La recensione di Calico segue a strettissimo giro la breve presentazione del gioco per Nintendo Switch, avvenuto nel corso del recente Indie World; si tratta tra l'altro di un lancio in contemporanea con la versione per PC (via Steam), pubblicata lo scorso 15 dicembre 2020. Dal punto di vista teorico nessun problema, anzi: a chi non piacciono i gatti? Mai fidarsi di una persona che non li apprezza. E quindi un videogioco in più a base di gatti su Nintendo Switch non può che far piacere, soprattutto se le meccaniche sembrano vagamente simili a quelle dell'apprezzatissimo Animal Crossing. Ma c'è un "ma". Dal punto di vista qualitativo, Calico è molto simile ad un viaggio allucinato, che avvenga all'interno di un incubo già compromesso. Insomma, è un mezzo pastrocchio. Cerchiamo di capire perché.
Trama: gatti
La trama di Calico è talmente evanescente da passare completamente in sordina, un mero pretesto per iniziare la propria vita all'interno del mondo di gioco in questione. Riassumiamola rapidamente, dato che non c'è pericolo di incorrere in spoiler di alcun tipo: c'è un'isola tutta particolare all'interno di un mondo di gioco colorato e improbabile. Quest'isola è abitata da gatti e altre creature pelose e adorabili. Sull'isola c'è anche un caffè ormai abbandonato, perché la precedente proprietaria ad un certo punto ha deciso di andarsene in giro per il mondo.
E qui viene il bello perché, sorpresa sorpresa, il giocatore è la fortunatissima persona che riceve gratis la struttura. Potrà quindi prenderne liberamente possesso, rimetterla in sesto, arredarla a proprio piacimento e riavviare l'attività. Tutto ciò non è che un pretesto per riempire l'edificio delle proprie creature preferite, cioè i gatti. Gatti presenti ovunque nel mondo di gioco, che possono essere materialmente presti e spostati nel caffè, per fare compagnia al giocatore. Senza stress, senza nessuno scopo o obiettivo particolare: per il gusto di avere dei gatti. E poi, volendo, quello di completare le attività secondarie e accumulare un po' di denaro con l'attività. Altre finalità importanti e scopi o sono assenti o rappresentano un mero riempitivo.
Gameplay: ancora gatti
Se i gatti della trama non vi bastano, sarete felici di sapere che anche il gameplay è invaso dalle creature feline. Adesso mettiamo per un momento da parte gli scherzi linguistici: Calico è davvero un titolo che vuole offrire un mero passatempo rilassante al giocatore. Quest'ultimo potrà esplorare l'intera isola, a forma di stella e suddivisa in vari "biomi", alla ricerca dei propri animali preferiti - gatti, certo, ma anche orsacchiotti polari, volpi e via dicendo, basta che abbiano del soffice pelo.
Il simulatore in sé punta ad offrire un'esperienza priva di qualsivoglia forma di stress, un altrove rilassante dove vivere in armonia con quanto a disposizione e offerto dai giocatori. Il gameplay riflette questa scelta di fondo: e così l'eroe (o l'eroina) protagonista avrà in dotazione uno di quei bastoni con un piccolo giochino all'estremità, legato ad un elastico, con cui normalmente si fanno giocare i gatti. Oppure potrà prendere in braccio le creature, o sulla schiena, addirittura in testa, e portarsele in giro; altre, più grandi, saranno cavalcabili. Il tutto per il puro gusto di farlo, o per finalità legate al collezionismo: avrete una sorta di album dove raccogliere informazioni su tutte le specie presenti.
Spupazzare gli animali del mondo di gioco di Calico è una possibilità; l'altra è personalizzare alter ego e caffè ricevuto in eredità. Il mobilio è legato ad alcune categorie indicative ("cute" è una di esse, tutte rigorosamente in lingua inglese, dato che l'italiano è assente; non che serva più di tanto), e vi sarà utile per arredare ogni angolo dell'abitazione. Con il passare delle ore di gioco (se resisterete) sbloccherete altri oggetti e possibilità di personalizzazione, e pian piano esplorerete anche le altre aree dell'isola. Trattandosi di una produzione molto particolare, è opportuno che diate un'occhiata a quanto offre per capire se rientri o meno nelle vostre corde: ma non aspettatevi una grande profondità o cura in alcun aspetto in particolare.
I difetti
Abbiamo cercato di rendere il più chiara possibile l'offerta di Calico: gatti, mondo di gioco da esplorare in assoluta tranquillità, poche mansioni da svolgere e tutte altrettanto rilassanti. Ma è impossibile soprassedere sui difetti, che rendono altrettanto impossibile raggiungere la sufficienza piena. Il problema principale è che il titolo non sembra davvero completo: come se la sua fase di sviluppo ad un certo punto fosse terminata, ma comunque gli sviluppatori avessero deciso di pubblicarlo così com'era rimasto.
Ciò è evidente ad un immediato colpo d'occhio: Calico è bruttino da vedere, molto bruttino. Non per una scelta della direzione artistica, anzi: semplicemente la conversione su Nintendo Switch è tecnicamente e graficamente imbarazzante, e non sembra che su PC le cose vadano meglio. La quasi totalità delle texture presenti è mediocre, mal curata; fastidiosi effetti di pop up sono presenti in ogni dove; entrando nel caffè è capitato che le pareti e il tetto sparissero, ma non in modo armonico: non è possibile sapere se fosse una scelta stilistica o un errore di programmazione.
L'aspetto più riuscito della produzione è la cura per i modelli poligonali e il comportamento dei gatti. Il personaggio principale oscilla tra il grottesco e l'imbarazzante, con movimenti claudicanti e salti fisicamente impossibili, soprattutto quando nuota in un ruscello; a tratti sembra che la forza di gravità diventi un optional, in Calico. Tralasciamo il frame rate instabile e la telecamera ballerina, o il tutto finirebbe con uno scempio. E tuttavia potreste ignorare tutto questo e godervi tranquillamente la vostra isola piena di gatti: buona fortuna, in questo caso.
Conclusioni
Calico è dal punto di vista teorico una produzione molto interessante, nonché originale: un simulatore che per la prima volta mette parzialmente in secondo piano l'editor del personaggio (pur presente e non banale) e la gestione di attività principali e secondarie (altrettanto presenti) per dedicarsi alla fauna selvatica. Il mondo di gioco è ricchissimo di gatti e altre creature pacioccose (tutte provenienti dal mondo reale) da accudire, coccolare, accarezzare, amare, di cui contornarsi. E ci ha convinto anche l'idea di offrire un titolo che voglia solo rilassare i giocatori, senza ossessionarli con compiti crescenti; un po' come ha insegnato Animal Crossing. Ma il comparto grafico e tecnico, e pure l'ottimizzazione su Nintendo Switch, sono tutti aspetti imbarazzanti della produzione, davvero troppo gravi per essere ignorati. Un'occasione per ora sprecata, che tuttavia con alcuni interventi potrebbe almeno migliorare un po'.
PRO
- Tanti, tantissimi gatti
- Farà felici i più piccoli
- Una mappa discretamente ampia e variegata
CONTRO
- Troppi problemi tecnici
- Sembra ancora una versione alpha
- Da soli rischia di stancare dopo pochissime ore