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Disrupting the Game, la recensione del libro di Reggie Fils-Aimé, l'ex presidente di Nintendo of America

L'ex presidente di Nintendo of America, Reggie Fils-Aimé, si racconta in un'autobiografia: di cosa parla?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   18/06/2022

Disrupting the Game: From the Bronx to the Top of Nintendo è l'autobiografia dell'ex presidente Nintendo of America, Reggie Fils-Aimé, noto soltanto come Reggie, pubblicata il mese scorso da HarperCollins Leadership. Una localizzazione italiana non è ancora prevista né annunciata, quindi abbiamo letto l'edizione inglese, e queste sono le nostre impressioni.

Più che un'autobiografia, Disrupting the Game è una via di mezzo tra il racconto - in prima persona - della propria vita lavorativa e un manuale ricco di consigli per chiunque voglia ottenere una carriera di successo: tra un racconto e l'altro delle sue esperienze, Reggie ha inserito dei box che sintetizzano la "lezione" appresa in quella determinata circostanza, così da comunicarvi il consiglio adeguato alla situazione. Dei consigli che vanno dalla gestione del personale, alla gestione di sé stessi, al tipo di approccio ideale da tenere in determinati momenti.

Reggie Fils-Aimé in una delle sue conferenze appassionate
Reggie Fils-Aimé in una delle sue conferenze appassionate

Prima di tutto alcune considerazioni di carattere generale, che permeano l'intero libro. È un testo molto autocelebrativo: Reggie è palesemente contento della carriera che ha ottenuto, e il suo intento è svelarci come ci è riuscito e come potremmo imitarlo. Le questioni personali, di vita privata, vengono soltanto accennate, e soltanto in ottica carrieristica: ad esempio, nel momento in cui deve affrontare un divorzio, veniamo a saperlo soltanto perché rendeva gli obbiettivi lavorativi più complicati da raggiungere. E questa è una scelta, se non condivisibile, sicuramente comprensibile; d'altro canto, tranne rarissime eccezioni, spesso con colpe condivise o comunque parziali successi, sembra che Reggie non abbia mai fallito. E questo dubitiamo possa essere credibile; da questo punto di vista, l'orazione di J.K. Rowling ad Harvard, molto più breve, ed elaborata da una persona di maggior successo, è umanamente molto più rilevante. Non citiamo lei a caso, la citiamo perché il suo discorso era incentrato sull'importanza dei fallimenti, e della reazione agli stessi ("Buona vita a tutti. I benefici del fallimento e l'importanza dell'immaginazione"). Leggere dell'ascesa continua di Reggie ci è sembrato mellifluo, in certi momenti.

Il libro è diviso in tre parti. Nella prima, sostanzialmente relegata all'inizio del testo, si parla del funerale di Satoru Iwata. Nella seconda, la meno interessante per gli appassionati di videogiochi, viene trattata l'ascesa di Reggie: dal Bronx all'ingresso in Nintendo. Nella terza, prevedibilmente, viene narrata la sua carriera all'interno dell'azienda giapponese.

La malattia di Iwata e l'ascesa di Reggie

Reggie Fils-Aimé, una delle sue frasi celebri
Reggie Fils-Aimé, una delle sue frasi celebri

Paradossalmente le informazioni più interessanti per gli appassionati Nintendo, in particolare quelli più curiosi sulle modalità di gestione aziendale - spesso taciute - sono racchiuse nelle prime pagine del volume, quando Reggie racconta dei suoi viaggi in Giappone tra il 2014 e il 2015, per la malattia e la morte di Iwata. La naturalezza con cui narra gli episodi vissuti col quarto presidente Nintendo è sorprendente, considerando quanto la società sia silenziosa e riservata su tutto ciò che accade al suo interno. Oltre all'abilità di sovvertire l'ordine prestabilito, con Reggie capace di convincere i vertici giapponesi a concedergli una visita in ospedale a Iwata, apprendiamo in questa sede diverse informazioni interessanti.

Delle verità che i più attenti avranno già sospettato, che qui trovano conferma. Innanzitutto, Shuntaro Furukawa, l'attuale presidente, già ai tempi era il braccio destro di Satoru Iwata: è lui, ad esempio, a organizzare la visita di Reggie. Secondo: il progetto NX, non fosse stato abbastanza evidente dalle tempistiche di sviluppo, è un progetto nato e sviluppato sotto Iwata. È stato lanciato e gestito dai successori, ma creato durante la sua presidenza, esattamente come Wii, Wii U, DS e 3DS. Il prossimo sistema sarà il primo, dunque, totalmente al di fuori della sua supervisione.

Reggie e Iwata nel trailer di Super Smash Bros. per Wii U
Reggie e Iwata nel trailer di Super Smash Bros. per Wii U

Dopo aver parlato del funerale di Satoru Iwata, funerale al quale Reggie si è dovuto preparare, imparando le usanze giapponesi, l'ex presidente di Nintendo of America (NoA, d'ora in poi) inizia a raccontare la sua vita. Dalle benestanti radici haitiane, in cui i parenti/antenati acculturati e moralmente retti avrebbero perso le loro fortune per essersi opposti alla corruzione del paese, fino al trasferimento negli Stati Uniti, nel Bronx, in un appartamento piccolo e stretto, in cui la famiglia era costretta a vivere e dormire assiepata. Vengono narrati tutti i sacrifici suoi e dei genitori per permettergli un'educazione adeguata; il suo percorso scolastico e universitario; le prime esperienze lavorative, le promozioni, i rapporti col personale, coi vari capi e titolari. Come dicevamo in apertura del pezzo, questa sezione, che narra l'ascesa di Reggie, è meno interessante per gli appassionati di videogiochi, e fin troppo vanagloriosa nei toni del racconto. Pur citando le sue esperienze con Super Mario World e - soprattutto - The Legend of Zelda: A Link to the Past, è chiaro che Reggie desiderasse fortemente avere successo, indipendentemente dal tema trattato.

La chiamata Nintendo arriva in un momento in cui l'azienda sembra in declino, quando GameCube è alla deriva, e Sony ha appena annunciato PSP, minacciando anche il regno Nintendo più sicuro e lucroso, quello del gaming tascabile. Il problema di questa parte del libro non è tanto il suo interesse parziale per i videogiochi (comunque positivo, considerando l'ambiente e le possibili alternative), quanto l'assenza di fallimenti o di riflessioni profonde. Si ha l'impressione che Reggie sia passato dal Bronx a lavorare presso Nintendo come fosse un carro armato tra popolazioni azteche, senza troppi intoppi o difficoltà, se non alcune lievi incomprensioni coi responsabili, o alcuni saltuari eccessi di protervia: magari è andata davvero così, chissà.

Nintendo, presidenza e ritiro

Reggie alla presentazione di Nintendo Switch
Reggie alla presentazione di Nintendo Switch

L'ultima parte del libro racconta tutta la sua esperienza presso Nintendo, dall'ingresso alla fama, ottenuta in pochi mesi grazie alla famosa conferenza dell'E3 2004, evento in cui diventa una specie di simbolo per i fan, che lo ribattezzano Regginator. Dei fan che lo idolatrano più che altro per la goliardia e intraprendenza, ma che vengono colti di sorpresa quando viene nominato presidente di NOA, soltanto due anni dopo: effettivamente quell'uomo divertente e affabile ha più qualità di quanto non sembri. La nomina arriva direttamente da Satoru Iwata, in seguito - secondo quanto raccontato - all'insistenza di Reggie sul lancio in bundle di Wii e Wii Sports, avversato dai vertici giapponesi, in particolare da Miyamoto, poi rivelatosi vincente. La storia prosegue col lancio di 3DS, Wii U, la morte di Iwata, l'arrivo di Switch; senza entrare nei dettagli, la maggior parte dei quali è nota a chi ha vissuto l'epoca, il racconto termina nel 2019, quando Doug Bowser, in piena armonia e concordia, gli succede come presidente di NOA.

Il racconto di questi periodi, esattamente come la precedente sezione del libro, è estremamente Reggie-centrico. E non potrebbe essere altrimenti, visto che si tratta di un'autobiografia. Tuttavia, abbiamo il sospetto che lo stesso Fils-Aimé abbia sapientemente selezionato gli episodi da raccontare, non sappiamo se per eccesso di autostima o per malizia. Insomma, la sua infallibilità pre-Nintendo sembra continuare all'interno dell'azienda giapponese. Non viene raccontato alcun episodio in cui abbia avuto torto; ci tiene a specificare che le discussioni elencate siano semplici eccezioni in un rapporto altrimenti radioso con Iwata, ma in ogni caso vengono narrati soltanto episodi in cui, alla fine, Reggie ha avuto ragione.

Il lancio di Wii Sports, come già detto, andando contro sia a Iwata che Miyamoto (che comunque lasciò separate le uscite in Giappone). Col 3DS, lanciato - secondo Reggie - a un prezzo troppo alto, abbassato a pochissimi mesi dalla pubblicazione (evento unico nella storia Nintendo). Vengono narrate, in sostanza, tutte discussioni in cui, subito o a lungo termine, Reggie ha avuto ragione. Possibile che non ci sia mai stato un caso in cui fosse la sua posizione a essere sbagliata? Cos'ha detto Reggie quando ha visto Wii U e quando lo ha lanciato negli USA? È chiaro che Nintendo Land non abbia avuto nemmeno lontanamente la fortuna di Wii Sports. Lui cosa ne pensava? Non si era accorto che trattare di sport con un controller intuitivo fosse diverso dal trattare minigiochi con un GamePad enorme?

Reggie, in uno degli ultimi anni da presidente NOA
Reggie, in uno degli ultimi anni da presidente NOA

In ogni caso, al di là dei punti di vista, quello che emerge nel percorso di Reggie è la sua forte volontà di avvicinare NoA ed NCL (la divisione giapponese di Nintendo, "Nintendo", in sostanza). Questo, più di ogni altro, resterà il suo lascito principale. Aver evoluto la sede americana, avvicinandola e rendendola più visibile a quella nipponica: evento simboleggiato dal suo ingresso, unico occidentale (ai tempi) nel consiglio di amministrazione.

Sono chiarissimi i suoi meriti, da questo punto di vista; altrettanto chiaro che, pure in questo caso, Iwata sia stato lungimirante nel selezionarlo come presidente NoA, assecondandolo anche in momenti in cui la cultura aziendale giapponese lo avrebbe sconsigliato. Se siete appassionati Nintendo, ve ne consigliamo la lettura, anche soltanto per alcuni aneddoti su Iwata e Miyamoto.