L’Allenatore nel Pallone
Beh, sarebbe meglio dire con la testa nel pallone, e una carriola di analgesici visto quanti compiti ci verranno affidati… Passione Calcio continua, come i suoi predecessori con la filosofia dell’allenatore “deus ex machina”, responsabile di tutto, e che ha l’ultima parola su ogni decisione presa nei confronti della squadra.
Ad inizio partita possiamo decidere se scegliere liberamente la squadra che andremo ad allenare o affidarci al caso, o avventurarci nella modalità Carriera e andare alla caccia delle poche panchine disponibili in Europa con l’obiettivo di ritagliarci la nostra piccola fetta di celebrità. In ogni caso la scelta non è quella a cui ormai siamo abituati dagli altri titoli del genere, infatti sono disponibili solo le due divisioni principali di 8 paesi europei (per intenderci l’equivalente della A e della B italiane), con l’eccezione dell’Inghilterra in cui è disponibile anche la terza divisione, e la Grecia in cui ci dovremo per forza accontentare solo della prima. Ogni squadra avrà ovviamente i suoi obiettivi di stagione e, se non saremo in grado di soddisfarli correremo in concreto il rischio di essere licenziati. In qualità di allenatori avremo un gran numero di compiti (pure troppi dicevamo all’inizio).
Innanzitutto, come sempre, è bene dare un’occhiata alla rosa che compone la squadra, tanto per farci un’idea del “materiale umano” con cui dovremo lavorare. Ogni giocatore è caratterizzato da 10 caratteristiche (a cui si aggiunge la forma fisica, che però è segnata a parte) che modificano poi dei valori medi, chiamati “attitudini”, che indicano la capacità del giocatore in difesa, centrocampo e attacco. Il calcolo di queste attitudini non è fisso, ma dipende dall’importanza che abbiamo attribuito alle caratteristiche a seconda del ruolo. Per dirla in modo più semplice, le prestazioni del giocatore non cambiano ma, modificando il modo in cui vengono calcolate queste medie, cambia il modo in cui essi ci appaiono, quindi ci risulta più facile identificare rapidamente quelli che, in base appunto ai nostri personali criteri, consideriamo più validi. E’ invece fin troppo rigida la suddivisione dei ruoli: ogni giocatore può coprire solamente un ruolo, e avrà un rendimento inferiore se verrà messo in una posizione anche solo leggermente diversa. Se i ruolo fossero un numero limitato questo andrebbe anche bene, ma con 6 ruoli distinti per i difensori, altrettanti per i centrocampisti e 2 per gli attaccanti, avere una rosa completa in grado di sopperire ad infortuni e squalifiche è praticamente impossibile.
L’Allenatore nel Pallone
La sezione tattica è piuttosto scarna. Sono disponibili solo le tattiche indicate da 3 numeri (quindi la 4-4-2 e la 4-3-3 ad esempio), ma non quelle che contemplano ruoli intermedi come il libero, il regista arretrato o il trequartista. E’ possibile spostare manualmente la posizione in campo dei giocatori, ma solo entro aree limitate in base al ruolo base stabilito dalla tattica scelta, quindi spesso risulta particolarmente complesso, se non del tutto impossibile, posizionare i giocatori esattamente come e dove si vuole.
Gli allenamenti hanno subito un corposo restyling. Non esiste la possibilità di creare programmi di allenamento su misura, ma si possono personalizzare i tre esistenti (fisico, tecnico e tattico) indicando il quantitativo di tempo da assegnare a ciascun aspetto specifico, quindi, attraverso la schermata principale, distribuire questi tre allenamenti (a cui si aggiungono la partitella e il defaticamento) lungo un intero mese. Terminata una settimana, il programma di quella appena trascorsa viene copiato nell’ultima. Se a questo poi aggiungiamo che viene anche indicata la presenza di partite, abbiamo ottenuto un sistema di allenamento semplice, ma molto comodo, che permette un ottimo livello di personalizzazione e di pianificazione in tutte le situazioni. Ciliegina sulla torta, è anche possibile mandare la squadra in ritiro, che conferirà per quel periodo un bonus agli effetti degli allenamenti, condito anche da opzioni simpatiche come la possibilità di consentire ai giocatori di farsi accompagnare dalla famiglia, permettere loro la libera uscita, o barricarsi dietro al silenzio stampa.
Niente di particolare da segnalare sul mercato. C’è l’imprescindibile motore di ricerca, in cui possiamo come sempre definire ogni singola caratteristica del giocatore che stiamo cercando e la fastidiosa, ma inevitabile, trattativa per convincere i giocatori a cambiare squadra e le squadre a lasciarli andare. Peccato però che non esistano i cosiddetti “free agents”, i “senza contratto” tra cui si spera sempre di trovare qualche buon giocatore da mettere sotto contratto senza dover pagare la clausola di rescissione.
Ogni tanto anche gli assistenti si guadagnano lo stipendio...
In molti manageriali la sezione dedicata allo staff esiste più per bellezza che altro. Questo però non si può certo dire di Passione Calcio.
Qui ognuno di essi ha una sua importanza (ne esistono ben 6 diversi) non tanto perché ci liberano da un compito noioso o complicato, quanto perché la presenza di alcuni di essi è indispensabile per utilizzare alcune sezioni dedicate, come la ricerca di talenti sconosciuti e gli allenamenti automatici. Altri di loro invece sono semplicemente utili per facilitarci in alcune mansioni, come i capi tifosi per mantenere calma la tifoseria e poter ridurre la sicurezza senza correre rischi, o per avere indizi e consigli.
Economia
Un discorso a parte lo merita la gestione economica.
Ormai da diversi anni è consuetudine affidare al giocatore solo i compiti di manager (l’allenatore, o più precisamente il direttore tecnico), questo anche per mantenere i giochi simili alla situazione reale del mondo del calcio. In Passione Calcio, esattamente come nei suoi predecessori, si torna alle origini, ai fasti dell’ormai preistorico Manager, in cui tutto grava sulle nostre spalle.
Questo appunto vale anche per la gestione economica della squadra, che comprende la gestione del budget per il mantenimento dello stadio e la sua sicurezza, i prezzi di biglietti e abbonamenti, i contratti per le sponsorizzazioni, e le assicurazioni sui giocatori.
Si tratta di opzioni semplici e rapide da gestire, ma che spesso si riducono a semplici distrazioni dalla routine dei nostri compiti di manager.
La Partita
Molto è stato fatto per migliorare la sezione manageriale, decisamente meno per la partita vera e propria.
La partita è come sempre statica: una schermata fissa del campo priva di qualsiasi tipo di animazione. Ogni tanto appare una piccola immagine accompagnata da un messaggio che ci spiega cosa sta avvenendo in campo. Bastano poi tre-quattro partite per vedere tutto il campionario di azioni presenti nel gioco, quindi fin troppo presto si finisce per annoiarsi, o peggio, frustrarsi.
Rispetto alla passata edizione quanto meno le statistiche dei giocatori vengono aggiornate in tempo reale, ma anche questo non rende comunque facile capire come e dove mettere le mani per ribaltare una situazione di svantaggio. Inoltre l’impossibilità di modificare l’atteggiamento della squadra da difensivo a offensivo rende impossibile anche solo pensare di difendere un insperato vantaggio.
Unica nota d’interesse, la presenza della “nitro del manager” (in parole povere l’infervoro del mister), che può essere modificato per influenzare l’intensità di gioco dei calciatori, modificandone il rendimento, ma anche il rischio di ammonizione e infortunio.
Altro non c’è da dire, semplicemente perché non c’è altro da vedere…
Commento finale
Se non fosse per la rappresentazione della partita, Passione Calcio sarebbe proprio un bel giochino…
I Waywardxs hanno fatto passi da gigante nella sezione manageriale rispetto alla precedente edizione: ci sono ancora molte imperfezioni, e molto altro può essere ancora migliorato, ma sotto questo aspetto è abbastanza piacevole da giocare.
Quello che proprio non va è la partita! Non si tratta tanto della visualizzazione statica, quanto della monotonia e della noia che dopo poco si prova: poche partite e si può dire di avere visto tutto… Si capisce se si ha segnato solo all’ultimissima immagine di un’azione, quindi non ha neanche senso vedere il resto, anzi, spesso si vorrebbe poterle rimuovere anche solo per accelerare lo svolgimento della partita… senza contare la difficoltà nel capire come intervenire…
Passione Calcio però, come abbiamo già detto all’inizio, non vuole mettersi sullo stesso piano dei colossi del settore. Si propone ad un pubblico diverso e, visto sotto quest’ottica, fa il suo “sporco lavoro”. Quindi è consigliato a tutti coloro che vogliono divertirsi con un manageriale calcistico senza impazzire dietro a decine di numeri incomprensibili, o anche solo a chi vuole provare il genere senza spendere una cifra esagerata.
Pro
- Manuale più utile e corposo di tanti suoi concorrenti più blasonati
- Gestione dell’allenamento mensile invece che settimanale
- Personalizzazione del calcolo delle medie dei giocatori
- Visualizzazione della partita statica
- Commento scarno e ripetitivo
- Tattica limitata e poco versatile
Con i colossi Football Manager e Championship Manager che si scannano tra loro, una piccola software house come la nostrana Waywardxs non può certo gettarsi nella mischia senza criterio.
Dopo due titoli non proprio convincenti come Gianluca Vialli’s European Manager e PC Calciatori 2004, esce quindi con questo Passione Calcio per tentare di conquistare il mercato dei manageriali budget, forse meno redditizio, ma comunque ricco di appassionati.