La recensione di Bakugan: Campioni di Vestroia arriva solo alla fine di un lungo percorso, fatto di prove, studi e anche di un genuino interesse per il titolo sviluppato dai ragazzi di WayForward. Non sono mancati, nelle scorse settimane, motivi per accostarsi alla produzione: i Bakugan sono alcuni dei giocattoli più venduti al mondo, sorta di biglie trasformabili in mostri da combattimento; va da sé che hanno già avuto la propria serie anime, diventata famosa proprio nell'ultimo decennio. E poi ci sono gli sviluppatori citati, i WayForward: mica gli ultimi arrivati, gli dobbiamo (tra gli altri) i capitoli della serie Shantae. E così, dopo l'anteprima e dopo il più recente provato, siamo pronti per il verdetto su Bakugan: Campioni di Vestroia. Non è lusinghiero, ma tutto sommato poteva anche andare peggio.
Gameplay: vai, Dragonoid!
Se avete mai visto un episodio dell'anime Bakugan, probabilmente avrete già immaginato, in modo molto intuitivo, il gameplay prima pensato e poi proposto per Bakugan: Campioni di Vestroia su Nintendo Switch. Nulla di particolarmente fantasioso, né in grado di sfruttare in alcun modo l'hardware e le caratteristiche peculiari della console, e questo è un peccato trattandosi di un'esclusiva; tuttavia la formula mostra in qualche modo un suo perché.
Il protagonista di Bakugan: Campioni di Vestroia sfida gli altri contendenti a suon di biglie trasformabili: può portarne al massimo tre con sé in squadra, e questo significa che sul campo di battaglia ad inizio di partita vi saranno sempre due mostri giganteschi, uno per il giocatore e uno per il suo sfidante. Durante il combattimento, entrambi i presenti possono scambiare il proprio Bakugan con un altro dei due presenti nell'inventario, finché non finiscono tutti e tre KO sotto i colpi nemici.
Scontatissima la scelta iniziale di chi ha curato questa recensione: Dragonoid, naturalmente, uno dei volti più celebri della serie. Il mostro di tipo Pyrus (cioè Fuoco) ha permesso di vincere facilmente tutti i primi duelli, finché alcuni NPC hanno iniziato a regalare alcune delle proprie creature, con cui arricchire la collezione. La presenza di Bakugan di tipologie differente arricchisce certamente il titolo, un po' per via del collezionismo (bisogna trovarli tutti, con annesse abilità extra) un po' per via delle combinazioni sul campo di battaglia (come è ovvio, alcuni Bakugan sono più efficaci contro determinati tipi, e deboli verso i restanti).
Le limitazioni
Al di là di un gameplay molto simile a quello di produzioni in stile Pokémon e simil-Pokémon, che funziona alla grande in parecchie occasioni e soprattutto in presenza dei più piccoli, le limitazioni di Bakugan: Campioni di Vestroia sono parecchie. E vale la pena iniziare dove abbiamo concluso il paragrafo precedente, cioè dal gameplay. Dovete sapere, infatti, che il giocatore non controlla i Bakugan che combattono sul campo di battaglia: loro continuano a darsele di santa ragione sullo sfondo, animati da un accettabile cel shading. No, il giocatore controlla il protagonista.
E il protagonista non fa altro che correre in giro per l'arena, all'interno di un'area arida e priva di elementi di gioco: il suo scopo è scorrazzare su alcune pedane luminose, che racchiudono il potere dei Bakugan. Raggiunta questa piccola piattaforma, l'eroe la raccoglie da terra e la scaglia sul suo mostro per potenziarlo; l'energia consente, a patto di attendere diversi tipi di cooldown, di lanciare gli attacchi in possesso del Bakugan. Ogni kaiju ha in dotazione quattro mosse, che in un secondo momento possono essere modificate e cambiate, offensive e difensive. Per portare a termine l'avventura basta ripiegare nove volte su dieci su quelle offensive, dato che i nemici sembrano quasi dormire in piedi.
Le limitazioni di Bakugan: Campioni di Vestroia però non finiscono qui. Non convince, ad esempio, il comparto tecnico dell'intera produzione: fati salvi sporadici rallentamenti durante l'esecuzione delle mosse più spettacolari delle creature, comunque mai invasivi, modelli poligonali e dettagli a schermo sembrano quelli di una produzione di serie C, o quantomeno della scorsa generazione di console. Il titolo, insomma, non è bello da vedere e non invoglia poi così tanto all'esplorazione delle varie aree di una città anche piuttosto vasta, e ricca di nuovi luoghi da sbloccare. Semplicemente questi luoghi sono poi vuoti, o riempiti con qualche albero e vettura a caso, nel peggiore dei casi da personaggi che restano immobili come manichini, anche durante le conversazioni.
Aspetti positivi
Per fortuna alcuni aspetti positivi salvano Bakugan: Campioni di Vestroia. Intanto spendiamo una piccola lode alla localizzazione in lingua italiana per tutti i testi a schermo e per i dialoghi: ciò rende la fruizione del titolo gradevolissima, soprattutto per i più piccoli. Anche la personalizzazione dei personaggi è discreta: all'inizio della vostra avventura potrete scegliere tra tutta una serie di acconciature e colori, e poi in un secondo momento potrete sbloccare ancora nuove possibilità o modificare le precedenti.
Bakugan: Campioni di Vestroia valorizza anche il collezionismo: è presente un negozio nella cittadina principale, dove potrete spendere il denaro accumulato in battaglia per arricchire il vostro catalogo di mostri. Missioni principali e secondarie, poi, vi permetteranno di ottenere Bakugan di ogni elemento e soprattutto abilità con cui potenziarli e modificarli.
Infine la trama. Bakugan: Campioni di Vestroia non vincerà di certo l'Oscar per la narrazione più brillante del 2020, e tuttavia la storia scorre in modo molto piacevole. Anche in questo caso è opinione di chi scrive che WayForward abbia tenuto in considerazione, come destinatari, soprattutto i bambini: del resto sono soprattutto loro ad acquistare e giocare con i Bakugan, no?
Conclusioni
Bakugan: Campioni di Vestroia è un titolo appesantito da un numero troppo elevato di limitazioni e imperfezioni: avrebbe avuto bisogno di tutt'altra filosofia di gioco, e di maggior cura sul versante grafico-tecnico. Altri aspetti tuttavia funzionano più che discretamente: il lato collezionistico, ad esempio, quello legato alla personalizzazione o alla semplice fruizione della narrazione principale, originale e dunque mai vista nella serie anime. L'acquisto della produzione dipende dunque dalle vostre esigenze: a chi è destinato Bakugan: Campioni di Vestroia? Se la risposta è "a me", allora probabilmente dovreste passare oltre, a meno di non essere fan sfegatati del franchise. Ma se la risposta è "ai miei figli", allora molto probabilmente avrete trovato il loro regalo di Natale 2020.
PRO
- Tanto collezionismo
- Discretamente longevo
- Buona personalizzazione
CONTRO
- Tecnicamente mediocre
- Ambienti di gioco molto poveri
- Sporadici rallentamenti in battaglia