Scrivere la recensione della versione PS5 di Baldur's Gate 3 è un po' come tornare indietro nel tempo, in quegli anni della gioventù in cui si tende a guardare il mondo con innata e sincera spensieratezza. Mentre si stringevano quei manuali di gioco di ruolo cartacei con dolcezza, intenzionati a studiarne da cima a fondo tecnicismi, assaporarne i disegni di personaggi e bestiari, la mente volava lontana senza ostacoli e senza paraocchi, soffermandosi su quell'avventura fantasiosa, epica, fuori dal tempo. Le gesta eroiche spesso esistevano prima nella nostra testa e nei nostri sogni, solo poi su tavolo da gioco.
Se è vero che oggi esistono pochi team capaci di farci sognare così brutalmente a occhi aperti, è altresì giusto fare a Larian Studios i complimenti e non solo per averci riportato nei Forgotten Realms. Sono entrati in punti di piedi e ci hanno preso per mano, completamente immersi in un palpabile entusiasmo, senza crociate di marketing a viziarci. Baldur's Gate 3 ci sta trasmettendo tutta la genuina voglia di divertimento che provavamo attorno a quello schermo del master, con quattro dadi, qualche scheda del personaggio e un fiume in piena di gioia nel cuore.
Perché questo cantico allegro sulla versione PS5, direte voi? Beh, perché senza farci tanti giri di parole è la versione che più introdurrà nuovi accoliti nelle terre di Drizzt: fidanzate, cuginetti e vecchi amici che a malapena sanno cosa sia una GPU o vecchi giocatori con famiglia e poco spazio in casa. A volte ci vuole solo un bel tappeto rosso suadente e questa versione console è ammaliante come un incantesimo di charme, ottimamente capace di tradurre su pad la quintessenza del gioco di ruolo PC.
Una missione ardua, ma non impossibile.
Un versione che funziona
Se siete qui è perché probabilmente siete giocatori console avidi di mettere le mani su uno dei candidati al gioco dell'anno. Ne abbiamo parlato a lungo nella recensione di Baldur's Gate 3 su PC, dove analizziamo nel dettaglio tutti i sistemi di gioco e i motivi che rendono questo GDR un'esperienza unica. Qui vogliamo concentrarci sulla versione PlayStation 5, l'unica che, per il momento, consente ai Larian di raggiungere un pubblico diverso da quello storico, quella nicchia che aveva provato a conquistare attraverso la collaborazione con Google e Stadia. Saprete, infatti, dei problemi che hanno afflitto Xbox Series S e la co-op in split screen, elemento che ha fatto inevitabilmente posticipare tutto il lotto di hardware Microsoft. Arriverà entro la fine dell'anno ma questo vuol dire che se non avete un PC (o servizi di streaming che si appoggiano ad esso), la versione su PS5 è l'unico modo per giocare Baldur's Gate 3. La cosa che vi farà felici è che è un lavoro realizzato in maniera certosina, abile, consapevole delle limitazioni di un gamepad e saggiamente capaci di sfruttare meccanismi non rivoluzionari ma utili allo scopo; il fatto è che tutto questo potevate saperlo anche guardandovi i video della versione PC giocata con un controller, visto che il meccanismo è quello. Possiamo però confermarvi, dopo una bella dose di ore trascorse su console, che il flusso di radiali funziona e l'esperienza console confezionata da Larian su PS5 ci ha convinti alla grande.
Potremmo spendere molte parole per trasmettervi quanto funzioni bene l'interfaccia, la realtà è che è proprio tutto il flusso ludico a darci belle sensazioni. Certo, ci sono micro sbavature, forse frutto di troppa ambizione e di voler usare tutte le funzionalità del gamepad, come la resistenza aptica del dorsale destro - poca pressione tiene attivo il radiale del personaggio per toglierlo subito dopo, molta pressione lo blocca fino a nuovo input - o il cambio di personaggio con dorsale sinistro - stessa logica, ma applicata ai personaggi. Secondo noi non era necessario lanciarsi con così tanta foga in questo esercizio di stile, ma va bene. Ci è piaciuta invece la scelta di assegnare ad altre pressioni di tasti comandi immediati, che semplificano e velocizzano il tutto.
Co-op e split-screen
Un po' ci ha sorpreso vedere così poca attenzione riservata dal team nei confronti della co-op in split screen: una funzionalità del genere, peraltro raffinata rispetto a quella di Divinity: Original Sin 2, ci è sempre sembrata potenzialmente rivoluzionaria per tutta quella gente desiderosa di goderselo a casa con la compagna o amici. Larian Studios è molto onesta: a fronte di una modalità performance a 60 fotogrammi al secondo (non sempre) e di una qualità a 30, anticipa chiaramente che la co-op in split screen attiva la modalità qualità (ma solo durante il gioco, non nei filmati o nei dialoghi condivisi). Questo peggiora l'esperienza? Assolutamente no, anzi è dannatamente divertente immergersi nei Forgotten Realms parlando e confrontandosi con qualcuna/o seduto di fianco, immaginare strategie, commentare gli accadimenti, il tutto sapendo che la tua metà dello schermo vive di vita propria, permettendoti di goderti il titolo come pochissimi altri. Ci sono elementi da imparare a masticare, come la presenza di bug audio nella gestione di dialoghi incrociati o di bug video che talvolta sembrano bloccare il gioco per qualche secondo (per non dire far scomparire proprio il video a schermo), ma sono piccole magagne che siamo sicuri verranno sistemate coi primi aggiornamenti. In fondo, è un gioco di ruolo e il bello è anche navigare tra gli inventari, coordinarsi per chi fa cosa e chi parla con qualcuno, decidere quale personaggio è più in linea con quella prova di abilità e soprattutto decidere chi comanda i vari personaggi.
C'è un piccolo appunto fastidioso da fare, però, sempre nella speranza venga sistemato: la modalità multigiocatore è in realtà un'enorme ospitata del secondo giocatore nella partita del primo e questo si denota grazie alla (fastidiosissima) presenza fissa del nome dell'host in un angolo dello schermo. Non siamo riusciti a toglierla e talvolta trasmette al secondo giocatore l'idea di essere più un comprimario che un protagonista dell'avventura, cosa che in realtà non è: basta superare questo piccolo scherzo mentale e convincersi che il trattamento di "protagonismo" del gioco è relativamente equo e determinato da cosa si faccia e da dove si vada. In ogni caso, l'avanzamento e la gestione del party sono perfettamente dosabili tra i giocatori, ognuno è libero di portare avanti il proprio personaggio, gestire i personaggi che vuole e viversi la propria avventura nella console/account di chi ospita la partita. Ci siamo divertiti? Tantissimo, seriamente.
L'avanzamento e l'eleganza dell'interfaccia regalano dei passi avanti rispetto a Divinity: Original Sin 2, raccogliendo tutto l'infinito parco di possibilità di Dungeons & Dragons in pochi tasti. Dicevamo, la performance: sarebbe disonesto dire che fosse un lavoro facile, ma speriamo vivamente che Larian risolva tutta una serie di sbavature di ottimizzazione quando si gioca in split screen. Ci sono evidenti momenti di sovraccarico della CPU, altri bug minori perfettamente visibili, c'è anche chi si lamenta di aver perso il salvataggio. Larian ha tantissimo lavoro ancora da fare ma per ora possiamo confermarvi che la versione PS5 restituisce pienissima dignità a un titolo mastodontico e appassionante.
Conclusioni
Baldur's Gate 3 è un prodotto incredibile e la versione PS5 riesce a trasmettere così bene questo mondo di meraviglia che siamo convinti non vedrete l'ora di metterci sopra le mani. Una conversione competente, comoda, versatile, immediata nel suo utilizzo cooperativo grazie a uno split screen apparentemente semplice, ma funzionale. Larian riesce a portare su console il suo figlio già adulto, mettendo a disposizione dei possessori di PS5 un titolo capace di trasportarli in una delle più belle ambientazioni di Dungeons & Dragons mai create e soprattutto pagare un tributo enorme a una delle saghe più iconiche di giochi di ruolo occidentali. Non sappiamo quale sarà il futuro di Bioware, ma conosciamo il presente di Larian e sinceramente già questo ci basta.
PRO
- Port competente e funzionale
- Split screen immediato e il vero protagonista dell'esperienza ruolistica
- In singolo performa molto bene
- L'interfaccia è elegante, profonda ma semplice da imparare
CONTRO
- La co-op porta in dote alcune sbavature tecniche
- Qualche opzione aggiuntiva di personalizzazione dell'interfaccia non avrebbe guastato