Ogni proiettile conta
Non ci sono più nemici da affrontare, il gioco non bara, ma ci pone di fronte ad una esigua presenza di munizioni, Eve, medikit e Adam, ma soprattutto rivede (e corregge) il funzionamento delle Camere della Vita. Tutto è in funzione della scarsità di mezzi a disposizione. Ecco quindi che sfruttare l'ambiente in accordo con le proprie abilità diventa assolutamente necessario. Essendo drasticamente ridotta la quantità di proiettili e di distributori di Eve presenti, con questa che costa molto di più in termini di consumo, ogni azione offensiva deve essere fatta in funzione della sicurezza di raggiungere il proprio obiettivo. Gettarsi in una mischia a testa bassa, magari basandosi sull'esperienza accumulata avendolo giocato nelle precedenti incarnazioni, e facendo troppo affidamento sulle proprie consolidate combo è il più delle volte la scelta sbagliata. Un approccio estremamente cauto, con un attitudine più stealth che "garibaldina", e con un occhio costantemente rivolto alle possibilità offerte dalla manipolazione dell'ambiente è la strategia vincente per sopravvivere nel mondo di Andrew Ryan. Molto utile in questo frangente è la capacità di usare i robot e le torrette di guardia a proprio vantaggio, previo hackeraggio del sistema, evitando quindi di sprecare preziose risorse. Le abilità dei plasmidi quindi vanno sfruttate accuratamente, evitando il ricorso alle solite tecniche offensive dirette, in favore di quelle capacità che permettono di superare gli scontri senza svuotare il proprio arsenale. Tutto è stato modificato al ribasso quindi, dai proiettili disponibili alla quantità di danno arrecato, sino alla gia citata disponibilità e al consumo di Eve. Stessa cosa ovviamente si può dire per l'Adam. L'unica cosa invece tendente al rialzo è l'intelligenza artificiale dei nemici che si incontrano durante le peregrinazioni di Jack. La loro capacità di arrecare danno è quindi aumentata, così come le loro abilità nell'evitare proiettili, ma soprattutto ora sono decisamente più abili nella realizzazione di attacchi concertati. Le Camere della Vita, che con una discutibile scelta di gameplay abbassavano la tensione negli scontri, restituendo al giocatore buona parte della propria energia al costo di poco Eve, sono ora state modificate pesantemente, di fatto riducendo di molto il livello di risorse (e di energia) disponibili nel momento della rinascita. Rimane inalterata la scelta riguardante l'energia dei nemici, che rimane quella presente al momento della dipartita del giocatore, cosa questa rimasta uguale rispetto alla versione Xbox del titolo. Nonostante questo, più si muore, più le possibilità di rigiocare al meglio delle proprie forze scemano, anche alla luce della scarsezza e del consume abnorme di Eve. Ecco quindi che il cerchio si chiude, la svolta da survival horror è definitiva, questo quarto livello di difficoltà rende il titolo 2K Marin un osso veramente duro, un'esperienza davvero impegnativa, in cui ogni proiettile conta, in cui ogni zona scura, ogni cono d'ombra può celare un pericolo mortale. Sul fronte delle nuove aggiunte, sin da subito sono disponibili i nuovi plasmidi resisi disponibili per Xbox 360 solo successivamente al lancio, cosa questa ovvia ma decisamente gradita.
Puzzle e trofei
L'altra esclusiva sono una serie di camere, di puzzle ambientali da risolvere, che verranno rilasciate in seguito e rappresentano un potenziale ampliamento delle meccaniche "fisiche" del gioco. Durante l'E3 di Los Angeles è stata mostrato un piccolo enigma da risolvere in cui bisognava ridare corrente alla giostra di Grand Carnival dove si trovava bloccata una Little Sister: tutto questo senza usare il plasmide dell'elettricità! A completare l'offerta PlayStation 3, Bioshock offre una cinquantina di trofei, con quelli collezionati nella modalità Sopravvissuto a garantire le soddisfazioni più grandi, visto che impongono prove "impossibili" come terminare il gioco senza usare le Camere della Vita. Da un punto di vista grafico il lavoro svolto dai ragazzi di 2K Games anche a distanza di un anno dalla prima uscita, lascia basiti per la grande direzione artistica, per la ricchezza delle ambientazioni e per il buon numero di effetti speciali applicati. Le due versioni in diretta concorrenza sono praticamente indistinguibili, con tutto quello che ne consegue, ovvero texture in alcuni casi altalenanti, alcune ricche di dettaglio e altre più piatte e scialbe. Sono presenti anche alcuni rallentamenti, cosa questa poco spiegabile visto il tempo in più avuto in sede di ottimizzazione.
Commento
Nonostante sia passato un anno dalla sua prima uscita, Bioshock resta uno dei titoli più belli e emozionanti da giocare per chi non l'avesse ancora fatto o vuole ributtarsi nuovamente in Rapture, anche alla luce delle esclusività presenti in questa nuova versione. La modalità Sopravvisuto offre una sfida decisamente impegnativa che esalta il gameplay del gioco, ampliando i vari tipi di approccio per sopravvivere nell'Utopia di Andrew Ryan. Peccato per il comparto grafico, che pur attestandosi sui livelli di eccellenza artistica della versione Xbox 360, non ha subito alcuna ottimizzazione ulteriore ed è praticamente identico. La ciliegina sulla torta è rappresentata dai puzzle "ambientali", disponibili a breve, ma che rappresentano qualcosa che va oltre un semplice diversivo per aumentare la già ottima longevità del titolo 2K Marin.
Pro
- Storia e gameplay coinvolgenti
- Artisticamente eccellente
- Modalità Sopravvissuto
- Puzzle ambientali...
- ... purtroppo non ancora disponibili (lo saranno il 20 Novembre)
- Alcune magagne grafiche ereditate dall'uscita su Xbox 360