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Capcom Beat ’Em Up Bundle, la recensione

Se ricordate con nostalgia l'epoca dei coin-op e volete rimettervi a picchiare i tasti come ai bei tempi, Capcom Beat 'Em Up Bundle è il gioco giusto per voi. Ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   18/09/2018
Capcom Beat ‘Em Up Bundle
Capcom Beat ‘Em Up Bundle
News Video Immagini

L'epoca d'oro dei picchiaduro a scorrimento, durata tra la fine degli anni '80 e metà dei '90, è stata un momento meraviglioso nella storia dei videogiochi, con titoli che hanno letteralmente trainato la diffusione dei coin-op e avvicinato milioni di persone al divertimento elettronico, un gettone dopo l'altro. Assieme a SEGA, protagonista assoluta in tal senso è stata Capcom, che ha dato vita ad alcuni tra i migliori esponenti del filone lungo tutto questo ciclo. Durante il Nintendo Direct di metà settembre, la casa nipponica ha annunciato l'imminente uscita del Capcom Beat 'Em Up Bundle che, come il nome stesso suggerisce ai più svegli, altro non è che una collezione di alcuni di quei titoli. Sette, per la precisione, e la lista è presto fatta: Final Fight (1989), The King of Dragons (1991), Knights of the Round (1991), Captain Commando (1991), Warriors of Fate (1992), Armored Warriors (1994) e Battle Circuit (1997). Nomi importanti, che gli appassionati conoscono bene. Sono i migliori esponenti del genere? Difficile sostenerlo, perché al di là dei gusti personali l'assenza di pezzi da novanta come Cadillacs and Dinosaurs, Alien vs. Predator e Dungeons & Dragons, motivata ovviamente da ragioni di licenze, riduce inevitabilmente il valore enciclopedico della collezione. Certo, ci si può facilmente "accontentare" di ciò che passa il convento, considerando la qualità dei giochi e il prezzo di vendita di 20€, che posiziona correttamente la proposta di Capcom sul mercato: meno di 3€ per singolo gioco è infatti una cifra onesta dal nostro punto di vista.

Powered Gear Armored Warriors 1

Due giochi inediti su console

A fornire un ulteriore elemento di interesse al prodotto, contribuendo anche a distinguerlo rispetto alle Capcom Classic Collections già uscite diversi anni fa, ci sono due titoli che spiccano per il fatto di essere a tutti gli effetti degli inediti per quanto riguarda il mercato casalingo: si tratta appunto di Armored Warriors e Battle Circuit, rispettivamente datati '94 e '97, fino ad oggi giocabili quindi solo in sala giochi o tramite emulatori. Il primo ha come caratteristica principale la presenza, nel ruolo di protagonisti, di quattro piloti di altrettanti enormi Mech; ognuno di essi, dotato di caratteristiche peculiari, è in grado di equipaggiare parti e armi extra con le quali avere accesso ad abilità aggiuntive. Si tratta di una soluzione capace di donare una buona varietà aggiuntiva ad un titolo già estremamente spettacolare, grazie soprattutto alla generosissima dimensione degli sprite su schermo e ai tanti effetti grafici. Purtroppo questi ultimi sforzi di Capcom nel genere dei beat'em up a scorrimento denotano uno squilibrio evidente tra la componente ludica e quella estetica: Il risultato è che Armored Warriors si rivela un gioco spesso fin troppo caotico, in cui è facile perdere la percezione di cosa stia realmente accadendo di fronte ai propri occhi. Discorso simile anche per Battle Circuit, a tutti gli effetti l'ultimo titolo appartenente a questo filone sviluppato da Capcom: anche in questo caso l'ambientazione è totalmente sopra le righe, malgrado i protagonisti siano "normali" personaggi dotati di grande abilità nel combattimento. La peculiarità sta nella possibilità di acquistare, tra un livello e l'altro, nuove mosse da poter poi usare liberamente tramite combinazioni di direzioni e tasti: una sorta di punto di avvicinamento dei picchiaduro a incontri con quelli a scorrimento, che allevia almeno in parte l'atavica ripetitività dell'azione di questo genere di giochi.

Tecnica e modalità online

Dal punto di vista tecnico, Capcom Beat 'Em Up Bundle è un lavoro fatto senza particolari sforzi: l'emulazione è sempre pienamente convincente, ma la struttura dei menu e la loro grafica è tutt'altro che emozionante, per usare un eufemismo. I giochi girano tutti ovviamente nel formato 4:3 originale, con uno sfondo che riempie la restante porzione di schermo selezionabile all'interno di una breve lista. La galleria include invece bozze, disegni, artwork e locandine per approfondire genesi e progettazione della componente artistica di ogni titolo. L'aggiunta probabilmente più interessante è la componente online, che permette di accedere al multiplayer senza dover necessariamente avere un compagno al proprio fianco. Pur con una struttura molto basilare, questa modalità è sicuramente d'aiuto nel permettere ai giochi contenuti nel Capcom Beat 'Em Up Bundle di esprimersi al proprio meglio, ovvero con almeno un altro giocatore con cui condividere la progressione. Ovvio che, laddove sia possibile, in 3 o in 4 è ancora più divertente. Il netcode ci è parso buono ma le condizioni della prova, con i server chiamati a gestire solo pochissimi utenti, richiedono di mantenere il beneficio del dubbio. Switch comunque rappresenta senza remore l'ambiente ideale per il titolo Capcom, soprattutto per l'estrema accessibilità del multiplayer locale attraverso i due Joy-Con: la semplicità dell'interfaccia dei vari giochi ben si presta ai limiti di questa soluzione, e soltanto la ridotta corsa e la modesta precisione degli stick danno qualche grattacapo, soprattutto quando si desidera attivare la corsa attraverso il doppio input rapido in una direzione.

Battle Circuit 2

Conclusioni

Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (7)
7.3
Il tuo voto

Capcom Beat 'Em Up Bundle è un prodotto estremamente onesto, come indicato nella recensione, sia nel prezzo che nei contenuti: 7 picchiaduro a scorrimento ben convertiti e raccolti in unico pacchetto in cambio di 20€, con in più una modalità online semplice ma molto gradita, si traducono in un'offerta che gli appassionati del genere difficilmente potranno rifiutare, a maggior ragione considerando la presenza di due titoli che per la prima volta sono stati portati su console. Certo, la premessa fondamentale è quella di conoscere e amare questa tipologia di prodotti che hanno segnato un'epoca, condizione necessaria per poter digerire ripetitività e semplicità del gameplay.

PRO

  • Un pezzo di storia dei videogiochi
  • Modalità online molto apprezzata
  • Due titoli mai usciti prima su console

CONTRO

  • Non rappresentano il meglio offerto dal genere
  • I titoli più moderni sono troppo confusionari
  • Inevitabilmente molto ripetitivo e limitato