Di giochi di corse arcade ne esistono già tanti, e ognuno dei nuovi arrivati al momento del proprio debutto deve per forza di cose confrontarsi con il mostro sacro del genere: Mario Kart. Non un paragone da poco, e neppure uno di quelli da cui è facile uscire illesi: Mario Kart 8, l'ultima iterazione del franchise, ha segnato ormai standard che probabilmente in futuro avrà difficoltà lui stesso a superare. Questo però non vuol dire che non ci sia spazio per la pacifica coesistenza di concorrenti, soprattutto se hanno qualcosa di originale e personale da offrire: è il caso di All-Star Fruit Racing, prodotto da un team indipendente italiano, 3DClouds.it. Abbiamo provato a suo tempo la versione in early access per PC, e adesso torniamo per il verdetto finale sulla versione PS4, dato che gli sviluppatori sono riusciti a curare anche un porting più che discreto per le principali console in circolazione. Mentre leggete la recensione cercate di sorseggiare un succo di frutta, tra poco capirete il motivo.
Gameplay arcade e originale: la frutta è in omaggio
Avete visto tutti il film Disney Ralph Spaccatutto, del 2012 e diretto da Rich Moore? Dovreste, anche solo per il fatto che è ambientato nel mondo dei videogames. Ad ogni modo, qualcuno di voi si ricorderà che l'amica del protagonista, Vanellope, vive all'interno di un videogioco chiamato Sugar Rush, un racing game a base di kart, ragazzine colorate e ambienti dominati completamente dai dolci. Ci piace pensare che All-Star Fruit Racing sia ispirato almeno un po' al mondo di Vanellope, perché lo ricorda davvero tantissimo: la differenza principale è che il tema portante non è rappresentato dai dolci ma dalla frutta. Ogni singola ragazza in gara è ispirata ad un particolare frutto e sfoggia non solo un abbigliamento ad esso dedicato, ma lo stesso veicolo nelle dimensioni, nei dettagli e nei colori ne ricorda perfettamente le caratteristiche principali. Grazie alla buona varietà di frutta esistente al mondo ci ritroviamo quindi con un roaster composto da 22 personaggi, dieci dei quali subito disponibili per scendere in pista e gli ultimi dodici che andranno sbloccati portando a termine competizioni e determinate missioni. Ma se pensate che l'invasione di frutta alla base di All-Star Fruit Racing si limiti alle sue protagoniste vi sbagliate di grosso: ad essa sono legate anche le cinque isole che ospitano i circuiti (per un totale di 21 tracciati) e le stesse meccaniche di gioco.
Ed è qui che emergono le differenze principali tra All-Star Fruit Racing e un altro gioco di corse arcade qualsiasi, Mario Kart compreso: tanto per cominciare non esistono potenziamenti nel senso proprio del termine, non potrete cioè raccogliere da terra una cassa o un blocco che vi garantisca un determinato strumento con cui ostacolare gli avversari. I giocatori devono guadagnarsi i propri power up raccogliendo la tanta frutta disseminata per la pista, la noterete subito perché fluttua all'interno di bolle colorate: raccogliendola è possibile caricare i propri serbatoi, indicati in basso a destra sullo schermo, ognuno dei quali è predisposto all'attivazione di un potere speciale. Recuperando tanti kiwi, ad esempio, è possibile eseguire un breve sprint in velocità con cui distanziare gli avversari, mentre altri tipi di frutta generano scudi, lanciano palle di neve, rilasciano una sostanza vischiosa che costringe gli avversari a rallentare, e via dicendo. Le armi attivabili di base sono tante, ma è ancora più interessante la possibilità di combinarle tra loro mescolando la frutta raccolta: avendo quattro serbatoi a disposizione, è possibile scegliere di escluderne alcuni e mescolare gli altri, ottenendo così diverse combinazioni di frutti e poteri; caricando al massimo tutti gli slot disponibili, invece, si attiva la mossa speciale e definitiva del personaggio utilizzato in quel momento, e varia in base ad ognuno di essi. Ed è qui che i conti iniziano a non tornare perfettamente, perché le mosse speciali finali non sono affatto bilanciate: il missile a ricerca dell'abilità Pineazooka di Anny (un missile ananas!) sarà sempre e comunque più utile ed efficiente del Cocostrike di Cora, sorta di noce di cocco gigante improvvisatasi palla da bowling.
Trofei PlayStation 4
Il Trofeo di Platino di All-Star Fruit Racing è piuttosto semplice da ottenere, ma ci vorranno almeno 20 ore di gioco a causa di uno specifico trofeo che richiede proprio di trascorrere in pista questo preciso ammontare di ore. I trofei restanti si sbloccano completando la modalità carriera, giocando qualche partita con gli amici e vincendo (poche) gare online: niente di troppo complesso, basterà un po' di pazienza.
Tanto stile, ma non pochi problemi
All-Star Fruit racing è un gioco divertente e rapido, visivamente anche parecchio grazioso e senza sbavature particolarmente evidenti, nonché valido dal punto di vista tecnico: ciò non toglie che abbia anche evidenti problemi. E fa storcere il naso il fatto che questi difetti vengano fuori proprio laddove dovrebbe invece eccellere, non solo nel bilanciamento delle sue armi di gioco originali, ma nello stesso utilizzo dei bonus legati alla frutta: anche le mosse base sono tutto fuorché semplici da ricordare o intuitive da utilizzare, e le cose non vanno meglio al momento di combinarle durante una corsa. La difficoltà punta decisamente verso l'alto sin dall'inizio, e non è molto pratico ricordarsi quanta frutta di quale tipo abbiamo raccolto, oltre alle sue possibili combinazioni con l'altra a nostra disposizione nei serbatoi. Opinabile anche il fatto di aver voluto limitare l'utilizzo delle derapate, che di base garantiscono un discreto boost in velocità, ma l'abuso surriscalda gomme e motori e finisce col penalizzare il giocatore: la meccanica non apporta chissà quali benefici ad un gameplay che vorrebbe essere tecnico, ma che si rivela in tanti casi semplicistico. Anche la direzione artistica non è tutta rose e fiori: bene per le tante personalizzazioni dei kart, bene anche per la varietà tematica dei circuiti, ma le protagoniste restano, nonostante il loro "stile fruttifero", tutto sommato anonime se non decisamente dimenticabili, in alcuni casi persino poco graziose. Sui versi e gridolini che lanciano durante le gare stendiamo direttamente un velo pietoso.
Conclusioni
All-Star Fruit Racing è un gioco di corse arcade discreto: presenta tante modalità di gioco, compresa la carriera, le partite personalizzabili, le prove a tempo, il multiplayer locale ed online; dalla sua ha anche una direzione artistica originale e molto simpatica, sebbene alla lunga dimostri anche una buona dose di banalità e scelte meno ispirate di altre. Il vero problema che non permette al titolo di 3DClouds.it di eccellere è la direzione intrapresa nel gameplay, che vorrebbe essere tecnica e altrettanto originale del colpo d'occhio complessivo, ma non è né l'una né l'altra cosa. Finisce anzi col creare un guazzabuglio di poteri e mosse speciali poco pratico, poco immediato, sbilanciato e decisamente confusionario. Un po' come un mix di frutta servito in tavola da uno chef pasticcione: magari sarà anche bello da vedere, ma da digerire un po' meno.
PRO
- Tante modalità di gioco
- Possibilità di personalizzare i kart
- Solido a livello tecnico
CONTRO
- La meccanica dei poteri a base di frutta non funziona
- Design e stile delle protagoniste dimenticabile, salvo poche eccezioni
- I tracciati sono piuttosto anonimi