I classici arcade di SEGA hanno bisogno di ben poche presentazioni e Space Harrier ha rappresentato senza dubbio una rivoluzione nell'ambito degli sparatutto, pur con i suoi evidenti limiti. Frutto del genio visionario (in quel caso senz'altro) di Yu Suzuki, il gioco ci metteva al comando di un tizio che correva rapidissimo, instancabilmente, portandosi dietro un enorme cannone che gli permetteva anche di volare e affrontare così orde di navicelle aliene.
Il senso di estrema velocità, il gameplay frenetico e una colonna sonora indimenticabile hanno contribuito a fare di quel titolo un grande classico, che negli anni ha ispirato anche altre tipologie di shooter "di profondità", se così vogliamo definirli.
Ebbene, a quasi quarant'anni di distanza Suzuki ha deciso di rivisitare Space Harrier realizzandone un sequel spirituale in esclusiva per Apple Arcade. Com'è andata? Ve lo raccontiamo nella recensione di Air Twister.
Ambientazione: un mondo suggestivo e psichedelico
La sequenza introduttiva di Air Twister mostra una sorta di arcipelago sospeso nell'aria che viene improvvisamente attaccato con grande ferocia da uno sciame di navicelle aliene. In soccorso arriva una squadra di soldati che cavalcano enormi cigni, ma che vengono rapidamente sconfitti e cadono uno dopo l'altro. Alla fine deve intervenire la principessa guerriera Arch, che dopo aver osservato il massacro perpetrato dagli invasori decide di affrontare da sola l'esercito nemico.
Sebbene i rimandi a Panzer Dragoon siano evidenti per via delle sempre più strambe cavalcature a disposizione della protagonista, che parte per la propria missione anche lei in groppa a un cigno per poi saltare su di una sorta di drago, su di una carpa alata e su di un elefante, per citare alcuni dei compagni presenti nella campagna di Air Twister, la visuale del gioco mostra in realtà la sola Arch sospesa nel vuoto, proprio come il personaggio di Space Harrier, mentre attraversa scenari particolarmente suggestivi ma al contempo contorti, che sembrano il frutto di una merenda a base di funghi allucinogeni.
Gameplay: approccio touch datato
Purtroppo, lato gameplay, arriva una grande delusione: l'approccio degli sviluppatori di Ys Net ai controlli touch appare inspiegabilmente datato e così il movimento della protagonista si presenta come un "tocca e vai" e al contempo un "tocca e spara" scomodo e macchinoso, nonché privo della precisione necessaria per poter evitare gli immancabili proiettili che le unità nemiche ci spareranno contro.
Arch è munita di una speciale balestra che può agganciare i bersagli e rilasciare raffiche letali che li raggiungono in automatico, ma disegnare questi blocchi sullo schermo equivale, come detto, a muovere il personaggio. Considerando che intercettare i colpi degli avversari non è sempre semplicissimo, proprio come nell'originale Space Harrier, questo tipo d'impostazione porta spesso a perdere energia o a incappare nel game over immeritatamente.
Purtroppo la sensazione è che Suzuki e i suoi collaboratori si siano cimentati con lo sviluppo di Air Twister ignorando bellamente gli enormi progressi che il mobile gaming ha compiuto nel corso degli anni sul fronte dei comandi touch, perché immaginare questo tipo di approccio come intenzionale francamente ci sorprenderebbe. Un classico stick analogico virtuale nella parte sinistra dello schermo e un puntatore da muovere con il pollice destro avrebbero rappresentato una soluzione nettamente migliore.
Che il gioco nella pratica si riveli decisamente meno divertente di quanto fosse lecito attendersi è davvero un peccato, a maggior ragione considerando i dodici livelli di una campagna all'insegna degli espedienti visivi più bizzarri, inclusi gli enormi boss che avremo modo di affrontare al termine di ogni stage e che contribuiscono senz'altro ad alzare il livello di "follia" del prodotto.
Struttura: arcade o roguelike?
Completare con successo la campagna di Air Twister richiede circa mezz'ora, dunque Suzuki e i suoi hanno pensato bene di adottare un approccio arcade con alcune contaminazioni roguelike al fine di evitare che gli utenti possano esaurire l'esperienza nel giro di così poco tempo, per poi disinteressarsene. In soldoni, ciò significa che al game over bisogna ricominciare tutto da capo, ma è possibile usare le stelle raccolte lungo il cammino per sbloccare dei potenziamenti permanenti che renderanno più facili i tentativi successivi.
Non solo: la mappa dei potenziamenti, se così vogliamo chiamarla, include anche lo sblocco di oggetti cosmetici con cui personalizzare l'aspetto di Arch, modalità extra e cuori aggiuntivi per aumentare il suo indicatore della salute, ovverosia l'elemento che durante le partite può fare la differenza fra vittoria e sconfitta, visto che da un livello all'altro viene ripristinato solo in minima parte, come in una sorta di modalità sopravvivenza. Si tratta, a ogni modo, di una buona idea per valorizzare l'esperienza e mantenere vivo il coinvolgimento.
Realizzazione tecnica: che trip!
Come accennato, il comparto tecnico e artistico di Air Twister è probabilmente il risultato di un trip psichedelico, vista l'abbondanza di elementi bizzarri che è possibile ritrovare fra scenari, cavalcature e boss, tutti particolarmente ispirati. Meno brillanti i nemici comuni, che sembrano buttati sullo schermo un po' a caso, alternando pod alieni, insetti giganti, draghi di varie misure, uccelli e chi più ne ha, più ne metta.
Il risultato finale regala senza dubbio alcuni scorci molto evocativi, sebbene la qualità effettiva degli asset lasci un po' a desiderare e non siano presenti regolazioni che consentano di scalare la grafica così da evitare di surriscaldare il dispositivo (stiamo pur sempre vivendo un'estate caldissima). L'ottimizzazione funziona evidentemente in automatico, ma su iPhone 12 Pro pare che il gioco giri al massimo delle sue capacità per risoluzione, effetti e frame rate.
Per quanto riguarda invece l'audio, il discorso è un po' più complicato. L'originale Space Harrier poteva contare su brani elettronici piuttosto movimentati, in grado di contribuire al coinvolgimento nel gameplay, ma per Air Twister ci si è invece affidati a una colonna sonora in stile rock opera firmata dall'artista olandese Valensia.
Definirla derivativa rispetto ai brani dei Queen è francamente un eufemismo e a nostro avviso risulta completamente inadatta ad accompagnare questo tipo di esperienza, ma immaginiamo che anche la scelta delle musiche rientri nel piano diabolico di Yu Suzuki, che con questo suo shooter sembra intenzionato più che altro a stupire i suoi fan storici, lasciandoli interdetti: missione compiuta.
Conclusioni
Air Twister è un gioco che parte da presupposti decisamente interessanti, ponendosi come un sequel spirituale di Space Harrier e consegnandoci una campagna all'insegna delle soluzioni audiovisive più bizzarre che si siano viste negli ultimi anni, non solo in ambito mobile. La struttura riesce a valorizzare i dodici livelli della campagna grazie ad alcuni elementi in stile roguelike, evitando di renderne il completamento un'operazione troppo banale, ma i controlli touch proprio non siamo riusciti ad apprezzarli, così come la colonna sonora.
PRO
- Visivamente sorprendente
- Lo stesso gameplay di Space Harrier
- Interessante la struttura a premi
CONTRO
- Controlli touch macchinosi e imprecisi
- Colonna sonora derivativa e fuori luogo
- Di per sé la campagna è breve