Car Mechanic Simulator: la recensione per Nintendo Switch

Dopo avere vestito i "panni" di una fetta di pane col sorprendente I Am Bread, nel campo delle simulazioni nulla può più riuscire a sorprenderci. Arriviamo quindi alla recensione di Car Mechanic Simulator per Nintendo Switch con lo spirito che ci vuole per diventare degli esperti riparatori di automobili, dopo avere indossato la nostra tuta da lavoro e pronti a sporcarci le mani, aggiustando tutti i motori che ci ritroviamo davanti.

Prima di aprire il cofano, ricordiamo che Car Mechanic Simulator è un brand che esiste già da alcuni anni su PC, piattaforma dalla quale esso è partito prima di arrivare su dispositivi portatili e adesso anche su Nintendo Switch. Ad occuparsene è stato storicamente il team polacco Red Dot Games, che per la realizzazione delle versioni aggiuntive ha però passato la palla al connazionale ECC Games. Come stiamo per vedere, la somiglianza con il gioco per Android e iOS rende Car Mechanic Simulator per Nintendo Switch un gioco estremamente semplificato rispetto a quello che c'è su PC, e per questo molto meno interessante.

Il gameplay: compra, ripara, rivendi

Il ciclo alla base delle dinamiche di Car Mechanic Simulator può essere riassunto alla perfezione con le tre parole che leggete qui sopra. Il nostro obiettivo è infatti quello di andare in giro per fienili a cercare automobili vecchie e sgangherate, rimettendole in sesto prima di rivenderle per fare cassa e ricominciare il giro. L'attività al centro di Car Mechanic Simulator parte quindi dalla riparazione della carrozzeria esterna, effettuabile facendo ruotare la levetta analogica destra finché ruggine e altre imperfezioni non vanno via. Una pratica che può carina forse solo la prima volta che si mette in atto, ma che già a partire dalla quarta o quinta auto diventa noiosa e piuttosto fine a sé stessa.

Un discorso più o meno simile va fatto per la seconda parte della riparazione, alla quale si accede visualizzando la struttura interna del motore. Nella visuale ci vengono mostrati i pezzi da cambiare, con la possibilità di entrare nella modalità di smontaggio per rimuoverli. Non bisogna però sforzarsi più di tanto per capire che cosa vada rimosso, visto che ben presto si capisce che con un po' di button mashing è possibile smontare tutto ciò che c'è da smontare, per poi entrare nel negozio virtuale e acquistare i pezzi che dobbiamo sostituire. L'unico sforzo da fare è quindi quello di ricordarsi quali sono le parti che ci servono, prima di tornare alla modalità di montaggio per applicare il procedimento inverso rispetto a quello descritto in precedenza. Alla luce di quanto detto, si fa davvero fatica a individuare quale sia la componente ludica di Car Mechanic Simulator per Nintendo Switch, in cui manca perfino un sistema di progressione decente: prima di mettere le mani su auto più complesse dovremo farci le ossa con almeno una decina di modelli base, anche se in realtà ottenendo macchine un po' più particolari le cose cambiano molto poco.

Grafica e sonoro: martellate nelle orecchie

Dal punto di vista grafico Car Mechanic Simulator offre una rappresentazione decente delle automobili che stiamo riparando, quantomeno per lo schermo di Nintendo Switch in modalità portatile. Una volta completata la riparazione dalla ruggine esterna, è possibile scegliere tra i diversi colori messi a nostra disposizione, provandoli a turno per decidere quale di essi sia quello più accattivante. Il fatto che questa attività sia forse quella più divertente all'interno dell'intero gioco è sintomatico. La visuale interna offre un dettaglio sulle sole parti del motore, che comprendono anche l'albero di trasmissione e la parte posteriore, aumentando con pezzi e complessità della composizione man mano che i modelli di auto che ripariamo si fanno più grandi.

Il fatto che si vada da utilitarie a sportive resta purtroppo fine a sé stesso, visto e considerato che come già detto basta schiacciare sempre il solito bottone per smontare tutto senza patemi, ignorando così la complessità della macchina che abbiamo sotto i ferri. Nella visuale interna è carina la possibilità di "esplodere" la composizione del motore, visualizzandone così tutti i pezzi in maniera separata dagli altri. Completamente da rivedere la gestione dello zoom, visto che roteando la telecamera si finisce spesso e volentieri per lasciare una parte del motore fuori dall'inquadratura, rendendo così molto poco pratica la visualizzazione delle parti dalle angolature che vorremmo.

Così come gran parte di Car Mechanic Simulator, anche il comparto audio risulta gravemente insufficiente: ad accompagnarci troviamo infatti sempre la stessa musica, a lungo andare sempre meno sopportabile.