Candies 'n Curses, la recensione

Ogni tanto dovremmo tutti ricordarci dei platform a schermo singolo. Dopo aver fatto praticamente la storia del videogioco, questo genere così in voga fra gli anni 80 e 90 è praticamente sparito senza lasciare traccia, vittima di un progresso tecnologico che non poteva più accettare gli angusti confini di una singola schermata in 4:3, dovendo estendersi su ambientazioni più ampie, scrolling parallattici e level design più complessi. È emblematico che lo stesso Mario sia partito in una cornice del genere, quando ancora si ritrovava a lottare contro Donkey Kong, e abbia sostanzialmente contribuito al superamento di questa impostazione con la rivoluzione di Super Mario Bros. Il luogo dove possiamo ancora trovare qualche accenno a questo mitico genere è allora il mercato mobile, oltre all'ambito indie, e Candies 'n Curses rientra un po' in questa storica tradizione. O almeno, ci piace pensare che vi si avvicini, visto che l'impostazione grafica è in effetti quella e lo stile pixelloso potrebbe rientrare nella rievocazione nostalgica.

In effetti, le sue caratteristiche ricordano sotto molti aspetti quelle di classici tipo Tumble Pop, Zupapa, Rodland o il mitologico Bubble Bobble: ci troviamo costretti all'interno di una schermata singola suddivisa in quattro piani di piattaforme, vedendocela con un sovraffollamento di nemici che occupano buona parte dello spazio a disposizione e con la necessità di liberare continuamente la zona fino ad arrivare al boss di fine livello. A questa meccanica classica si aggiunge inoltre una particolare struttura in stile roguelike, che ci fa continuamente ripartire dal primo livello ad ogni morte definitiva ma mantenendo di volta in volta il livello d'esperienza e parte degli upgrade guadagnati in precedenza, in modo da renderci comunque sempre più competitivi ad ogni nuovo tentativo, pur costretti a ricominciare (quasi) daccapo. La storia viene presentata con una spassosa scenetta iniziale dai toni in stile commedia horror adolescenziale, che mostra la protagonista Molli lanciarsi per sfida in quello che si rivela essere un bel pasticcio: svelare come le voci su una presunta casa infestata siano tutte inventate passandoci una notte all'interno. Solo che la casa in effetti è veramente infestata, anzi è una sorta di crogiolo di presenze ectoplasmiche varie che la nostra eroina si ritrova ad affrontare armata solo di una torcia.

Una casa molto infestata

La meccanica del gioco richiede di muovere la protagonista con veloci tocchi sul touch screen all'interno di uno schema fisso con piattaforme disposte su quattro livelli, consentendo il movimento destra-sinistra su una stessa piattaforma e su-giù per passare da una all'altra. Il nocciolo della questione è colpire i fantasmi che riempiono le ambientazioni con la luce della torcia: dunque è necessario colpirli nella direzione giusta perché se si viene toccati in qualsiasi altra posizione subiamo un conseguente calo di energia e quanto questa scende a zero giunge inesorabile il game over. Questo sistema presenta qualche incertezza perché quando lo schermo è sovraccarico di fantasmi i contatti tra gli sprite diventano difficilmente comprensibili e ci si ritrova spesso a perdere energia senza capire esattamente cosa sia successo, ma la cosa d'altra parte può essere evitata con un'efficiente lavoro di eliminazione continua e veloce dei nemici. L'elemento in stile roguelike ci fa ripartire sempre dal primo livello ma mantenendo l'esperienza acquisita, dunque c'è comunque una progressione costante che stimola a ripartire sempre, mentre l'acquisizione di anime ed ectoplasmi nel corso della partita, vere e proprie valute in-game, consente di investirli in upgrade per la torcia e per l'eventuale accessorio secondario, altre cose che permangono di volta in volta anche dopo il game over.

L'impostazione dei livelli resta sostanzialmente la stessa di ambientazione in ambientazione, con un boss che compare dopo che Molli ha eliminato una certa quantità prefissata di nemici e che rappresenta la maggiore variazione in un gameplay altrimenti piuttosto monotono alla lunga, al di là delle piccole variazioni strategiche che richiedono le diverse tipologie di fantasmi standard da affrontare. Nonostante questa semplicità di base, però, l'immediatezza dei controlli e il fascino irresistibile della caratterizzazione grafica ci mantengono piuttosto attaccati a Candies 'n Curses anche dopo svariate partite. Essendo un free-to-play, il gioco punta sulla possibilità di vedere pubblicità o acquistare continue per non dover ripartire da zero, oppure sull'acquisto di anime con denaro reale per poter sbloccare i potenziamenti più velocemente. È quest'ultimo, probabilmente, l'aspetto più dubbio del meccanismo, perché gli upgrade richiedono quantitativi veramente alti di moneta in-game per essere sbloccati e questa selettività appare artificiosamente esagerata per spingere all'acquisto compulsivo. In ogni caso, Candies 'n Curses può essere tranquillamente giocato senza spendere nulla, altrimenti al non modico prezzo di 5,49 euro è possibile sbloccare il gioco senza pubblicità.