Nato dalla penna di René Goscinny e dalla matita di Albert Uderzo nel lontano 1959 per la rivista Pilote e poi pubblicato in oltre cento paesi, il baffuto Asterix non è nuovo al nostro medium preferito: il primo videogioco incentrato sulle sue avventure risale addirittura al 1983 e da allora la licenza è stata trasposta in più occasioni, omaggiando il fumetto, i cartoni animati e i film in carne e ossa con titoli troppo spesso assai mediocri. L'annuncio di un picchiaduro a scorrimento in 2D ci aveva intrigato: è un genere poco rappresentato, che solo di recente sta tornando alla ribalta grazie alle ottime performance di titoli come Streets of Rage 4, ma sempre maledettamente divertente, specie se giocato in compagnia.
Questa recensione di Asterix & Obelix: Slap Them All!, perciò, vi spiegherà come mai siamo rimasti enormemente delusi.
Storie a fumetti
L'idea di picchiare i legionari romani nei panni di Asterix e il suo inseparabile amico Obelix ha sempre qualcosa di perversamente sfizioso, perciò non è che servisse una trama intricata a motivare l'inevitabile button mashing. Lo sviluppatore Mr. Nutz Studio, però, aveva promesso un approccio più originale del solito: Asterix & Obelix: Slap Them All! doveva trasporre i volumi a fumetti più famosi, trasformandoli in stage a scorrimento in cui pestare orde di centurioni, banditi e pirati.
Il gioco pubblicato da Microids lo fa, ma alle tavole a fumetti originali dedica giusto qualche illustrazione tra uno stage e l'altro, citando qualche dialogo praticamente decontestualizzato che serve solo a giustificare il livello di gioco successivo. Nessuno di questi dialoghi è doppiato - nonostante i personaggi di Asterix e Obelix dicano qualche frasetta durante i combattimenti - tranne che per il narratore che introduce i vari Atti in cui si divide la campagna principale, a sua volta divisi in vari stage.
Dunque la presentazione è davvero misera: le scenette d'intermezzo introducono tantissimi personaggi come Panoramix, Falbalà, Abraracourcix e così via, ma questi hanno giusto una battuta o due e poi spariscono completamente. A conti fatti, non si capisce bene come inizino e come finiscano queste storie, che spesso e volentieri passano per scenari di gioco che non comparivano nemmeno negli albi originali. Ovviamente questo escamotage serve a prolungare la durata del gioco, che è abbastanza longevo di suo: gli stage sono decine, alcuni anche abbastanza lunghi, e se si incappa in un Game Over bisogna ricominciare il livello da capo, non essendoci checkpoint intermedi.
La campagna è l'unica modalità di gioco disponibile all'inizio della partita: una volta completata, resta solo da giocare i singoli stage per migliorare il proprio punteggio, magari scegliendo una difficoltà maggiore tra le varie selezionabili. Il problema è che l'esperienza è enormemente ripetitiva, sia per la struttura degli stage e la poca varietà di nemici, sia per la natura fin troppo classica del gameplay.
Come menare i romani
Mr. Nuntz Studio non ha certo promesso un sistema di combattimento innovativo o rivoluzionario, e anzi fin dal principio si è parlato di un picchiaduro a scorrimento estremamente tradizionale, ma il comunicato stampa cita "un'ampia gamma di mosse e combinazioni uniche per ogni personaggio" che noi, onestamente, non abbiamo trovato. Asterix e Obelix possiedono una singola combo a testa, che si può concatenare agli attacchi speciali: questi ultimi si eseguono premendo l'apposito tasto insieme a una direzione, ma si somigliano tutti e non differenziano poi così tanto i due Galli. Asterix può diventare una trottola e colpire tutti i nemici circostanti, mentre Obelix può afferrarli e continuare a colpirli in modi diversi, ma se escludiamo queste peculiarità, i due personaggi sono sostanzialmente identici: non ci è sembrato che Obelix infligga più danni, vista la stazza, per dire, o che Asterix si muova più velocemente.
Detto questo, il problema del gameplay non è certo il parco mosse, che comunque è più che discreto e garantisce una buona varietà, quanto le dinamiche di combattimento vere e proprie, se così possiamo chiamarle. I nemici sono praticamente tutti uguali e nel giro di pochi livelli li avrete visti tutti: occasionalmente scendono in campo dei veri e propri boss di fine stage, ma lo sviluppatore ricicla allo sfinimento anche quelli, che comunque non rappresentano chissà quale minaccia. Spesso e volentieri, anzi, sono più antipatici gli scagnozzi che li accompagnano.
Il gioco, infatti, è bilanciato davvero male. Qualunque attacco nemico può interrompere le animazioni dei due protagonisti, sicché usare la presa con Obelix è spesso inutilmente rischioso, visto che la lunga animazione iniziale viene quasi sempre interrotta, lasciando il Gallo esposto e vulnerabile. La parata, poi, è quasi totalmente inutile. Come gli attacchi speciali, anch'essa consuma i Fulmini (un piccolo indicatore posto sotto la salute del personaggio) a ogni colpo neutralizzato, ma l'animazione è lenta e imprecisa, perciò è quasi impossibile passare da una combo a una parata mentre i nemici ci accerchiano, specie se consideriamo che la parata protegge solo frontalmente e gli attacchi alle spalle la interrompono.
Fatta questa considerazione, ci sono nemici che attaccano con animazioni imprevedibili che il giocatore non può interrompere - tipo le cariche dei banditi - e questo costringe spesso a scegliere la soluzione più facile: il controllo della folla. Piuttosto che abbattere i nemici a papagni sul grugno, ci si rende conto che la soluzione migliore è afferrare quelli più piccoli e lanciarli da un punto all'altro dello schermo per scaraventarli tutti a terra ripetutamente. In certi momenti si ha la sensazione di barare, ma l'alternativa più diretta è troppo confusa e insoddisfacente: a ciò si aggiunge anche la noia di affrontare sempre gli stessi avversari, pensando che basta fare un passo falso, magari proprio alla fine dello stage, per ritrovarsi al punto di partenza. In questo senso, i cibi che ogni tanto si trovano nei barili andrebbero usati saggiamente per ripristinare la salute del personaggio messo peggio.
Asterix & Obelix: Slap Them All! si può giocare da soli o in compagnia. Su Nintendo Switch basta selezionare la modalità cooperativa in qualunque momento e affidare un amico un Joy-Con o un altro controller per continuare a menare i romani insieme. In modalità cooperativa, però, il gioco non cambia praticamente per nulla. La comunicazione aggiunge un po' di sale all'esperienza, specie quando bisogna dividersi i cibi rigenerativi o si è alle strette, ma il gameplay è talmente banale e privo di guizzi che neppure il multiplayer riesce a sollevarlo dalla mediocrità.
Lo sviluppatore ha infilato qua e là qualche minigioco per spezzare la monotonia, ma anche quelli sono affari semplici: nella maggior parte dei casi si tratta di correre a più non posso premendo ripetutamente un tasto per arrivare al traguardo prima di un avversario, oppure bisogna rompere più barili possibile prima che scada il tempo. Nulla di particolarmente coinvolgente, se proprio vogliamo dirla tutta.
Ed è un vero peccato perché Asterix & Obelix: Slap Them All! è proprio bello da vedere. Mr. Nutz Studio ha scelto una grafica 2D disegnata completamente a mano, e il risultato si vede. Gli stage sono incredibilmente curati e ricchi di particolari, ma in generale sembra di guardare un cartone animato che traspone rispettosamente i disegni di Uderzo, con tanto di onomatopee a ogni cazzotto tirato. Anche gli sprite dei nemici denotano una certa varietà, e benché siano poche le tipologie di avversari, almeno non si limitano a essere semplici sprite ricolorati come succede in moltissimi altri giochi. È un peccato, quindi, che alcune animazioni non siano fluide o armoniose come le altre - quelle della parata sono particolarmente rozze - e che in certi stage si verifichino dei sensibili rallentamenti se alla presenza di tanti sprite si somma qualche animazione di troppo sullo sfondo.
Conclusioni
Asterix & Obelix: Slap Them All! spreca un comparto grafico fedelissimo e colorato - al netto di qualche animazione poco curata - per un gameplay banale e poco ispirato. La campagna è lunga e ripetitiva, non ci sono modalità di gioco alternative e il sistema di combattimento soffre un bilanciamento discutibile che si trasforma spesso in un esercizio di frustrazione. Peccato, perché il titolo Mr. Nutz Studio aveva tutte le carte in regola per essere un gran bel picchiaduro a scorrimento, e invece è solo l'ennesimo Asterix deludente nella sfortunata carriera videoludica dell'eroe Gallico, consigliato solo ai fan sfegatati di Uderzo e Goscinny.
PRO
- Gli scenari disegnati a mano e la maggior parte degli sprite sono bellissimi da vedere e fedelissimi alle opere originali
- Giocato in due ha un suo perché
CONTRO
- Campagna noiosa e ripetitiva
- Poca varietà di nemici e stage
- È bilanciato davvero male a tutti i livelli di difficoltà