quelle di attacco o di movimento. Resta da segnalare che il titolo soffriva di qualche problema di bilanciamento e bug sparsi, sistemati correttamente dopo il recentissimo update.
Conclusioni
Già dopo aver affrontato pochi livelli di Monster Wars il dubbio sulla sua reale natura posto all'inizio è stato facilmente risolto: non si tratta dunque di un vero e proprio seguito, ma di un "parallel", per così dire. Un gioco di fatto identico al precedente, in cui cambiando il punto di vista non cambia però praticamente nulla nel gameplay. E' un titolo che resta quindi sicuramente divertente e un gran bel passatempo ma che non ci sentiamo di premiare come Legendary Wars proprio per il poco impegno creativo che ha richiesto nell'essere sviluppato.
PRO
- E' un mix di generi a tratti ben riuscito
- Graficamente piacevole
- Può diventare anche tattico e profondo
CONTRO
- E' il clone "oscuro" di Legendary Wars
- Massimo risultato con il minimo sforzo creativo