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Crackdown - Recensione

Nei panni di un Agente della polizia geneticamente modificato, sarà nostro compito ripulire la città del crimine di Pacific City, con qualsiasi mezzo!

RECENSIONE di Claudio Camboni   —   01/03/2007
Crackdown
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Parola d'ordine: libertà di movimento

David Jones conferma che il genere di giochi che offrono una grande libertà esplorativa sono quelli a lui più congeniali. Crackdown è, in sostanza, Pacific City, una città futuristica estremamente grande e variegata, che spazia attraverso tre grandi isole attorno ad una penisola artificiale sulla quale è costruita la nostra "centrale di polizia". Ogni singolo centimetro quadrato della mappa è ovviamente esplorabile: non esistono punti irraggiungibili, tutto il suolo che possiamo vedere con gli occhi, lo possiamo anche calpestare. La struttura di gioco di Crackdown è tanto semplice quanto divertente nella sua realizzazione, si tratta per lo più di uccidere i nemici e recuperare quante più sfere di potenziamento riusciamo a trovare in giro. Quest'ultima è divisa in tre zone d'influenza, sotto le quali gang di malavitosi fanno il bello ed il cattivo tempo.

tutto ciò che possiamo vedere con gli occhi, lo possiamo anche calpestare se vogliamo

Parola d'ordine: libertà di movimento

Ci sono i sudamericani dei Los Muertos, i Russi dei Volk ed i cinesi di Shai-Gen. Ognuno ha conquistato un'isola della città e tiene sotto scacco quartieri e popolazione. La polizia esiste e fa quello che può, ma è ovviamente schiacciata dalla potenza e dalla superiorità numerica dei mafiosi. Per questo la corporation delle forze dell'ordine ha creato un super agente mutante, noi, con il compito di contrastare la criminalità proprio come già visto nel film Robocop. Non si tratta però di un robot ma di un vero e proprio agente umanoide geneticamente modificato e clonato in grande quantità (e questo giustifica il fatto di morire e ritornare in gioco ogni volta). Inizialmente saremo abbastanza deboli e inesperti, ma facendo pratica sulle strade ci vorrà ben poco per potenziarci e diventere dei veri e propri cyber-poliziotti. Il nostro protagonista ha cinque qualità: forza, agilità, guida, fuoco ed esplosivi, ognuna delle quali aumenta di grado semplicemente eseguendo certe azioni. I Boss totali da affrontare sono 21, ognuno con una sua piccola storia e funzione all'interno dell'organizzazione criminale di cui fa parte, e sono comandati da 3 grandi capi. E' ipoteticamente possibile aggredirli senza nessun ordine prestabilito, ma inizialmente è consigliabile affrontare i Los Muertos, per poi dedicarsi ai cinesi ed i russi solo dopo aver potenziato a dovere le nostre caratteristiche fisiche. Via via che proseguiamo nella storia, ci arriveranno dei "report" in diretta dalla centrale che ci daranno maggiori informazioni su chi vada ancora affrontato: scombinare quest'ordine può voler dire giocare con una difficoltà spropositata rispetto alle nostre capacità.

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Crackdown e le sessioni platform

Recuperare le 500 sfere di agilità sparse a giro per Pacific City non è un gioco da ragazzi, vanno conquistate una ad una. Inizialmente saremo in grado di fare piccoli salti e correre relativamente piano. Per poter aumentare le nostre caratteristiche fisiche c'è da fare molta pratica, riuscendo a raggiungere le sfere verdi dell'agilità poste solitamente in punti difficilmente raggiungibili e molto alti. A questo punto Crackdown diventa un gioco a metà strada tra Spiderman e Mario Sunshine. Come il primo perchè ci troveremo a saltare da un palazzo all'altro attraverso tetti, balconi, inferriate, grattaciali e case, con un panorama mozzafiato costantemente sotto i nostri piedi. Come il secondo, perchè spesso è richiesta una particolare abilità con lo stick analogico per non cadere di sotto o per camminare attraverso spazi angusti posti a grande altitudine. La telecamera è libera proprio come nel Super Mario apprezzato su GameCube, e permette di ruotare e posizionare la visuale in modo da avere sempre un'inquadratura ottimale.

Crackdown diventa un gioco a metà strada tra Spiderman e Mario Sunshine

Quest'ultima funziona molto bene e non ha mai incertezze o esitazioni, nemmeno nei momenti più difficili o nei punti più impensabili: quando si avvicina al personaggio, questi scompare per lasciare spazio ad una visuale in soggettiva che ci permette di vedere in ogni caso. Collezionare le piccole sfere verdi dà una grande soddisfazione ma sopratutto è difficile smettere di cercarle: una volta giunti sull'estremità di un palazzo per prenderne una, ecco che tante altre diventeranno visibili e la voglia di arrivarci sarà irrefrenabile. Molte sfere si raggiungono solo dopo aver trovato la strada giusta, perchè non sempre è possibile saltare da qualche parte o arrampicarsi. Quelle verdi però non sono le uniche sfere da trovare in giro per la città, ne esistono altre di colorazione blu, ben 300, più difficili da trovare. Queste sono collocate non necessariamente in alto, bensì in punti "segreti" difficili da scovare, e sono segnalate solo da un flebile rumore che udiremo una volta che ci troveremo vicino ad una di esse. Una volte preso, uno di questi globuli d'energia ci aumenta tutte le abilità in un colpo solo, inoltre scovarli tutti sblocca un risultato importante per il gamerscore.

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Potenziare le proprie abilità

Per potenziare le altre tre caratteristiche del nostro poliziotto ci sono invece altri mezzi. Per le bombe, basta solo usarle contro i nostri nemici e farli saltare in aria. Far esplodere i mezzi da però molti più punti, e saremo chiamati ad effettuare dei botti degni del miglior coreografo hollywoodiano, supportati in pieno dalla stupenda fisica havok. Per ogni abilità si può arrivare a quattro stelline al massimo, una volta potenziati, il raggio esplosivo delle nostre mine si allargherà pericolosamente (per gli avversari, ovviamente). Usando le armi invece queste diventeranno sempre più letali, e da sempre più lontano. Per quanto riguarda la guida, il discorso è leggermente più complesso perchè guidare in modo semplice non potenzierà per niente, al contrario eseguendo manovre spericolate ed acrobazie il punteggio guida aumenterà pian piano. Fare capriole con l'auto, grandi salti e giri della morte non è però immediato come buttare granate e sparare. L'ultima abilità è la forza fisica, che si accresce sollevando oggetti ed usandoli contro i nemici, o più facilmente picchiando a mani nude chiunque ci si pari di fronte. Alla quarta stellina ottenuta andremo a giro per Pacific City ad uccidere mafiosi prendendoli a schiaffi uno per uno.

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Armi, macchine e belle donne

A giro per la città ci sono dei punti di recupero della polizia, inizialmente in mano nemica, che dovremo raggiungere e conquistare. Una volta arrivati sul posto, la stazione si sbloccherà ed in caso di morte potremo continuare il gioco da una di queste a nostro piacimento. Ogni qualvolta ci troviamo in possesso di una nuova arma, dovrà essere nostra premura cercare di riportarla in una di queste sedi dell'agenzia in quanto così facendo sarà disponibile tutte le volte che la vogliamo. L'armamentario non è però poi così vasto, la classica pistola, mitra, kalashnikov russo, bazooka, fucile da cecchino e poco altro. Alcune di queste armi sono relativamente rare e sarà meglio salvarle per poterne usufruire, altrimenti il rischio sarà quello di andare avanti nel gioco a colpi di mitra e granate. Sul fronte "guida" la varietà è sicuramente migliore, sono presenti un gran numero di veicoli di stazza e guidabilità differenti.

il rischio che Crackdown si trasformi in un moderno Carmageddon è elevatissimo

Si va dalle piccole utilitarie alla giardinetta familiare, dal tank militare al camion, passando per le superauto della polizia (che con 4 stelline si potenziano e possono anche sparare) fino a grandi mezzi di trasporto per le testate nucleari, facilmente individuabili in territorio russo. Ognuno di questi mezzi si guida in modo diverso ma la cosa importante è che la manovrabilità è molto soddisfacente e "fisica": la sensazione non è quella di pattinare sulla strada, ma sentiremo la "pesantezza" diversa se guideremo una piccola auto o un SUV potenziato. Nelle strade di Pacific City ci sono numerose gare a tempo da affrontare, eseguirle tutte ci farà guadagnare un risultato sbloccato, così come fare tutte le gare di acrobazia attraverso i tetti delle case. Uccidendo degli innocenti, dopo un pò la polizia inizierà a darci la caccia per eliminarci: le gare in macchina saranno particolarmente ostiche in quanto le strade sono sempre piene zeppe di gente che passeggia, ed il rischio che Crackdown si trasformi in un moderno Carmageddon è elevatissimo.

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La fisica di Crackdown

Grazie alla fisica le sessioni di guida sono molto movimentate e regalano momenti di puro piacere e divertimento. Ogni oggetto, persona o esplosione per strada influisce sul mezzo, si "sente" e provoca una reazione. Le auto si ammaccano, vanno in fumo, poi in fiamme ed esplodono se maltrattate. La maggior parte degli oggetti possono esser presi e scagliati ed hanno una fisica molto, molto convincente e solida. Dalla cima di un palazzo è per esempio possibile afferrare un cesto di tubi e tirarlo giù per strada. Una volta atterrato questi si spezzerà in tante parti che andranno a ricoprire il manto stradale, sul quale proprio in quel momento stava per transitare un'ignaro autista alla guida della sua sportiva. Calpestando un tubo col la ruota la macchina sbanderà e andrà a finire contro una vettura parcheggiata: l'urto violento provocherà una serie di tamponamenti a catena, la gente scenderà di macchina ed inizierà ad inveire e protestare. E' proprio la varietà di queste situazioni a far sembrare Pacific City una città estremamente viva, al contrario dei vecchi giochi in sandbox. Sulle vie ci sono centinaia di persone, decine e decine di macchine, ogni oggetto, persona o veicolo con la propria fisica ed i propri comportamenti: le combinazioni e le possibilità sono pressochè illimitate e non raramente, invece di giocare e seguire la storia, ci metteremo per strada a fare esperimenti per vedere ed osservare le reazioni delle persone, sempre estremamente realistiche e convincenti.

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Intelligenza artificiale ed Xbox Live

L'intelligenza artificiale dei nemici invece non è poi così astuta e realistica. Gli avversari solitamente ci affrontano faccia a faccia ed iniziano a sparare a raffica, incuranti dei nostri colpi. Anche i boss non sono particolarmente difficili da abbattare una volta raggiunti, anzi, si tratta sempre di un personaggio con una molteplice barra d'energia (solitamente quattro) ed un'arma più potente del normale. Dove sta la difficoltà allora? Bhè, in Crackdown gli sviluppatori hanno sicuramente puntato sulla quantità rispetto alla qualità degli avversari. Ogni boss da affrontare è infatti racchiuso dentro un edificio ben protetto da centinaia di scagnozzi ad ogni angolo. Non è tanto difficile uccidere lui quanto arrivarci illesi. Una volta penetrati in territorio nemico i cattivi ci si scaglieranno addosso in gran numero, ed a questo punto sarà necessaria una certa pianificazione dell'azione e del tragitto migliore da percorrere.

Il nostro personaggio ha uno scudo proprio come quello di Master Chief in Halo, una volta caduto giù bisogna ripararsi da qualche parte

Il nostro personaggio ha uno scudo proprio come quello di Master Chief in Halo, una volta caduto giù bisogna ripararsi da qualche parte per poterlo rendere nuovamente attivo. Nei casi di estrema difficoltà, ecco che l'opzione "cooperativa" si rende quasi necessaria. Tramite Xbox Live è possibile invitare un nostro amico a darci una mano, facendolo entrare nel nostro mondo. La sua posizione sarà sempre indicata sulla mappa tramite un cursore giallo, ed i suoi potenziamenti rimarranno salvati per la sua partita. Purtroppo i boss che verranno uccisi insieme rimarranno sbloccati solo per chi ospita la partita e non per entrambi, e questo può essere un piccolo disincentivo per chi è hostato. Il divertimento è comunque talmente alto che difficilmente un invito a Crackdown sarà ignorato.

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Grafica, sonoro e stile

Il colpo d'occhio che regala Crackdown è semplicemente bello ed appagante. Lo stile usato è quello del cel shading, non in modo troppo marcato, però, bensì con una piccola passata di nero sui contorni che gli dona un look molto personale. Sugli oggetti e la città questo si noterà pochissimo, mentre sulle persone sarà subito distinguibile. Quello che però colpisce di Crackdown è il polygon count e l'orizzonte visivo, entrambi veramente disarmanti. La città è realizzata ad arte ed è piena zeppa di cunicoli, stradine, viottoli, giardini, centri commerciali, autostrade. Ogni singolo pezzettino è curatissimo e contiene sempre una gran quantità di oggetti ed ottime texture. Una volta arrivati sull'estremità di un palazzo sarà possibile scorgere il vastissimo orizzonte: il cielo e le condizioni climatiche cambiano costantamente tra notte, alba, giorno e tramonto, offrendo sempre degli scorci mozzafiato. In questi casi l'uso di un televisore in alta definizione è caldamente consigliato. Non solo per godere appieno della bellezza di Pacific City, ma anche per poter scorgere in ogni angolino qualche piccola sfera blu o verde nascosta chissà dove, molto più difficili da notare attraverso uno schermo a tubo catodico. La vera nota negativa è che non esistono interni, a parte la scarna base della polizia, e che tutto il gioco è ambientato per le strade di una città della quale non sarà mai possibile visitare nessuno delle migliaia di palazzi. Dal punto di vista audio il gioco non eccelle purtroppo nella varietà della selezione dei brani. Lo stile è quello acid-pop, elettronica e hardrock, con qualche buona canzone ma in generale troppo poche per far diventare la soundtrack di Crackdown memorabile. Gli effetti sono buoni anche se numericamente non tantissimi. Le auto producono due suoni: sgommata e gas. Poi c'è il rumore delle armi, quello degli oggetti che cadono a terra e quello che viene prodotto quando atterriamo dopo un salto. Poco altro. Sicuramente molto poteva essere fatto per rendere la "sonorità" del gioco più immersiva e profonda.

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Commento

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, bhè, questa Realtime Worlds avrà sicuramente qualcosa di importante da dire nel futuro dell'intrattenimento videoludico. Ci troviamo di fronte alla loro prima creazione che è un gioco assolutamente divertente e, come dicono gli inglesi, addictive, di quelli dai quali a fatica si riesce a staccarsi. Come primo prodotto di una nascente software house ci troviamo di fronte ad un un titolo ottimamente realizzato, divertente ed innovativo per come propone tutti i suoi elementi, nonostante una struttura che potrebbe risultare ripetitiva sulla lunga distanza. Xbox Live e la modalità cooperativa danno un bel boost al divertimento, mentre tutte le sfere da conquistare e le gare da affrontare riescono a renderlo estremamente longevo, a discapito di una storia che potrebbe essere finita in poco tempo e che si limita a brevi filmati di presentazione tra un cattivo e l'altro. Crackdown è la sorpresa di questa primavera.

Pro:

  • Visivamente molto curato
  • Sessioni platform
  • Modalità cooperativa
Contro:
  • Comparto audio anonimo
  • Intelligenza artificiale dei Boss
  • Varietà delle armi e della struttura di gioco migliorabile

Obiettivi 360

Gli obiettivi di Crackdown danno 1000 punti, come di consueto. Alcuni di questi si ottengono potenziando al massimo una particolare abilità, oppure ripulendo i quartieri della città dalle gang che le occupano. Questo richiederà del tempo, mentre sbloccarne altri sarà relativamente più veloce e facile. Fare un salto particolarmente lungo con l'auto ad esempio, oppure uccidere un certo quantitativo di nemici a mani nude, con le bombe o con il mitra. Anche completare una missione in cooperativo sbloccherà un risultato facile. Una volta arrivati ad avere 4 stelle in tutte le abilità sarà un gioco da ragazzi completare gli obiettivi in quanto avremo tutte le caratteristiche per eseguire particolari volteggi con l'auto, salti incredibilmente alti e abbastanza potenza da uccidere il numero di nemici richiesto. Il senso di progressione dei risultati è ottimo.

Crackdown è il terzo gioco GTA style su Xbox360 dopo Il Padrino e Saints Row, ma questa volta il titolo in questione è stato sviluppato proprio dalla mente che all'epoca diede vita al Grand Theft Auto originale. In questo caso, a supporto della brillante mente di David Jones, non c'è Rockstar ma bensì Realtime Worlds, giovane software house con sede in Scozia che vanta tra le sue fila numerosi vetarani del settore videoludico. Questo nuovo ma già solido team conta ben 170 elementi dislocati tra il Regno Unito e la Corea del Sud, ed attualmente lavora su un Massive multiplayer online chiamato All Points Bulletin che uscirà su piattaforma PC ed Xbox360. Seppur si tratti di una software house indipendente, Realtime Worlds ha stretto numerosi accordi commerciali direttamente con Microsoft e per il momento le sue produzioni non sembrano destinate ad altre console concorrenti: scopriamo insieme il loro titolo di debutto, Crackdown!