Cooler Master MM710, la recensione

La recensione del Cooler Master MM710 mette al centro della discussione un elemento non sempre considerato quando si valuta l'acquisto di un mouse da gaming, ovverosia il peso. Ci troviamo infatti di fronte a un dispositivo dal design per molti versi estremo, sebbene non propriamente originale, che presenta una connotazione a griglia sia nella parte superiore che sui lati e sul fondo. Il motivo è semplice: ridurre la massa dell'apparecchio cercando al contempo di conservare aspetti come la compattezza e la resistenza.

Possiamo dire fin da subito che il mix appare riuscito: nonostante l'estetica in stile groviera, l'MM710 rivela una certa robustezza, le plastiche non sono sottili (sebbene quelle dei tasti principali diano tale impressione) ed è dunque possibile godere di una leggerezza estrema, quasi dimenticandosi di star pilotando il mouse mentre lo si utilizza... non fosse per l'inevitabile cavo USB. I progettisti Cooler Master hanno tuttavia fatto del loro meglio perché il filo non pregiudicasse in alcun modo i punti di forza del prodotto, spingendo forte sulla sua duttilità anche grazie alla copertura in nylon.

Design, prezzo e caratteristiche

Completamente nero, con uno scroller in gomma dalle scanalature oblique in stile pneumatico, il Cooler Master MM710 è un mouse pensato principalmente per destrimani ma adattabile anche ai mancini per via delle forme simmetriche, che presenta un totale di sei tasti: i due principali, lo scroller, il pulsante per il cambio della sensibilità e il tradizionale doppio input programmabile sul lato interno.

Parliamo dunque di una connotazione gaming "leggera" per un dispositivo che si presta molto bene a qualsiasi altro utilizzo, dalla semplice navigazione web al fotoritocco, complice un'eccellente precisione del sensore ottico.

In vendita al prezzo di 55,90 euro, l'MM710 vanta caratteristiche molto interessanti per la fascia di appartenenza. Oltre al particolare design a nido d'ape, infatti, include due switch OMRON per i pulsanti principali che garantiscono qualcosa come 20 milioni di click e un sensore ottico Pixart con sensibilità regolabile a sette step, fino a 16.000 DPI.

Il già citato cavo, della lunghezza di 1,8 metri, utilizza soluzioni tecniche che gli consentono di offrire insieme leggerezza e facilità di torsione, evitando di esercitare qualsivoglia spinta nei confronti del mouse. Insomma, in termini di rapporto qualità / prezzo non ci si può davvero lamentare.

Prova su strada

La prima cosa che viene in mente guardando il design dell'MM710 è chiaramente la possibilità che la soluzione a nido d'ape possa rappresentare un problema durante le giornate più calde e/o sul lungo periodo, per via dell'inevitabile accumulo di grasso e sporcizia nei fori.

I componenti interni sono tuttavia protetti da schizzi e polvere, dunque è come se ci fossero due gusci distinti e separati, esterno e interno, per una maggiore sicurezza e affidabilità d'uso. Inoltre, com'è ovvio che sia, nessun mouse è immune allo sporco.

Purtroppo il feedback dei tasti principali non ci ha convinto appieno, è molto leggero e spesso basta un semplice movimento della mano per cliccare senza volerlo. Dopo qualche incertezza iniziale, le sensazioni rispetto allo scroller sono invece positive: ha un buon peso ed è piuttosto silenzioso nello scorrimento.

Il cavo effettivamente non intralcia il movimento del mouse e la sensazione di leggerezza è notevole. Utilizzando il software gratuito Portal è inoltre possibile modificare tantissime regolazioni, creare macro e impostare preset da richiamare all'occorrenza: un extra di grande valore. Abbiamo utilizzato il Cooler Master MM710 per diversi giorni, con un bel po' di lavoro d'ufficio e fotoritocco, prima di dedicare qualche ora a verificarne le capacità in ambito gaming. Ebbene, il dispositivo si comporta esattamente come da aspettative, garantendo precisione, reattività e un set di funzioni base ben collaudate.

In Gears 5 abbiamo apprezzato la leggerezza del mouse ai fini del puntamento, anche per i colpi dalla distanza, e lo stesso identico discorso può essere fatto per Apex Legends: si spara bene, nonostante il feedback leggero dei tasti, e la gestione del reticolo di mira è sempre ottima.