Finalmente, dopo anni di attesa, la recensione di Black Mesa è l'occasione di parlare della versione 1.0 del gioco. Quanto tempo è che si parla dello sviluppo di questo remake commerciale di Half-Life, realizzato con il motore del seguito e autorizzato da Valve? Il nostro primo provato del gioco, allora appena arrivato in Accesso Anticipato, risale al 2015, ma il progetto in sé ha molti più anni, visto che se ne parla dal 2005, ossia da pochi mesi dopo il lancio di Half-Life 2. Un'eternità. Sarà valsa la pena di aspettare così tanto?
Qualche secolo fa uno dei modi più diffusi di conoscere le opere pittoriche più famose era quello di guardarne le riproduzioni effettuate da altri pittori. Viaggiare non era facile come oggi e accedere a determinati luoghi non era così scontato. Riprodurre non era quindi considerato un plagio, ma un modo per diffondere la cultura pittorica portandola in tutta Europa, nonché un tributo a chi veniva riconosciuto universalmente come un maestro. Essere imitati era un privilegio riservato soltanto a pochi. Ovviamente una copia della Lippina non era la Lippina e, per amore di verità, va detto che in tanti copiavano spacciando poi le opere come loro. Ciò non toglie che il principio da cui nasceva la necessità di rifare l'arte era nobilissimo e in ultima istanza utile: per un pittore in erba copiare era una vera e propria scuola, che gli consentiva di imparare dai migliori.
Storia
Black Mesa è prima di tutto un tributo ad Half-Life, perché senza una profonda ammirazione per il titolo di Valve un gruppo così nutrito di persone non ci avrebbe mai lavorato per così tanto tempo.
È anche però un modo per consentire alle nuove generazioni di conoscere l'originale senza doversi forzare ad accettare tutti quei limiti che un gioco dello scorso millennio si porta dietro. Infine, ha rappresentato una scuola eccezionale per il team di sviluppo, che durante la lunga lavorazione ha potuto comprendere cosa significa passare dal realizzare un progetto amatoriale a uno professionale.
Black Mesa racconta esattamente la storia del primo Half-Life: durante il suo primo giorno di lavoro nella struttura segreta di Black Mesa, lo scienziato Gordon Freeman viene coinvolto in un incidente che fa irrompere nel nostro mondo degli alieni provenienti da un'altra dimensione. I simpaticoni, invece di provare a conoscere gli umani, iniziano a mangiarli.
Freeman scappa in cerca d'aiuto, per scoprire con suo sommo orrore che quelli che riteneva essere degli amici in realtà non lo sono: i militari vogliono fermare la minaccia aliena, ma anche cancellare ogni traccia dell'incidente, sopravvissuti compresi. L'unico modo rimasto a Freeman per salvarsi è quello di continuare a fuggire e cercare di capire come fermare egli stesso gli alieni.
Gameplay
Come Half-Life, Black Mesa è uno sparatutto in prima persona classico in cui il giocatore, nei panni di Freeman, deve superare una serie di livelli lineari uccidendo tutti i nemici, alieni o umani che siano, e risolvendo dei semplici puzzle, composti sopratutto da leve da tirare e passaggi da sbloccare. Nonostante sia il remake di Half-Life, il titolo di Crowbar Collective tenta di migliorare in ogni modo l'originale, intanto utilizzando dei modelli 3D più moderni per i nemici, molti dei quali presi da Half-Life 2, così come per gli scenari, rifatti completamente da zero. Inoltre viene utilizzato il motore fisico Havok compreso nelle ultime versioni del Source Engine, che consente di rendere più realistica la presenza di casse, barili e altri oggetti di gioco.
Il risultato finale è molto simile alla sua fonte d'ispirazione, ma allo stesso tempo si lascia giocare come se fosse un titolo completamente autonomo: siamo di fronte più a una rilettura che a una copia carbone.
I momenti topici del primo Half-Life ci sono comunque tutti, dalla lotta con i tentacoli alieni, alla fuga sulle rotaie di Black Mesa, fino allo scontro finale con il Nihilanth nei livelli Xen. Ci sono anche tutti i personaggi di contorno che i fan tanto amano, come il misterioso G-Man.
Come già detto, l'impostazione è quella da FPS classico. Freeman può quindi portarsi dietro tutte le armi che trova in giro per i livelli: dall'iconico piede di porco fino al potente RPG, passando per il Tau Cannon, la balestra e la Glock 17, tanto per citarne qualcuna. A cambiare rispetto ad Half-Life sono i tempi di ricarica, la cadenza di fuoco e altre caratteristiche tecniche delle armi, così come le tattiche dei nemici, che rendono le sparatorie diverse da quelle dell'originale, avvicinandole maggiormente a quelle di Half-Life 2, ossia arricchendole di una sfumatura tattica che si lascia apprezzare. Da notare che con l'ultimo aggiornamento è stata migliorata anche l'intelligenza artificiale delle creature guidate dalla CPU. Nessun miracolo, ma ora i casi di comportamenti ameni sono più rari.
In totale Black Mesa è formato da venti capitoli, i cui ultimi sono la parte più ritoccata rispetto ad Half-Life. Stiamo parlando dei livelli Xen, ottimi nella costruzione, mediocri nei puzzle. Crowbar ha deciso di rifarli perché gli originali erano davvero insignificanti. Complessivamente ora rendono molto meglio, ma qualche ingenuità si poteva evitare.
È valsa la pena di aspettare così a lungo Black Mesa? La risposta è indubbiamente sì, perché si tratta di un remake di qualità, capacissimo di reggersi sulle sue gambe. Di nostro speriamo anche che sia l'inizio di qualcosa di più grande, ossia che gli sviluppatori possano iniziare ora a lavorare su di un progetto completamente loro, che li distacchi dalla mammella di Valve. Chissà, magari sarà proprio quest'ultima ad affidargli un nuovo progetto legato ad Half-Life, visto che con Half-Life: Alyx sembra voler ridare vita alla saga.
Conclusioni
Ora che abbiamo avuto modo di provare la versione 1.0 di Black Mesa, non possiamo che ribadire quanto detto negli altri articoli che gli abbiamo dedicato: attualmente è il miglior modo per giocare ad Half-Life. Certo, non è Half-Life, ossia non ha la sua stessa carica innovativa o il suo valore storico. Inoltre è sempre un remake, ma rimane un lavoro fatto con tutti i crismi che non tradisce l'originale, pur modificandone le parti più deboli, come i livelli Xen. Non possiamo quindi che consigliarlo a tutti i fan degli sparatutto classici, nonché a chi vuole muovere i suoi primi passi in questa splendida saga.
PRO
- Un tributo spassionato ad Half-Life
- Le novità, come i livelli Xen modificati, sono rispettose dell'originale
- Bello, come uno sparatutto classico ben fatto
CONTRO
- È invecchiato anche il remake che doveva svecchiare Half-Life
- I puzzle dei nuovi livelli Xen non sono riuscitissimi