Per gli amanti dei giochi di carte digitali gli ultimi anni sono stati clamorosamente soddisfacenti. Chi è appassionato di giochi competitivi ha visto l'esplosione di fenomeni come Hearthstone, Legends of Runeterra e di Magic: The Gathering Arena, ma c'è una frangia di giocatori a cui la competizione non interessa e preferisce invece rifugiarsi dietro a meccaniche single player, ugualmente impegnative e stimolanti.
Tra i titoli capaci di toccare vette altissime, introducendo meccaniche interessanti e originali, troviamo sicuramente Slay the Spire, ma anche il più recente Monster Train con le relative espansioni, titoli in grado di rapire gli appassionati con brevi sessioni di gioco ma talmente coinvolgenti da trasformarle poi in partite di ore e ore. Prodotti particolari, insomma, ma che della matematica, del calcolo e delle possibilità ne hanno fatto dei pilastri solidi su cui costruire impianti ludici incredibilmente divertenti.
MonteBearo ha creato una nuova iterazione per il genere, un titolo non solo divertente da giocare ma anche estremamente bello da vedere. Scopriamo se riuscirà a salire sul trono nella nostra recensione di Banners of Ruin.
Orsi, lupi e manguste sono i nuovi eroi
Banners of Ruin ci ha intrigato da subito grazie al suo stile grafico del tutto particolare. Il gioco è ambientato in un universo alternativo medievaleggiante dove l'umanità non esiste e al suo posto la catena evolutiva ha lasciato che fossero orsi, mustelidi e altri animali della foresta ad acquisire una postura eretta e guadagnare l'uso della parola. Il nostro party iniziale, composto da un topino e un Orso Bruno, inizierà così il suo viaggio incredibile tra combattimenti e misteri e noi dovremo saggiamente scegliere le mosse a disposizione tra quelle disponibili per permettergli di superare indenni, o quasi, le varie sfide che gli si porranno davanti.
Mettiamo subito le cose in chiaro, Banners of Ruin è un gioco complesso, soprattutto per chi è alle prime armi con il genere, e cadrete quasi sicuramente durante la prima partita per via delle meccaniche poco amichevoli che da subito tenteranno di mettervi i bastoni tra le ruote. Le azioni a vostra disposizione di attacco, buff e difesa si alternano senza soluzione di continuità nella vostra mano con il passaggio del turno, ma la reale complessità si trova nel riuscire a sopravvivere alle varie fasi di gioco nonostante la sorte avversa non sempre vi faccia pescare le azioni di cui avrete bisogno.
Capiterà così di subire danni da cui non ci potrà difendere in alcun modo e l'abilità nel reagire a queste situazioni sfavorevoli sarà la chiave di volta per non farvi fallire miseramente. I danni subiti dal vostro gruppo, purtroppo, si trascinano di combattimento in combattimento e, visto che ne dovrete affrontare a decine prima di trovarvi faccia a faccia con il boss finale, sopravvivere non sarà per nulla scontato, contando anche la morte permanente dei vostri personaggi come malus aggiuntivo da tenere sempre in considerazione.
Il gioco cerca di metterci una pezza offrendo cure sul vostro percorso, ma una decisione in tal senso significherà dover per forza di cose rinunciare ad un altro premio. Tra un duello e l'altro il vostro progresso sarà infatti scandito da tre scelte simultanee, opzioni che solitamente portano ad approfondire la trama, ad ottenere nuove carte o a potenziarle con effetti extra, opzioni tutt'altro che scontate da avere data la gran lungimiranza necessaria per proseguire senza troppi intoppi.
A differenza di altri titoli simili, infatti, abbiamo trovato pochissime opzioni per modificare il mazzo togliendo carte in eccesso, con un rischio concreto di arrivare alla fine della run con un quantitativo eccessivo di carte poco utili o addirittura inutilizzabili rendendo gli scontri ancora più complessi.
Un intero party da gestire
Sebbene si inizi sempre con soli due personaggi, non sarà raro poter reclutare altri campioni mercenari da aggiungere al gruppo durante il vostro viaggio, magari con poteri passivi e carte extra utili alla vostra strategia. Solitamente, questi nuovi eroi possono essere assoldati attraverso l'uso del vil denaro raccolto dopo i combattimenti e utilizzati a proprio piacimento all'interno della formazione. Potrete così decidere di posizionare i guerrieri più delicati o feriti nelle retrovie e fornire scudi e corazze pesanti a quelli in prima linea per assorbire un maggior numero di colpi.
Durante le fasi preparatorie potrete gestire come meglio credete il posizionamento ma una volta entrati in battaglia solo specifiche carte vi permetteranno di farlo, abilità molto potenti se usate sugli avversari perché, di fatto, interromperanno qualsiasi loro azione per il turno successivo. Gli spostamenti tra ranghi funzionano insomma come veri e propri contro incantesimi e abusarne potrebbe fare la differenza tra una precoce sconfitta e una sfavillante vittoria.
Di molto interessante c'è inoltre tutta la gestione del mana che, invece di essere condiviso tra tutto il party come capita spesso in questi titoli, viene gestito singolarmente per ogni soldato sfruttando degli speciali punti stamina, così come le carte equipaggiamento, date in dotazione con l'acquisto di nuove armi e armature, da utilizzare esclusivamente con l'eroe che effettivamente le sta impugnando o indossando, per soluzioni in grado di offrire ulteriori livelli di strategia.
Se dal punto di vista estetico, come dicevamo inizialmente, Banners of Ruin colpisce il bersaglio lasciano purtroppo a desiderare le animazioni delle carte, spesso ridotte a piccoli spostamenti repentini della camera o poco più, così come la presenza di qualche bug eccessivo capace di mandare in crash il gioco: difetti veniali che speriamo vengano rapidamente corretti con le prossime patch.
Conclusioni
Divertente, impegnativo e dalla discreta longevità, Banners of Ruin è un titolo di sicuro interesse per gli amanti del genere. La sua difficoltà, a volte ingiusta, lo rende sconsigliato per i neofiti, ma tutti gli altri troveranno sicuramente pane per i loro denti e un motivo sempre nuovo per ripetere la partita fino al successo definitivo. Non ci ha tuttavia convinto la rigiocabilità, visto che gli sbloccabili, come carte e personaggi extra, non riescono a variare sufficientemente le strategie di gioco, portando il titolo a diventare ben presto eccessivamente ripetitivo nella sua essenza. Anche l'imprevedibilità dei percorsi non è così determinante, con scontri che tendono a ripetersi identici negli stessi punti chiave della storia. Un titolo valido quindi ma non ai livelli dei capisaldi del genere: fateci un giro solo se siete davvero appassionati.
PRO
- Visivamente intrigante
- Meccaniche facili da assimilare
- Buon livello di sfida
CONTRO
- Rigiocabilità non eccellente
- Poca varietà nelle azioni da compiere e nelle scelte
- Qualche bug di troppo