La nostra avventura con i nuovi Ryzen basati su architettura Zen 4, nome in codice Raphael, inizia dalla recensione del processore AMD Ryzen 9 7900X, viceammiraglio di una famiglia che rappresenta un'evoluzione della precedente, ma non manca di novità importanti che comprendono un miglioramento netto sia delle prestazioni che dell'intera piattaforma.
Processo produttivo a 5 nanometri, socket AM5 da 230 W di erogazione ma compatibile con i dissipatori delle serie precedenti e nuovi core in grado di raggiungere frequenze fino a 800 MHz superiori in boost. Il tutto con GPU di serie integrata in ogni CPU, anche se a bassissima potenza, e compatibilità con i processori Ryzen desktop che usciranno da qui al 2025 incluso.
Caratteristiche hardware
Erede dell'AMD Ryzen 9 5900X e venduto al medesimo prezzo del predecessore, l'AMD Ryzen 9 7900X è un processore da 12 core e 24 thread pensato per chi vuole parecchia potenza bruta e frequenze elevate. Ma, in qualità di viceammiraglio, è indirizzato a chi non ha bisogno dei 16 core e 32 thread del top di gamma della serie e può quindi risparmiare qualcosa.
Certo, parliamo comunque di 549$ che non sono pochi, tanto più considerando la necessità di acquistare sia un dissipatore che non è incluso nel pacchetto come per il modello precedente, sia nuove schede madri che costano più di quelle della generazione precedente, sia banchi di memoria DDR5 anche questi ben lontani dall'essere economici. Ma parliamo anche di una CPU che grazie alle novità, in primis la combinazione tra un incremento IPC del 13% e delle frequenze base del 27%, riesce a tirare fuori una potenza bruta non molto dissimile da quella dell'AMD Ryzen 9 5950X, il modello a 16 core in vetta alla generazione precedente. Ed è ovviamente merito dei nuovi core con cache L2 raddoppiata, del sempre fondamentale miglioramento delle latenze e di frequenze molto, molto più elevate.
L'AMD Ryzen 9 7900X, infatti, parte da 4.7 GHz di clock base e arriva a 5.6 GHz in boost sul singolo core, superando il suo predecessore di 1 GHz nel primo caso e di 800 MHz nel secondo. Il tutto senza considerare il PBO che con una dissipazione adeguata promette oltre 100 Mhz in più. Ed è questo balzo, permesso anche dal passaggio a transistor FinFET da 5 nanometri, il responsabile del netto aumento prestazionale, come vedremo evidente anche in ambito gaming. Tutto questo, tra l'altro, con una piattaforma che è un'evoluzione della precedente e che punta su un incremento del 25% delle prestazioni per watt che dovrebbe pesare parecchio nel caso dei processori mobile. Con la diminuzione dei consumi a 65 W, infatti, si parla di un aumento prestazionale fino al 74%, più che doppio rispetto a quello rilevato a piena potenza. Non è il caso, in sostanza, di sottovalutare l'importanza dell'evoluzione della piattaforma che, come sappiamo, include supporto di serie per le memorie DDR5 fino a 6400 MHz con nuovi profili EXPO fino a 6000 MHz ottimizzati per le latenze e una spinta maggiore sull'interfaccia PCIe 5.0. Inoltre, cosa ancora più importante, le nuove schede madri, che interrompono la striscia di retrocompatibilità con i processori delle serie precedenti, montano un nuovo socket AM5 da 1718 pin che ora non sono più sul processore, laddove erano soggetti al rischio di deformarsi, ma nella scheda madre, in linea con quanto abbiamo già visto con le CPU Intel.
E c'è poi l'aumento dell'erogazione di corrente massima che sale fino a 230 W. Un fattore che punta a garantire maggiori margini di overclock ed a consentire la compatibilità delle nuove schede madri con i futuri Ryzen, almeno fino al 2025 incluso a detta di AMD. Non sarà quindi necessario cambiare motherboard per i processori con 3D V- Cache, previsti per il prossimo anno, e per tutti i processori delle famiglia successive. Ma di questo abbiamo già parlato in abbondanza in un nostro recente articolo di approfondimento sull'argomento.
A questo punto possiamo concentrarci sulla configurazione che abbiamo provato a partire dal suo cuore, l'AMD Ryzen 9 7900X, un processore di fascia alta che come gli altri modelli della serie, ad esclusione del più modesto AMD Ryzen 5 7600X, è alloggiato in un nuovo cofanetto in cartoncino con chiusura magnetica, decisamente più elegante della confezione dell'AMD Ryzen 5900X. All'interno di questo non c'è il dissipatore incluso, ma se non altro AMD ha mantenuto la compatibilità per i sistemi di raffreddamento per socket AM4. Risulta quindi possibile utilizzare anche le ventole Wraith dei vecchi AMD Ryzen anche se, lo diciamo subito, i nuovi processori, almeno per quanto riguarda i modelli di punta, pretendono qualcosa in più in termini di dissipazione. Soprattutto se combinati con schede madri che puntano al vertice come la ASUS ROG HERO X670 utilizzata per il nostro test e alla quale abbiamo dedicato il paragrafo successivo.
Scheda tecnica AMD Ryzen 9 7900X
- Architettura: Zen 4 (Raphael)
- Processo produttivo: 5 nanometri FinFET
- Core: 12 core / 24 thread
- Cache: L1: 768 KB / L2: 12 MB / L3: 64 MB
- Frequenze: base 4700 MHz, boost 5600 MHz
- GPU integrata: RDNA 2 da 2 core a 2200 MHz
- RAM: DDR5 5200 MHz nativa con supporto AMD EXPO
- TDP: 170 W
- Massima temperatura operativa: 95 gradi
- Prezzo consigliato: 549$
ASUS ROG Crosshair X670E Hero
La ASUS ROG Crosshair X670E Hero è una scheda madre di fascia alta, seconda solo alla ASUS ROG Crosshair X670E Extreme e pensata per piazzarsi a metà tra la sfera professionale e i videogiocatori. Promette quindi di sfruttare a fondo un processore come l'AMD Ryzen 9 7900X sia lato applicazioni, sia in relazione al gaming, sia per quanto riguarda l'overclock. Non a caso equipaggia un'alimentazione da 18+2 fasi con power stage da 110A, il tutto condito da dissipatori passivi massicci che promettono di tenere al fresco il VRM anche con i processori di punta AMD Ryzen 7000 spinti al massimo.
Il problema è il prezzo, aumentato per tutti i modelli, che nel caso di questa scheda arriva a ben 785$, almeno secondo le prime indiscrezioni. Le cifre, infatti, sono ancora da confermare e questo ci porta a sperare che si rivelino meno elevate di quanto trapelato. In ogni caso la dotazione è sicuramente di altissimo livello, a partire dalla summenzionata alimentazione per arrivare al codec ROG SupremeFX ALC4082 con quad DAC ESS ES9218PQ che promette una qualità audio al top, almeno per quanto riguarda le soluzioni integrate su scheda madre. Inoltre nel pacchetto ci sono anche lo schermo Polymo sul backpanel, che può riprodurre animazioni e impreziosisce un'estetica senza dubbio pulita e curata, oltre a una connettività notevole.
Il pannello posteriore della ASUS ROG Crosshair X670E Hero sfoggia ben 12 porte USB che includono una Type-A dedicata al flashback del BIOS e ben 4 Type-C, due delle quali certificate USB 4 e quindi capaci di arrivare a 40 Gbps di velocità di trasferimento. Oltre a questo ci sono 5 uscite audio placcate oro per godere del surround pieno, due porte per l'antenna WiFi 6E ovviamente inclusa nel pacchetto, uscita S/PDIF, porta ethernet da 2.5 GB più che sufficiente per gran parte dei potenziali acquirenti e i tasti Flashback BIOS e Clear CMOS.
Sono poi presenti i tasti di accensione e reset direttamente sulla scheda madre, molto comodi per test e overclock, oltre all'ovvia valanga di connettori tra pompe ausiliarie, aRGB Aura Sync, connettori per altre 7 porte USB di cui una Gen 2x2 con power delivery fino a 60 W e 5 slot M.2 di cui 2 PCIe 5.0 X4, 2 PCIe 4.0 X4 e 1 PCIe 4.0 X4 ma in questo caso formato di lunghezza 22110. Inoltre c'è una scheda di espansione con un ulteriore slot M.2 PCIe 5.0 utilizzabile anche nel secondo slot PCIe. Entrambi, infatti, sono di tipo 5.0 X16 e sono quindi pronti anche per le GPU delle prossime generazioni.
Scheda tecnica Scheda tecnica ASUS ROG Crosshair X670E Hero
- Chipset: AMD X670E
- Processori supportati: AMD Ryzen serie 7000
- VRM: 18+2 Power Stage da 110A
- Supporto RAM: 4x slot DDR5 per moduli DIMM dual-channel fino a 32 GB (max totale 128 GB)
- Frequenze RAM: nativa 5200 MHz, overclock fino a 6400 MHz
- Slot PCIe:
- 2x PCIe 5.0 x16 (1 su scheda di espansione PCIe)
- 1x PCIe
- Codec audio: ROG SupremeFX ALC4082 con cancellazione del rumore a due vie
- Connettività di rete:
- Wi-Fi 6E
- Bluetooth 5.2
- Intel Ethernet 2.5Gb
- Connettività backpanel:
- 9x USB 3.2 Gen 2 (8 x Type-A / 1 x Type-C)
- 2x USB 4 Type-C
- 1x USB 3.2 2x2 Type-C
- 1x DisplayPort 1.2
- 1x HDMI 2.1
- 2x antenna
- 5x jack 3.5 mm placcati oro
- Uscita ottica S/PDIF
- Connettività USB (header interni):
- 1x USB 3.2 Gen 2x2 (Power Delivery 60 W)
- 6x USB 2.0
- Funzionalità extra: Flashback BIOS, Clear CMOS, backpanel con schermo Polymo
- Storage:
- 6x SATA 6 Gb/s
- 2x M.2 PCIe 5.0 x4 compatibile SATA (2242/2260/2280)
- 2x M.2 PCIe 4.0 x4 compatibile SATA (2242/2260/2280)
- 1x M.2 PCIe 4.0 x4 compatibile SATA (2242/2260/2280/22110)
- Dimensioni: formato ATX (30.5 x 24.4 cm)
- Prezzo consigliato: 785$ (indiscrezione)
Prestazioni: benchmark ed encoding
Il grosso dei test sull'AMD Ryzen 9 7900X, con la nostra configurazione in grado di lavorare stabilmente a 5200 MHz su tutti i core ed a 5600 MHz sul singolo core grazie a un AIO a due ventole da 240 millimetri, lo abbiamo effettuato con una NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti FE, la stessa usata per gran parte dei nostri benchamark. Ma abbiamo effettuato anche una batteria di prove con una ASUS Radeon RX 6900 XT ROG Strix Gaming raffreddata a liquido, in modo da valutare anche le prestazioni del sistema con la potente scheda AMD.
Ma prima al gaming, abbiamo valutato la potenza nuda e cruda della CPU con i classici test Cinebench R23 e 3D Mark che ci hanno messo di fronte a punteggi multithreading leggermente inferiori rispetto a quelli di un AMD Ryzen 5950X: dal 5% in Cinebench R23 multithread all'11% in CPU Profile Max Thread. Un bel salto in avanti, sufficiente a superare anche l'Intel Core i9-12900K in uno dei suoi punti di forza: il test dedicato alla fisica di 3DMark Fire Strike Ultra. Il processore top di gamma Intel rimane in testa nel caso di 3DMark Time Spy, ma si tratta di un test che risente delle frequenze dell'intero sistema e che comunque vede i 12 core dell'AMD Ryzen 9 7900X torreggiare sui 16 core del top di gamma della generazione precedente. Va rimarcato come le prove siano state effettuate su piattaforme differenti, con memorie differenti e con sistemi di dissipazione differenti, ma anche prendendo in esame i valori medi, l'AMD Ryzen 9 7900X supera spesso la CPU di fascia superiore della scorsa generazione e lo fa anche sul piano pratico. Lo vedremo tra poco parlando di gaming ed è subito evidente di fronte alle applicazioni che mettono sotto pressione la CPU. Con Handbrake, infatti, il nuovo processore macina 290 FPS durante la decodifica in H264 del nostro video di riferimento in 1080p da 4 GB circa, superando l'AMD Ryzen 9 5950X di oltre 5 punti percentuali. A questo punto possiamo dare per mantenute le promesse di AMD in relazione all'incremento effettivo di potenza di calcolo e questo anche per quanto riguarda le prestazioni del singolo core. Grazie all'incremento delle frequenze e alle ottimizzazioni dei nuovi core, infatti, l'AMD Ryzen 9 7900X se la batte alla pari con un 12700K nel test single thread di CPU-Z, arrivando a 784 punti che valgono uno stacco davvero ampio del 14% sull'AMD Ryzen 9 5950X. Non a caso in Cinebench R23, che sfrutta la CPU a tutto tondo in funzione del rendering, il salto in avanti in termini di capacità di calcolo single thread sul top di gamma della serie precedente vola al 24.5%: un valore pienamente coerente con i numeri dichiarati da AMD.
Sia chiaro, prestissimo arriveranno i processori Raptor Lake di Intel che dovrebbero equipaggiare ancora più core dei precedenti e raggiungere pure frequenze più alte di quelle dei nuovi Ryzen, ma non è detto che si impongano in tutti i campi visti gli enormi progressi di AMD nella creazione di contenuti e nel gaming.
Prestazioni gaming con NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti
Tra l'aumento delle prestazioni single core e i nuovi profili EXPO per le memorie, AMD promette un incremento di framerate del 15%, almeno nei titoli scelti dalla compagnia di Lisa Su e in risoluzione 108op. Come sappiamo bene, infatti, in 1440p e 4K il peso della CPU diminuisce, ma con l'avvento del DLSS di NVIDIA e dell'FSR di AMD la risoluzione di rendering base è spesso il 1080p o inferiore e le varie ottimizzazioni sulle latenze portano qualche guadagno anche in 4K. Per questo abbiamo effettuato batterie di test complete, pur incentrando la nostra analisi sulla risoluzione 1080p. Anche in questo caso abbiamo preso come punto di riferimento l'AMD Ryzen 9 5950X, un processore che abbiamo provato a fondo e che rappresenta il massimo dell'offerta AMD della scorsa generazione parlando di desktop consumer ad alta potenza, e anche in questo caso il top di gamma della serie precedente esce sconfitto dal secondo in linea di comando: il 7900X. In alcuni casi, come Valhalla, lo stacco è inferiore al 2%, e si ferma al 5.6% in più in Dirt 5, ma si fa notare il netto aumento dei frame rate minimi, con 120.3 FPS di picco più basso a fronte di una media di 147.5 frame per secondo.
Altissimo il guadagno in Gears 5, anche questo senza tecnologie di upscaling, che arriva fino al 21%, anche se con una tolleranza del 5% circa da un test all'altro. Ed è molto interessante anche il caso di Watch Dogs Legion fatto girare con il DLSS in modalità prestazioni e quindi con risoluzione nativa 540p. Il freno del processore emerge comunque viste le prestazioni in 1440p di appena 8 frame inferiori, ma il salto sulla generazione precedente è del 28.7% a conferma del gran lavoro fatto da AMD nonostante i forti legami della nuova piattaforma con quella precedente. Tanto basta, tra l'altro, per avvicinare l'AMD Ryzen 7 5800X3D, il processore utilizzato per sperimentare la memoria 3D V-Cache, capace di garantire un boost prestazionale proprio nel campo dei videogiochi tanto da tenere testa e in certi casi superare nettamente i processori di nuova generazione. Anche per questo ci aspettiamo moltissimo, sempre parlando di giochi, dalla seconda mandata di processori AMD Ryzen 7000 che combineranno le novità di questa serie proprio con la memoria 3D V-Cache, promettendo prestazioni in gioco decisamente elevate.
Prestazioni gaming con AMD Radeon RX 6900 XT
Questa volta abbiamo avuto più tempo per provare la nuova serie di processori AMD e abbiamo approfittato dell'occasione per effettuare una serie di test con una scheda video AMD Radeon RX 6900 XT Gaming raffreddata a liquido con i nostri titoli di riferimento dotati di benchmark integrato, in modo da darvi un'idea delle prestazioni con una scheda AMD di ultima generazione, superiore in potenza di rendering puro alla NVIDIA RTX 3080 Ti, e che si sposa bene con un processore di questa caratura. Viste le differenze in termini di dotazione e supporto che intercorrono tra le schede AMD e NVIDIA, abbiamo preferito far girare i test di Watch Dogs: Legion senza ray tracing, vista l'assenza di un supporto ufficiale per l'FSR 2.0 all'interno del gioco Ubisoft. Nel resto dei casi, invece, le impostazioni sono le stesse utilizzate per i test effettuati con la NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti.
Overclock
Come vedremo nel paragrafo successivo, l'incremento nelle frequenze dei processori AMD corrisponde a un incremento di temperature sotto carico rispetto alla serie precedente. Niente di preoccupante, ma la cosa ci ha creato qualche problema in overclock. Aumentando infatti le frequenze di tutti i core di 100 MHz, abbiamo superato la soglia dei 98 gradi e riscontrato problemi di stabilità che non siamo riusciti a compensare lavorando sull'alimentazione. Ci siamo quindi accontentati di 50 MHz in più ottenendo all'incirca una media dello 0.5% di guadagno nella potenza bruta in multithreading e dello 0.8% nelle prestazioni del singolo core.
Non siamo rimasti stupiti, in sostanza, di fronte a prestazioni in gioco che non sono cambiate o che sono addirittura diminuite a causa del thermal throttling, ma è bene ribadire che con le impostazioni di default l'AMD Ryzen 9 7900X è già in grado di girare a 5200 MHz su tutti i core, superando spesso questa soglia. Ed è merito della combinazione tra efficienza aumentata e alimentazione potenziata che garantisce buoni margini di overclock. Lo dimostrano le testimonianze di test che hanno visto il top di gamma della serie, l'AMD Ryzen 9 7950X, raggiungere i 5.5 GHz su tutti i core con un normale dissipatore AIO, anche se di fascia alta. Inoltre lo stesso processore ha stabilito nuovi record di overclock raggiungendo, sotto azoto liquido, i 6.5 GHz su tutti i core e i 7.2 GHz sul singolo core.
Consumi e temperature
Come previsto, i consumi effettivi sotto pieno carico dell'AMD Ryzen 9 7900X risultano inferiori al TDP dichiarato di 170 W, fermandosi a circa 145 W sotto sforzo nonostante una frequenza di 5.2 GHz su tutti i core. Niente male, quindi, a dimostrazione dell'incremento effettivo dell'efficienza di questa nuova serie. Ciò non toglie, però che i consumi si siano alzati e questo fattore, combinato con core spinti ad alta velocità, comporta comunque temperature sensibilmente più alte rispetto alla generazione precedente, almeno quando i 12 core del processore sono sotto pesante sforzo.
Il problema, va detto chiaramente, non riguarda le normali operazioni desktop, con la CPU che gira intorno ai 46 gradi senza che la dissipazione aumenti di giri, ma si fa notare con i carichi di lavoro impegnativi. Anche con il nostro dissipatore AIO da 240 millimetri, infatti, i gradi arrivano a quota 89 sotto carico o stress test leggero, sfiorando i 95 gradi in Handbrake.
La temperatura, in sostanza, si ferma sulla soglia operativa massima del processore, ma questo basta per scongiurare grossi problemi di thermal throttling. Inoltre è possibile guadagnare qualche grado tarando le curve del dissipatore, ma è chiaro che per sfruttare a fondo i nuovi processori AMD servono soluzioni di raffreddamento di livello superiore rispetto a quelle impiegate per la serie precedente. Questo, almeno, parlando di applicazioni impegnative. Parlando di gaming, infatti, il problema non si pone. In questo caso, infatti, la temperatura della CPU non supera i 76 gradi di picco anche negli open world più impegnativi come Cyberpunk 2077, aggirandosi intorno ai 68 gradi dopo lunghe sessioni di gioco.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.7
L'AMD Ryzen 7900X è un eccellente processore da 12 core; un modello di fascia alta adatto anche ai creatori di contenuti più esigenti che è capace di tenere testa al top di gamma da 16 core della generazione precedente, superandolo nettamente nel rendering, nelle prestazioni single core e, cosa particolarmente importante in questa sede, nei videogiochi. Siamo davanti ad uno stacco netto sul suo diretto predecessore nell'ordine del 30% per quanto riguarda le prestazioni single core. Certo, salgono anche i gradi celsius sotto sforzo e per spremere al limite i nuovi processori o pensare all'overclock è necessario usare dissipatori più efficaci, ma nell'uso di tutti i giorni, gaming incluso, le temperature non sono niente male considerando l'incremento eccezionale delle frequenze rispetto alla generazione precedente.
PRO
- Un salto enorme nelle frequenze e un buon incremento nella potenza bruta
- Miglioramenti netti anche in diversi titoli e in ambito rendering
- La piattaforma è pronta per i futuri Ryzen
- Il socket AM5 compatibile con i dissipatori per socket AM4
CONTRO
- Consumi e temperature maggiori
- Prezzi aumentati in modo netto per le nuove schede madri X670
- Avremmo sperato di vedere da subito implementata la memoria 3D V-Cache
- La concorrenza è pronta a ribattere con più core e frequenze ancora più alte