A partire dal 2 febbraio 2021, Sony PlayStation ha incluso, all'interno dell'abbonamento PS Plus, Destruction AllStars, nuova esclusiva PS5. Si tratta di un gioco arcade con modalità multigiocatore e single player a tema automobilistico: ad ogni partita si scende in un'area e si cerca di fare a pezzi gli avversari. Quali sono le particolarità del gioco? Quali le potenzialità sul lungo raggio? Scopritelo in questa nostra recensione di Destruction AllStars!
Un pilota per ogni esigenza
La Destruction AllStars che dà il nome al gioco PS5 è una competizione mondiale nella quale un gruppo di piloti si scontrano per la gloria e per lo spettacolo. Precisamente, avremo 16 "eroi" in attesa di scendere in campo: ognuno di essi ha un proprio passato, raccontato in poche righe, e soprattutto ha un proprio stile. Partiamo quindi complimentandoci con gli sviluppatori, Liquid Games, per il lavoro svolto con la caratterizzazione visiva dei piloti: ognuno di essi è unico non solo per quanto riguarda il costume, ma anche in termini di animazioni. Sia tramite il menù di selezione che nell'utilizzo nelle arene, possiamo capire se abbiamo di fronte una persona giocosa, una molto seria, qualcuno di schivo, insicuro o al contrario vanesio. Vi è inoltre un cosciente lavoro di diversificazione e inclusività che non guasta mai.
Ovviamente conta anche che i piloti siano unici a livello di gameplay. Ogni personaggio dispone di un'abilità e di un mezzo personale, che dispone a propria volta di un'abilità dedicata. Abbiamo personaggi in grado di attivare scudi frontali, c'è chi diventa invisibile, chi attiva lame distruttrici, chi infligge un colpo extra a ogni impatto, chi disturba la visuale degli avversari con fumo. I sedici personaggi sono tutti molto diversi. L'impatto delle abilità è però variabile a seconda delle modalità.
Le modalità multigiocatore
Di base Destruction AllStars è un gioco pensato per il multigiocatore: partiamo quindi da questo. Il multiplayer online propone quattro modalità. La prima è Mayehm: si tratta di un tutti contro tutti dove conta solo colpire e distruggere per accumulare punti prima dello scadere del tempo. Le arene dispongono anche di trappole, da semplici paletti che si alzano e abbassano a gigantesche lame rotanti che ci eliminano in un colpo.
Abbiamo poi Gridfall, una gara di sopravvivenza tutti contro tutti nella quale disponiamo di una sola vita: il terreno dell'arena, circolare e di dimensioni contenute, è diviso in caselle che scompaiono lasciando voragini; cadere significa ovviamente morire. Tra tutte, l'abbiamo trovata la modalità più interessante: la tensione è crescente nel corso del match, la difficoltà sale e gli scontri con gli avversari devono essere calibrati con più attenzione in quanto potrebbero portarci alla disfatta insieme ai nostri nemici. Negli ultimi secondi dello scontro, inoltre, si inizia spesso una gara al gatto col topo tra gli ultimi due/tre giocatori, con i ruoli che si invertono ogni pochi secondi appena uno riesce a ottenere un posizione più vantaggiosa per iniziare uno speronamento e spingere in un buco l'avversario.
Carnado è invece una variante di Mayehm a squadre (8 vs 8): a ogni colpo inflitto a un'auto della squadra avversaria si riempie una barra divisa in segmenti; ogni segmento completato ha un valore, per trasformare quel valore in veri punti ci si deve lanciare in un tornado al centro dell'arena, distruggendo la propria auto. I primi due segmenti hanno basso valore, gli ultimi due invece molto più alto, quindi è conveniente accumularne il più possibile prima di trasformarli in punti, ma in tal caso vi è il rischio che la nostra auto venga distrutta dagli avversari, facendoci perdere così tutti i punti. Si crea quindi un interessante equilibrio tra rischio e guadagno in quanto farsi distruggere mina seriamente il proprio successo, a differenza di Mayhem.
Infine, abbiamo Stockpile: si tratta anche in questo caso di una 8 vs 8 in stile Re della collina nella quale però contano solo le distruzioni degli avversari. Appena un mezzo nemico viene eliminato, appaiono a terra una serie di ingranaggi: per raccoglierli è necessario scendere dall'auto e avvicinarsi a piedi, per poi depositare tali ingranaggi in tre punti specifici dell'arena, detti "Banche". Depositando ingranaggi conquistiamo le Banche o le rubiamo agli avversari: nell'istante nel quale la partita finisce, chi possiede almeno due Banche vince. Non importa quindi se per tutto il match una squadra ha dominato l'altra: un colpo di coda finale può essere sufficiente a ribaltare la situazione. Delle quattro è l'unica modalità che richiederebbe veramente un po' di coordinazione tra i giocatori, chiaramente non possibile quando si gioca con degli sconosciuti.
Le modalità, soprattutto quelle a squadre, hanno però attualmente un problema: il matchmaking fatica a creare team completi e, nel caso di disconnessioni (anche pre-inizio match), i giocatori mancanti non vengono sostituiti da bot. Si creano, ad esempio, scontri 7 vs 3, con grandi squilibri. Bisogna inoltre considerare che le arene sono pensate esattamente per 16 giocatori e diminuire il numero significa abbassare molto il ritmo di gioco poiché, banalmente, ci sono pochi bersagli a cui mirare e diventa più difficile avere qualcuno a portata da abbattere. Speriamo che Lucid migliori la situazione al più presto.
Gameplay e match: ruote e piedi
Controller alla mano, però, come funzionano realmente i match e il gameplay del gioco? Destruction AllStars parte da un'idea abbastanza originale: non si inizia direttamente nell'auto, ma si comincia con il proprio personaggio a piedi ai bordi dell'arena. Appena si entra si deve correre verso una delle varie auto parcheggiate nelle vicinanze per iniziare a guidare: ovviamente gli avversari faranno lo stesso e potrebbero anticiparci.
Rimanere a piedi, però, non è una sconfitta. Il nostro eroe è infatti molto più agile di quanto vi potreste aspettare: è in grado di saltare, schivare e afferrarsi alle auto avversarie per dare il via a un QTE 1 vs 1 (se noi vinciamo, possiamo rubare o distruggere il mezzo, se il pilota vince, ci scrolla di dosso).
Inoltre, i personaggi sanno arrampicarsi e correre sui muri in stile parkour: vi sono infatti una serie di piattaforme sulle quale destreggiarsi e dove trovare cristalli fluttuanti che caricano due barre. La prima serve per attivare il potere "bipede" e una per evocare la nostra auto speciale (che non può essere rubata). I mezzi generici con i quali partiamo sono invece vari: alcuni sono più veloci, altri hanno più salute, altri sono piccoli e quindi più difficili da colpire. Tutte le auto dispongono di due mosse a ricarica: uno scatto frontale, perfetto per speronare e distruggere, e uno scarto laterale che fa pochi danni ma serve per evitare i colpi nemici. Quest'ultimo è a nostro parere poco utile, visto che lo spostamento è minimo. Entrambi inoltre hanno tempi di ricarica un po' troppo alti: Destruction AllStars diverrebbe più dinamico se le due mosse fossero utilizzabili più spesso.
Il fulcro di Destruction AllStars è il continuare a entrare e uscire dai vari mezzi sparsi per l'arena (ne arrivano di nuovi regolarmente) per evitare di concedere agli avversari una "Demolizione": appena subiamo troppi danni, è meglio abbandonare e cominciare a correre per l'arena a piedi. È un'idea interessante e a nostro parere funziona bene, ma per il momento le modalità sono tutte un po' troppo simili tra loro. Ogni modalità dispone poi di varie arene, ma anche queste sono tutte molto simili. Inoltre, spesso ci si ritrova a girare a vuoto senza riuscire a ingaggiare molti scontri: le arene sono grandi e, se la maggior parte dei giocatori gioca in modo difensivo, si passa metà del match in un girotondo solitario.
Quando funziona, però, è visivamente e sensorialmente soddisfacente fare a pezzi ed essere fatto a pezzi, tra rottami che volano, impatti e testacoda. Pur non essendo il gioco che definirà lo standard next-gen, Destruction AllStars è tecnicamente solido e con un frame rate granitico. Il DualSense è inoltre ben sfruttato: quando si accelera da fermi o si frena in corsa possiamo avvertire la resistenza nei grilletti; se l'auto ha pochi punti vita, R2 trema all'impazzata. Gli scontri si percepiscono sulle mani e anche solo navigare nel menù attiva dei colpetti interni al DualSense. Il controller PS5 si dimostra quindi ancora una volta un ottimo strumento per potenziare le sensazioni di gioco create in passato "solo" da grafica e sonoro.
Parliamo brevemente anche dell'audio, però: la colonna sonora fa il proprio dovere, rimanendo in sottofondo e accompagnando l'azione di gioco, e la telecronaca (disponibile anche in italiano) ci aiuta segnalandoci la qualità dell'impatto (indicata anche con una notifica a schermo) e soprattutto ci ricorda che abbiamo caricato le abilità del personaggio o che abbiamo la possibilità di evocare il nostro veicolo speciale. Infine, segnaliamo che non vi sono funzioni Game Help (anche perché i trofei sono tutti di facile comprensione) e che le schede gioco permettono di entrare direttamente nel matchmaking di una delle gare, senza passare dai menù (con un risparmio di tempo di pochi secondi, in realtà).
Game as a service
Destruction AllStars è strutturato in modo simile a molti altri game as a service moderni. Gli scontri online ci danno punti esperienza e salendo di livello veniamo ricompensati con le AllStars Coin, utili per acquistare elementi cosmetici. Abbiamo poi una seconda valuta, i Destruction Point che servono per acquistare i cosmetici più belli e per accedere alle Serie Sfide: si tratta di sfide single player contro l'IA divise in sette match (alcuni sono modalità online giocate contro i bot, altre sono missioni uniche come gare a tempo e di distruzione oggetti in arene senza nemici). La prima Serie Sfide è gratis, mentre le altre sono a pagamento, precisamente 200 DP e 400 DP. I DP vanno acquistati con soldi reali con un rapporto 500 DP - 4,99 euro.
Le Serie Sfide danno un minimo (molto minimo) contesto ai personaggi del gioco e sul perché partecipano a questa competizione. Più importante, ogni Serie Sfida dona fino a 7 cosmetici (skin, banner e avatar per il profilo utente), alcuni dei quali "bloccati" dietro obbiettivi speciali (vinci un match con tot punti di vantaggio, distruggi i nemici con l'abilità unica del personaggio, etc). La Serie Sfida da 400 DP, inoltre, è a tempo: a metà febbraio non sarà più disponibile; una scelta che non apprezziamo.
La verità di fondo, però, è che i cosmetici hanno scarso valore. Non si tratta di vere skin che sostituiscono il design originale, ma solo un cambio di colore. Ammettendo però che le si voglia ottenere, sappiate che quelle base costano 8,250 AC: ogni aumento di livello dona 1,000 AC e per salire di livello servono dagli otto ai tre match, a seconda delle vostre capacità. Ovviamente, ogni tot livelli la quantità di PE necessari aumenta. Tagliando corto e arrivando alla fine del conteggio che abbiamo fatto: per ottenere tutti i cosmetici attualmente disponibili (e non includendo quelli che richiedono sia AC che DP) serviranno un paio di centinaia di ore al giocatore medio. Gli AC non possono essere acquistati con soldi reali, badate.
Ci sono infine classiche missioni giornaliere ("Gioca 5 partite con questo personaggio", "Vinci con quell'altro personaggio") e settimanali ("Corri sui muri 120 volte", "Cavalca auto avversarie 50 volte", ...). Rispettivamente donano 3,000 e 5,000 punti esperienza, valori insignificanti visto che un match di Gridfall nel quale si perde entro 60 secondi dona tra i 3,000 e i 4,000 PE.
Il problema attuale è che Destruction AllStars non sembra pronto a sostenere il pubblico sul lungo periodo. Avrà bisogno di nuove modalità o anche solo dei modificatori a tempo, sfide più interessanti e ricompense migliori. I pacchetti a pagamento inoltre non hanno nulla di realmente esclusivo da giustificare una spesa regolare. Lucid Games promette novità, certo, ma non ha ancora annunciato una roadmap ufficiale.
Conclusioni
Destruction AllStars parte da un'idea interessante: perdere il proprio mezzo non è la fine della partita e anche a piedi si ha una possibilità. Saltare da un mezzo all'altro, accumulare energia per evocare la propria auto speciale e usare abilità uniche rende il tutto più divertente, ma la struttura base manca di quel dinamismo e di quell'immediatezza che altri giochi hanno saputo creare (Rocket League in primis). Le modalità non sono abbastanza varie e ci sono per ora vari dubbi sul supporto a lungo termine: se Lucid prevede di introdurre perlopiù Serie Sfide a pagamento e non ha in programma molteplici contenuti gratuiti, il pubblico potrebbe annoiarsi rapidamente. Anche il sistema di livelli e valute non è equilibrato e le ricompense sono di basso valore. Per ora, il più grande punto di forza del titolo di Lucid è il fatto che sia incluso nel PS Plus: a 80 euro non lo avremmo di certo consigliato.
PRO
- Il mix bipede-quattro ruote funziona
- Lo stile dei personaggi e delle auto è buono
CONTRO
- Sistema di livelli, valute e cosmetici poco interessante
- Modalità troppo simili
- Dubbi sul sostegno a lungo termine