Uno Snowboarder a caccia di gloria.
Le uniche cose che ha in comune Amped 3 con gli altri episodi sono la neve e il nome, tutto il resto è completamente cambiato. L’approccio serioso della serie ha lasciato il posto ad un’impostazione cool, piena di riferimenti alla cultura pop di Mtv e degli anni ’70, con menù stilosi e cut scene realizzate nei modi più incredibili (dai pupazzi animati, alle animazioni cartoon, fino a tecniche simil patchwork in video) in un caleidoscopio di colori e immagini che potrebbe benissimo figurare in un qualche canale televisivo nazionale. Lo story mode, che è il vero cuore del gioco, vede il giocatore nei panni di uno snowboarder emergente, che si lancia, insieme ad un gruppo di amici, alla conquista delle montagne su cui via via si deve cimentare in discese, salti e trick impossibili. Il problema è che nella versione italiana del gioco sono stati tradotti solo i messaggi che insegnano le tecniche da eseguire e quelli che spiegano gli obiettivi da realizzare nelle diverse missioni, mentre tutti i dialoghi sono stati lasciati in inglese senza i sottotitoli, cosa che penalizza di molto la fruibilità della caratteristica più peculiare di Amped 3. Ed è un peccato perché la cura riposta nella realizzazione dei filmati e delle cut scene ha del maniacale, oltre al fatto che è una produzione raramente riscontrabile in un videogioco.
Occhio a non battere troppe musate sugli alberi, però, dopo i fischi arriveranno anche le pallate di neve degli spettatori
Uno Snowboarder a caccia di gloria.
Una volta creato il proprio alter ego con una vastissima gamma di personalizzazioni disponibili (e molte altre se ne sbloccano progredendo nello story mode), comincia il gioco vero e proprio e qui viene subito fuori l’altra novità. Ogni montagna è visibile grazie ad una mappa che segnala tutti i luoghi dove si verificano gli eventi e sulla quale ci si può spostare con la tavola, con una slitta oppure, quando si scende troppo e si deve risalire per raggiungere un luogo già superato, con una motoslitta. Selezionando un evento, ci si ritrova nel punto di risalita più vicino e da lì si procede fino al raggiungimento del posto giusto. Per progredire bisogna superare le prove richieste per la storia principale ma, oltre a quelle, ogni montagna prevede decine di altri eventi che servono per accumulare denaro per comprare item e per aumentare la propria fama e le proprie abilità. Ulteriore novità è costituita dalla presenza sulle piste di spettatori e di altri snowboarder che reagiscono alle evoluzioni compiute e che influenzano un indice di gradimento che serve per accumulare i punti necessari a sbloccare item, eventi e nuove montagne (ce ne sono ben sette). Occhio a non battere troppe musate sugli alberi, però, dopo i fischi arriveranno anche le pallate di neve degli spettatori, alle quali per fortuna si può rispondere con un’apposita combinazione di tasti e con pari cattiveria!
Neve morbidissima.
Per riuscire a dominare Amped 2 bisognava essere dei maghi del pad con mille combinazioni possibili, eseguite con perfetto tempismo. Questa caratteristica deve aver spaventato molti utenti, tanto che con il nuovo episodio la serie ha subito una brusca virata verso la velocità e l’immediatezza di SSX, purtroppo in maniera un po’ troppo decisa. In un batter d’occhio, dopo aver appreso la minima dimestichezza necessaria, ci si trova a realizzare le combinazioni più incredibili senza mai cadere dalla tavola. È possibile concatenare serie lunghissime di trick, di grindate su alberi, cavi delle funivie e sulle varie rampe disseminate ovunque, realizzando punteggi altissimi e sequenze spettacolari. Sulla distanza, però, si perdono i brividi dati dall’incertezza di un atterraggio pericoloso o dalla paura di sbagliare per un passaggio maldestro e la difficoltà nel proseguire è data quasi esclusivamente dai limiti di tempo sempre meno generosi entro i quali portare a termine le missioni.
se si riesce a farsi prendere dalla nuova impostazione di gioco e si cerca un po’ di sano intrattenimento, Amped 3 offre contenuti a non finire
Neve morbidissima.
La sensazione data dalla neve è molto buona su tutti i diversi tipi di superficie riprodotti, dal ghiaccio ai fuori pista, e la varietà delle prove da superare è alta. Inseguimenti a tempo, slalom estremi, sfide all’ultima tecnica, fino alle prove in slitta, dove bisogna fracassarsi su rocce ed alberi per farsi il più male possibile, o alle prove di volo in deltaplano, nelle quali il motore sfoggia poligoni senza limite d’orizzonte o di clipping. Insomma, se si riesce a farsi prendere dalla nuova impostazione di gioco e si cerca un po’ di sano intrattenimento, Amped 3 offre contenuti a non finire che, uniti alla possibilità di ottenere punteggi sempre più alti, alle diverse medaglie ottenibili e alle classifiche online gli regalano una longevità di grande spessore. Resta il rammarico della mancanza di una qualsiasi modalità multiplayer sia in rete che offline, se si escludono alcune prove espressamente disegnate per due giocatori. A bilanciare questa mancanza interviene, in parte, un semplice, quanto efficace, editor che consente di inserire sui tracciati rampe, loop ed altri elementi per creare percorsi ancora più spericolati, in modo da realizzare evoluzioni sempre più incredibili.
Neve morbidissima.
Cime musicali.
Tanta neve, ghiaccio, rocce, alberi ovunque, e a perdita d’occhio. Queste sono le cose che il motore grafico di Amped 3 riesce a fare bene e le fa con un frame rate stabile, aggiungendo bump mapping su tutte le superfici con una particolare attenzione per la realizzazione dell’abbigliamento dei boarders, in tutte le decine di varianti disponibili. Il titolo degli Indie Built riesce a ricreare efficacemente l’idea di una serie di montagne vaste, brulicanti di sciatori e spettatori, ma, indubbiamente, nel parco titoli di questo inizio di next generation, lascia ad altri giochi il compito di sfruttare l’hardware di Xbox 360 più a fondo. A parte gli elementi appena ricordati e la pulizia d’immagine data dall’alta risoluzione, infatti, il gioco 2k games non stupisce e non riesce a soddisfare appieno la voglia di tecnologia che, indubbiamente, spinge all’acquisto di un nuovo hardware. Completamente diverso il discorso per quel che riguarda la colonna sonora, che si conferma uno dei punti di forza della serie. 300 canzoni originali, dall’hip hop, al R&B, passando per l’Alt Rock, il Punk e il Pop, che vi troverete ad ascoltare anche fuori dalle sessioni di gioco, comodamente sdraiati su un divano.
Commento
Amped 3 è uno dei giochi che più da vicino riesce a ricreare lo spirito e il feeling che identificano la cultura dello snowboarding. Neve ovunque, musica sopra le righe e una confezione piena di stile e di trovate che faranno la gioia degli amanti di questo tipo di atmosfere, a patto che non si facciano frenare dalla mancata traduzione dei dialoghi nelle cut scene. Gli appassionati della serie, però, non potranno che storcere il naso di fronte ad un cambio di rotta tanto radicale, che elimina quella tecnicità e quella profondità che ne facevano un titolo unico tra i giochi dedicati all’universo degli sport invernali. Se i tipi di Indie Built avessero ammorbidito la formula con più moderazione e se avessero fatto in tempo ad includere una modalità online, Amped 3 avrebbe potuto aspirare a diventare uno dei giochi più completi del lancio di Xbox 360. Così com’è, resta consigliato agli appassionati della neve che cercano il titolo giusto per divertirsi, rilassandosi, davanti ad un bel set tv con un impianto audio in grado di rendere giustizia ad una delle colonne sonore più impressive in circolazione.
- Pro:
- Story Mode fuori di testa
- Più di 300 canzoni originali
- Longevità altissima
- Contro:
- Di Amped ha solo il nome
- Grafica discreta
- Mancanza di una modalità online
È arrivato l’inverno anche per il mondo dei videogiochi ed era praticamente impossibile che qualche sviluppatore si facesse sfuggire l’occasione del lancio di Xbox 360, a Dicembre, per far uscire sul mercato un gioco legato al mondo della neve. Ci ha pensato 2k games con il nuovo episodio di Amped, il terzo per essere precisi, dopo che i primi due capitoli erano stati pubblicati sotto l’egida dei Microsoft Game Studios per Xbox. Amped è da sempre considerato il gioco di snowboard per tecnici, la reale alternativa a SSX di EA, con la stessa differenza che passa tra Project Gotham Racing e Gran Turismo. Il primo votato alla spettacolarità e il secondo tutto tecnica e simulazione. Cosa succede una volta che il piglio simulativo viene abbandonato in favore di una storia fuori di testa, di uno stile cool, e di un tipo di gioco tutto salti e velocità arcade? Ce lo siamo chiesti dopo pochi minuti con il pad in mano e la risposta la potete leggere tra queste righe.