In questa recensione di Butter Royale per Apple Arcade parliamo di un prodotto a cui è difficile non voler bene da subito, e non soltanto per il divertente gioco di parole che ne compone il titolo: il gioco è infatti un battle royale a tutti gli effetti, che però segue un percorso differente da Fortnite, PUBG Mobile e compagnia cantante. Assenza di microtransazioni, visuale isometrica e gameplay votato all'immediatezza più assoluta sono le caratteristiche principali del lavoro Mighty Bear Games, che si pone come una voce fuori dal coro in un genere tanto giovane quanto terribilmente inflazionato. Continuate a leggere per scoprire se l'esperimento si può dire più o meno riuscito...
Pane, burro e marmellata (di avversari)
È evidente come l'obiettivo principale degli sviluppatori di Butter Royale fosse quello di realizzare un titolo che potesse abbracciare la più grande porzione di pubblico possibile, sia in termini di età sia per ciò che concerne la familiarità con il genere dei battle royale. Il look cartoonesco e la totale assenza di violenza e microtransazioni (condizione quest'ultima necessaria per poter far parte del catalogo Apple Arcade) lo rendono dunque un prodotto adatto anche ai giovanissimi, mentre la sua struttura orientata alla semplicità può accontentare sia i giocatori più casual sia quelli più smaliziati, che possono trovare nel prodotto una piacevole valvola di sfogo dalla competitività tipica di altri titoli analoghi.
Una singola schermata basta ad espletare il tutorial di Butter Royale, che eredita il proprio sistema di controllo dai twin stick shooter: con l'analogico virtuale nella parte sinistra dello schermo si controlla il personaggio, mentre con quello destro si direziona il "fuoco". Le virgolette sono d'obbligo in quanto le armi del gioco derivano tutte dal mondo culinario, tra fucili che sparano gelato, mitragliatori alimentati a ketchup, lanciatori di baguette e via discorrendo, ma i riferimenti al cibo non si fermano qui: le varie location della mappa hanno nomi emblematici (da Pasta Plaza allo strepitoso San Francheesco) e il progressivo restringimento dello scenario tipico del genere è provocato da una gigantesca ondata di burro fuso. Al di là di queste particolarità, Butter Royale si comporta come di base come un classico battle royale: iniziata la partita, si sceglie sulla mappa da quale punto partire e ci si muove alla ricerca di armi ed equipaggiamento, con l'obiettivo di essere l'ultimo dei 32 partecipanti a rimanere in vita. Nonostante la visuale isometrica e il sistema di controllo semplificato, Butter Royale non si fa mancare un pizzico di strategia: ogni arma ha punti di forza e di debolezza, ci si può nascondere fra i cespugli e le casse di rifornimenti che appaiono casualmente sulla mappa (opportunamente sotto forma di giganteschi frigoriferi) attivano il consueto rapporto rischi/benefici dato che per poterle aprire è necessario stare fermi per qualche secondo in balia di eventuali avversari nelle vicinanze.
Nella sua ricerca dell'immediatezza, Mighty Bear Games ha saggiamente limitato la durata delle battaglie ad un massimo di cinque minuti, cosa che rende Butter Royale ottimo per veloci partite nei ritagli di tempo. L'inevitabile rovescio della medaglia di cotanta semplicità è rappresentato dalla ripetitività che fa capolino già dopo qualche partita: essendo il gameplay molto basilare, il gioco esaurisce i suoi argomenti piuttosto in fretta, lasciando all'utente il solo stimolo di accumulare valuta virtuale per sbloccare nuovi orpelli estetici per il proprio avatar. La potenziale longevità di Butter Royale va dunque di pari passo con l'interesse che il fruitore di turno possa avere nei confronti di una progressione di questo tipo, che a taluni può apparire comunque stucchevole anche senza microtransazioni, casse premio e compagnia cantante. C'è da dire che gli sviluppatori sembrano intenzionati a tener vivo il loro prodotto con eventi e campagne che dovrebbero aggiungere un pizzico di varietà in tutto, ma qua siamo sul campo delle ipotesi. Le certezze sono invece costituite da una modalità contro l'intelligenza artificiale per quando non si vuole giocare online, la possibilità di creare o unirsi a un gruppo e un comparto tecnico valido dal punto di vista della grafica ma meno sotto il profilo sonoro, contraddistinto da musiche particolarmente ripetitive.
Conclusioni
Il tentativo da parte di Mighty Bear Games di proporre un battle royale diverso dal solito è indubbiamente lodevole e per molti versi riuscito: Butter Royale fa della semplicità il suo mantra, offrendo una struttura davvero aperta a chiunque che però pecca in profondità e mordente. La sua presenza nel catalogo Apple Arcade testimonia come si possa elaborare un prodotto del genere senza per forza ricorrere ai mezzucci delle microtransazioni, ma per quanto edulcorati i difetti tipici della categoria emergono anche in Butter Royale.
PRO
- Diverso dai soliti battle royale
- Semplicità e immediatezza che funzionano
- Design indovinato
CONTRO
- Diventa ripetitivo dopo poche partite
- I contenuti ludici non sono moltissimi
- Progressione scandita solo da elementi estetici