Colorare è potere
Sin dalle sue premesse narrative, de Blob appare come un prodotto dotato di grande personalità: la storia verte attorno ai malvagi intenti della INKT Corporation, la quale -guidata dal Generale Black- ha risucchiato tutti i colori dalla vivace Croma City, trasformandola in una metropoli grigia e triste. Entra qui in scena il protagonista Blob, che si unisce al movimento sovversivo del Ribelli Cromatici al fine di riportare la città al suo aspetto originario e di salvarne i cittadini. Scopo primario del gioco è dunque quello di scorrazzare per dieci vasti scenari e pitturare il maggior numero di edifici possibile, sfruttando l'innata capacità di Blob di assumere diversi colori e di estenderli ad ogni superficie semplicemente venendo a contatto con essa. Per fare ciò, è necessario fare scorta di pittura, operazione resa possibile dalla presenza di numerosi robottini carichi di taniche di colore rosso, giallo e blu: investendo questi automi, Blob assume la tinta corrispondente e guadagna dieci punti di colore, un valore che può arrivare fino a 100 e che determina l'energia e la grandezza del nostro protagonista. La scelta della pittura non è comunque un dato casuale: al di là del fatto che è possibile mischiare le tre tinte primarie per ottenere altre colorazioni (arancione, verde, viola e marrone), ci sono diversi fattori che stimolano l'utente a premiare la varietà. Il gioco elargisce dunque una quantità di punti proporzionale al numero di colori utilizzati per dipingere particolari porzioni dello scenario, mentre alcune missioni richiedono lo sfruttamento di una particolare tinta su precisi obiettivi. E si, perché gli scenari di Croma City sono puntellati da indicatori riguardanti missioni assegnate dai vari membri del Ribelli Cromatici: oltre alla situazione sopra descritta, ci si può ritrovare dunque ad abbattere un tot di nemici in un tempo limite, a compiere una corsa a checkpoint e così via, in un insieme che aggiunge brio e varietà al gioco ma che manifesta una certa ripetitività a lungo andare. Lo Story Mode principale sottostà poi ad alcune regole che contribuiscono a dare ulteriore ritmo ai progressi dell'utente: vi è dunque un tempo limite da rispettare, che però può essere rimpolpato portando a termine obiettivi e missioni, ed un sistema di punteggio che richiede il raggiungimento di determinati step per sbloccare nuove aree da esplorare. Aggiungiamo a tutto ciò la grande varietà di bonus da raccogliere, extra da sbloccare ed achievements da ottenere e verrà facile capire come de Blob sia anche un prodotto dall'elevato replay value, nonostante la longevità di base si attesti già su livelli piuttosto elevati (tenendo in considerazione i dieci livelli principali e quelli secondari). A discapito delle apparenze, l'opera Blue Tongue non è un platform game “semplicemente” vivace e scanzonato, magari da regalare al proprio fratello minore: sotto ad un apparente sottigliezza si cela infatti un gameplay impegnativo, specialmente nei livelli più avanzati, dove la complessità strutturale degli stage ed il difficile raggiungimento di alcuni obiettivi darà del filo da torcere anche agli utenti più esperti.
Blob d'autore
Oltre alla freschezza del concept ed alla solidità della struttura ludica, de Blob può contare su una realizzazione tecnica di tutto rispetto, che contribuisce sensibilmente al fascino globale del prodotto. Sin dai primi momenti, l'impatto con la cosmesi del titolo è ottimo, grazie all'intro in CG ed alle cutscenes che aprono il sipario su ognuno dei livelli di gioco: al di là dei buoni valori tecnici dimostrati da Blue Tongue in quest'ambito, particolarmente elevato è il valore stilistico di tali sequenze, con personaggi buffi e situazioni comiche che in più di una occasione ci hanno riportato alla mente i celebri cortometraggi Pixar. Il tutto procede su vette qualitative molto elevate anche durante le fasi in-game: de Blob sfrutta al meglio le caratteristiche di Wii, puntando poco sulla complessità poligonale e premendo sull'acceleratore dell'utilizzo dei colori e della bontà delle animazioni. Blob, i membri del Ribelli Cromatici, i cittadini di Croma City ed i tirapiedi della INKT sembrano usciti direttamente da un cartoon, da tanto sono curate le loro movenze. Ma sono ovviamente i colori il piatto forte dell'intero pacchetto: vedere la città che progressivamente prende vita grazie alla pittura di Blob è un vero spettacolo, al punto tale che spesso ci si ritrova a dipingere porzioni sostanzialmente inutili dello scenario per il semplice gusto di farlo: il tutto tralasciando piccoli tocchi di classe come le scie di colore lasciate dal passaggio del protagonista, o le vere e proprie esplosioni cromatiche provocate da alcuni power-up. Anche il sonoro fa la sua bella parte, con musiche funky che accompagnano l'azione senza mai annoiare, sottolineando il raggiungimento degli obiettivi di Blob con rapidi picchi di intensità. Soprattutto alla luce della cura riposta da Blue Tongue in molti aspetti chiave della produzione, spiace però notare come l'attenzione degli sviluppatori sia sorvolata su un paio di elementi che avrebbero meritato qualche accorgimento in più. Ci riferiamo in primis al sistema di controllo, e in particolare alla gestione dei salti: mentre per muovere Blob è sufficiente agire sullo stick del Nunchuck, per compiere un balzo si è chiamati ad agitare il Remote verso l'altro, operazione inizialmente simpatica ma che risulta assai stancante ed imprecisa sul lungo periodo, portando ad una certa frustrazione. Ancora, la telecamera virtuale non si rivela sempre affidabile, e nonostante sia possibile ruotarla via D-Pad e portarla alle spalle del protagonista tramite il tasto C, specialmente nei livelli più avanzati le sue mancanze possono impedire la corretta visualizzazione di obiettivi o bonus. Un'ultima critica va infine mossa alla mancanza di efficaci indicatori che suggeriscano all'utente i target della missione in corso: anche qui, si tratta di una problematica che riguarda prevalentemente la seconda parte dell'avventura, dove non è raro ritrovarsi a vagare senza meta alla ricerca del da farsi. Lacune che impediscono a de Blob una valutazione più elevata, ma che non ne inficiano più di tanto la fruibilità: l'opera Blue Tongue rimane dunque un platform di razza, forse un po' ripetitivo ma encomiabile per l'originalità che porta ad un genere spesso inflazionato. Agli sviluppatori va anche dato il merito di non essersi limitati riguardo ai contenuti di gioco: oltre allo Story Mode, sono disponibili una sezione Pittura Libera, una parte multiplayer con quattro diversi minigiochi (un po' estemporanea ma comunque divertente) ed una modalità Extra dove visualizzare artwork, filmati ed affini sbloccati durante l'avventura.
Commento
Anche se non si può propriamente definire uno sleeper hit (come testimoniano gli award ricevuti nelle ultime fiere del settore), de Blob è certamente una bella sorpresa, che oltretutto capita in un momento non troppo felice per i possessori di Wii alla ricerca di un platform all'altezza. L'opera Blue Tongue è dunque di tutto rispetto, sia in merito alla realizzazione tecnica, sia soprattutto per quel che riguarda il gameplay, semplice da assimilare ma che dimostra un'insospettabile profondità nei livelli più avanzati. Una certa ripetitività di fondo e qualche grossolana svista frenano la gloriosa avanzata di de Blob verso vette più elevate, ma ci si può decisamente "accontentare"...
Pro
- Concept originale
- Gameplay semplice ma profondo
- Ottima realizzazione tecnica
- Controlli e telecamera non al top
- Alla lunga ripetitivo