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Cyberika, la recensione dell'action RPG cyberpunk mobile

Voglia di un Cyberpunk mobile? Cyberika potrebbe fare al caso vostro, se soprassedete su qualche difetto.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   24/04/2021
Cyberika
Cyberika
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Se con tutto questo parlare di Cyberpunk 2077 vi fosse venuta voglia di un'esperienza a tema ma prettamente mobile, la recensione di Cyberika potrebbe fornirvi uno spunto da approfondire, anche se questo gioco difficilmente soddisferà in pieno la voglia di RPG futuristico. Anche questo si presenta infatti come un progetto che parte da premesse molto interessanti, mette in campo un buon mondo di gioco e poi tende un po' a perdersi in una struttura macchinosa, tra missioni ripetitive e i costanti rimandi più o meno velati alle micro-transazioni, vista la solita necessità di fare i conti con la distribuzione free-to-play. È un peccato perché Cyberika ha qualcosa di veramente affascinante e almeno per qualche ora può facilmente catturarvi al suo interno, con un cyberpunk molto classico, elementi da RPG standard e un spirito che ricorda un po' il vecchio Shadowrun per SNES, anche grazie alla particolare inquadratura isometrica dall'alto che riporta veramente ai bei vecchi tempi andati dei videogiochi anni 90, periodo che si associa peraltro perfettamente alla visione fantascientifica di questo titolo.

Cyberika presenta la tipica estetica del genere cyberpunk
Cyberika presenta la tipica estetica del genere cyberpunk


La storia si basa su un canovaccio che si potrebbe definire tipico per questo genere: in un mondo del futuro dominato dalle corporazioni e dalla tecnologia, il protagonista è un uomo in cerca di risposte difficili da ottenere in una città ampiamente corrotta e deviata dalla corsa agli impianti. Il racconto riprende precisamente il canone tipico, con la voce narrante del protagonista che spiega come in seguito a un'operazione alla testa si sia ritrovato miracolosamente vivo ma con strane visioni ed emicranie, e sia intenzionato a scoprire di più sulla misteriosa compagnia che lo ha prima salvato con una delicata operazione di cibernetica e poi abbandonato, lasciandolo in tali condizioni. Ben presto scopre di avere un'intelligenza artificiale installata nel cervello, che diventa in sostanza il suo inseparabile compagno di avventure (un po' come il Johnny Silverhand di quell'altro gioco cyberpunk) e funge da motore e guida alle quest successive verso la scoperta di oscuri segreti che si celano dietro le scintillanti luci della città Bradbury Complex (nome che è un chiaro omaggio al celebre scrittore Ray Bradbury). Sebbene non brilli per originalità, la storia è ben raccontata attraverso dialoghi dotati di un certo costrutto e anche tradotti in italiano in maniera ottimale, dunque sul fronte narrativo le impressioni sono positive.

Action RPG quasi MMO

Le quest ci vedono esplorare vari settori della città alla ricerca di NPC da interrogare, oggetti da recuperare e un sacco di nemici da eliminare, seguendo la propria vocazione da killer professionista. La struttura presenta elementi misti tra RPG classico e sparatutto, con la possibilità di modificare l'aspetto del protagonista e una profonda gestione dell'inventario, dell'equipaggiamento e anche delle possibili modifiche cibernetiche da applicare al corpo. Il fatto è che non riesce a sviluppare bene nessuno dei due ambiti, visto che non si notano possibilità di approccio differenti alle missioni - come si converrebbe a un gioco di ruolo - né particolari abilità richieste nei combattimenti, considerando che l'auto-aim delle armi da fuoco elimina tutto il gameplay da sparatutto. In ogni caso, vi si trovano comunque armi e attacchi diversi e varia interazione con personaggi ed elementi dello scenario. Non manca la possibilità di interfacciarsi a computer e terminali anche per accedere al buon vecchio "cyberspazio", oltre alla facoltà di effettuare hack e tutte le tipiche attività tecno-criminali che ci aspettiamo in un contesto del genere con tanto di mini-game associati.

Bradbury Complex è la città in cui si svolge gran parte della storia di Cyberika
Bradbury Complex è la città in cui si svolge gran parte della storia di Cyberika

Un elemento piuttosto strano di Cyberika è il suo presentare caratteristiche da MMO pur non essendo propriamente un titolo del genere: camminando per le strade della città, almeno per quanto riguarda le sezioni più grandi e probabilmente "istanziate", è possibile vedere altri giocatori intorno, ma non è possibile interagire in alcun modo. Ci sono delle missioni tipo raid da svolgere in multiplayer cooperativo ma rappresentano una sorta di modalità staccata dalla storia principale e in ogni caso questa condivisione del mondo di gioco sembra superflua per quanto riguarda la modalità di gioco standard. Non che sia necessariamente un male, ma non si capisce esattamente l'utilità di una scelta del genere, anche perché risulta in un comportamento alquanto erratico dei personaggi intorno al protagonista, nelle zone "condivise".

Cyberika presenta moltissime sezioni di guida, che in breve risultano alquanto noiose
Cyberika presenta moltissime sezioni di guida, che in breve risultano alquanto noiose


La costruzione del mondo è fatta con un certo impiego di mezzi, cosa che risulta evidente fin dai primi minuti: ci sono molte ambientazioni diverse da esplorare che rendono piuttosto varia l'esperienza, anche se il riciclo degli asset risulta evidente alla lunga. In generale, l'impressione è quella di trovarsi di fronte a una sorta di RPG che punta all'open world, anche se si tratta soprattutto di zone chiuse e collegate tra loro da fasi d'intermezzo. Proprio quest'ultime rappresentano un elemento alquanto critico di Cyberika: con un'idea bizzarra, il gioco costringe a prendere parte a un mini-game di guida per ogni singolo spostamento fra le varie ambientazioni. Sebbene la cosa possa sembrare interessante sulle prime, si capisce presto che questo non è che una pausa forzata per spezzare il ritmo di gioco e invogliare a saltarla pagando una certa quantità di crediti. Questo ricorso un po' subdolo alle micro-transazioni si ritrova spesso e volentieri: dalla scarsità di risorse recuperabili nel gioco ai picchi di difficoltà, oltre a queste costanti fasi che spezzano forzatamente il ritmo, Cyberika tende a spingere verso gli acquisti in-app ed è una cosa piuttosto fastidiosa perché pervasiva di tutta la sua struttura. Essendo un gioco per il quale potrebbe valere la pena spendere un prezzo standard di accesso, il fatto che il modello di distribuzione adottato finisca per rovinarne parzialmente l'esperienza è un peccato doppio.

Conclusioni

Versione testata Android 0.9.8-rc221
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
8.1
Il tuo voto

Cyberika fa un'ottima impressione all'inizio: la qualità della grafica e l'accompagnamento audio in stile synthwave restituiscono l'immagine perfetta del gioco cyberpunk, sebbene risulti piuttosto chiara fin da subito la sua scala ridotta. L'inquadratura adottata, il ritmo compassato, la quantità di dialoghi di livello decente contribuiscono tutti all'idea che si tratti di un RPG tascabile di notevole ampiezza, ma i problemi emergono già nelle prime ore di gioco. Lo spezzettamento del ritmo e la scarsità di risorse sono richiami evidenti e costanti alle micro-transazioni, mentre la linearità e ripetitività di molte quest fanno capire come il respiro del titolo sia in verità piuttosto contenuto, cosa rimarcata anche dagli elementi online appena accennati. Resta comunque un titolo non comune in ambito mobile, soprattutto grazie alla sua ambientazione azzeccata e alla narrazione ben sostenuta, che merita quantomeno una prova per chi è affascinato da questa interpretazione della fantascienza.

PRO

  • Sembra un RPG cyberpunk d'altri tempi
  • Buona la costruzione del mondo e la narrazione, anche se non originalissima
  • Tecnicamente notevole a tratti, ottima la colonna sonora

CONTRO

  • Missioni troppo lineari e ripetitive
  • Si nota il rimando costante alle micro-transazioni