la prima sorpresa che giunge da DoM riguarda la scelta del nostro personaggio
Personaggi in cerca d'autore...
Osservata la suggestiva introduzione tipicamente fantasy, la prima sorpresa che giunge da DoM riguarda la scelta del nostro personaggio. E' divenuta oramai consuetudine in questo genere avere modo di scegliere tra razze e classi diverse e poi “customizzare” il nostro alter ego digitale in molti suoi aspetti. Dawn of Magic non prevede niente di tutto questo (prevede in seguito il morphing del nostro alter ego digitale a seconda di vari incantesimi ma non si può parlare propriamente di editing del personaggio...), limitandosi a proporre 4 personaggi “preconfezionati” diversificati per il bilanciamento dei parametri, e ribattezzati dagli stessi sviluppatori con le seguenti accezioni: lo scolaro impacciato (che tanto ricorda Harry Potter...), la moglie del fornaio, il frate grasso e la zingara. Con tutto il rispetto, abbiamo trovato veramente atipico immedesimarci con ognuno di loro, arrivando alla conclusione di scegliere la zingara per motivi di... buon gusto!
The beginning
E finalmente è giunto il momento di iniziare a tuffarci in Dawn of Magic. E subito si nota un problemino di non poco conto: il bilanciamento della difficoltà. Compiuto un rapido tutorial all'interno di una scuola di magia infatti, abbiamo riscontrato un livello di sfida molto elevato nella prima vera e propria missione che consisteva nell'uccidere 10 scorpioni sparsi nella foresta intorno alla scuola, nelle vicinanze di un gruppo di studenti che stavano facendo pratica con la magia come noi. E purtroppo non solo la quest iniziale ha un tasso di sfida esagerato: anche successivamente ci sono state situazioni estremamente complesse e soprattutto difficilmente comprensibili. E pensare che negli ultimi anni ci si lamentava sempre della eccessiva semplicità dei videogames...
DoM si allontana dallo stereotipo hack'n'slash di casa Blizzard puntando molto più l'attenzione sulla componente “magica” e sulle varie possibilità date dall'inventario e dalla crescita del personaggio
A dind of magic
Tornando ad un concetto espresso ad inizio recensione, DoM si allontana dallo stereotipo hack'n'slash di casa Blizzard puntando molto più l'attenzione sulla componente “magica” e sulle varie possibilità date dall'inventario e dalla crescita del personaggio. La produzione di Skyfallen Entertainment infatti consente azioni quali il commerciare, il crafting, l’alchimia e molte altre ancora. Tra le tante possibilità a nostra disposizione, spicca il Dark Portal: un teletrasporto rapido che permette di spostarsi per le aree visibili della mappa con la semplice pressione del tasto destro del mouse; basterà infatti portare il puntatore sulla zona che si vuole raggiungere e, se si ha abbastanza mana, il viaggio sarà immediato. Potete facilmente capire quanto tale aspetto possa divenire fondamentale in talune situazioni come inseguimenti o ritiri immediati in combattimenti che ci stanno vedendo soccombere. Per quanto riguarda anche la gestione dell'inventario, le quantità di cose da fare nel corso dell'avventura e le possibilità magiche offerte, non si può che rendere merito a DoM di essere uno dei migliori titoli all'interno del suo genere ludico di riferimento.
A dind of magic
Anche nel'updating del personaggio, si è scelta una via meno canonica rispetto al consueto con una sorta di vari sottolivelli intermedi che daranno punti per le skill, ma non per le magie, mentre le caratteristiche potranno essere aumentate soltanto quando si sarà completato definitivamente lo step.
Down of Dawn
Detto questo però bisogna far presente che le magagne di DoM non si concludono con un livellamento della difficoltà quantomeno bizzarro ma proseguono soprattutto in relazione alla risposta dei comandi. Come non vedevamo veramente da tempo, la sincronia fra il nostro input tramite mouse o tastiera e l'azione del nostro alter ego digitale, soprattutto nei combattimenti corpo a corpo, ha una sorta di ritardo che talvolta tende ad irritare. Anche questa si può considerare una presa di distanza da Diablo ma in questo caso saremmo stati ben lieti che DoM fosse stato meno originale... Infine il tasto utilizzato per “targettizzare” il nostro incantesimo verso un nemico non soddisfa le esigenze di un'azione su schermo che mantiene ritmi sempre piuttosto elevati.
la caratterizzazione di tutti i personaggi non riesce ad essere competitiva rispetto ad altre produzioni simili uscite di recente
Promozione solo parziale anche per la componente estetica di Dawn of Magic: la caratterizzazione di tutti i personaggi non riesce ad essere competitiva rispetto ad altre produzioni simili uscite di recente (come ad esempio il sottovalutato Heroes of Annihilated Empires) ed anche il level design, sempre da un'ottica visiva, non riesce a catturare ed a “stregare” il videogiocatore.
Le cose vanno però decisamente meglio da una prospettiva più specificamente tecnica con un motore grafico tridimensionale solido e che non manifesta problemi di frame rate anche su PC di non ultimissima generazione.
Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi:
- Processore: Pentium 1,6 GHz o Athlon 1,8 GHz
- RAM: 512 MB
- Scheda Video: 3D 64 MB compatibile DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 1,5 GB
- Lettore: DVD-ROM
- Scheda audio compatibile DirectX 9.0c
- Processore: Pentium 3,0 GHz o Athlon 3,2 GHz
- RAM: 1 GB
- Scheda Video: 3D 128 MB compatibile DirectX 9.0c
- Processore: AMD Athlon64 3500
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: Geforce 6800 Ultra 256MB
Commento
Dawn of Magic è il tipico titolo caratterizzato contemporaneamente da buone luci e oscure ombre, da novità interessanti e da difetti macroscopici. La conclusione? Il titolo di Koch Media non si può fregiare assolutamente della nomina di “Diablo Killer” ma potrebbe rivelarsi un'esperienza videoludica appagante per chi cerca qualcosa di originale in un genere oltremodo poco propenso alle novità. A patto che chiaramente il gioco riesca a coinvolgervi nella sua atmosfera al punto da riuscire a nascondere i problemi oggettivi che abbiamo segnalato nei precedenti paragrafi.
Pro
- Molte Novità Interessanti
- Veramente Ampio come pochi altri titoli
- Prezzo Budget
- Problemi di Interazione
- Bilanciamento della difficoltà sballato
- Character e level design deficitari sul piano estetico
Pregiudizi
Tra i meccanismi cognitivi più frequenti messi in atto dagli esseri umani ci sono i pregiudizi, forme di valutazione che prendono forma prima ancora di avere a nostra disposizione tutte le conoscenze necessarie per formulare una vera opinione. Nel caso del sottoscritto e Dawn of Magic, tale meccanismo è avvenuto non tanto sul giudizio qualitativo delle produzione russa quanto sul lato ontologico, su quale fosse la sua vera essenza. Converrete con me che immagini e background estetico facevano indubbiamente pensare di essere di fronte all'ennesimo clone di Diablo ma in realtà, nel bene ma anche nel male, le cose non sono proprio così...