È da un po' di tempo che i vecchi "god game", termine che venne praticamente coniato per catalogare i giochi di Peter Molyneux come Populous, non si fanno tanto vedere sulla scena e la recensione di Doodle God Universe può quantomeno far tornare a quelle particolari atmosfere, anche se qui siamo decisamente lontani dalla complessità strutturale dei giochi Bullfrog e derivati.
L'opera di JoyBits deriva da una lunga serie iniziata nel 2010 con un'ampia serie di commistioni in diversi ambiti, ma si tratta essenzialmente di titoli casual, molto lontani dal concetto di gestionale divino a cui si potrebbe pensare quando si prendono in considerazione simulazioni e divinità.
Doodle God Universe, in particolare, trova una sua buona collocazione all'interno di Apple Arcade, perché si tratta di un titolo estremamente semplice e strutturato per essere un free-to-play, ma che in questo caso non subisce nemmeno gli influssi negativi di tale tipo di distribuzione.
Non è facile catalogarlo come videogioco standard: si tratta di una sorta di passatempo che richiede, al limite, un po' di immaginazione e capacità induttiva, ma che rappresenta qualcosa di estremamente casual per rientrare nelle categorie classiche dei videogiochi. Questo non significa che sia un titolo banale o privo di qualsiasi interesse anche per chi cerca qualcosa di più sostanzioso, visto che la ricerca delle associazioni per la creazione del mondo, alla base del gameplay, richiede comunque una certa capacità di ragionare sulle connessioni tra diversi elementi e sui rapporti di causa-effetto.
Tuttavia, dove la logica non arriva è possibile andare avanti semplicemente a tentoni, toccando elementi a caso o quasi, cosa che potrebbe facilmente mortificare chiunque si aspettava da premesse del genere una qualche profondità nella gestione di elementi complessi, perché la serie Doodle offre ben altro.
Nei panni di una divinità creatrice
Ci sono alcune modalità di gioco differenti, che per lo più propongono contesti diversi o sfide di vario tipo con la community, ma di base il gioco funziona sempre alla stessa maniera: nei panni di una divinità creatrice, ci troviamo a dover popolare un pianeta associando tra loro elementi diversi, facendo emergere progressivamente sempre più possibilità e addendi da coniugare in maniera più o meno logica. Si parte dagli elementi basilari come terra, aria, acqua e fuoco e dall'associazione iniziale di questi si ottengono progressivamente tutti gli altri oggetti e ambiti creativi, cercando in questo modo di portare la vita su un pianeta inizialmente brullo e deserto.
Il gameplay si basa semplicemente sull'associazione di due elementi: si tratta di scegliere due categorie più ampie (gli elementi basilari, i vegetali, gli animali, l'energia, la tecnologia e tanto altro) e combinare una coppia di oggetti che si trovano all'interno dei vari ambiti, cercando in questo modo di trovare l'associazione giusta in grado di formare un nuovo elemento/oggetto/creatura/concetto. Si tratta sempre di somme tra due addendi, dunque non ci sono combinazioni particolarmente ardite da pensare e sperimentare, cosa che appiattisce alquanto la ricerca: al di là delle accoppiate logiche, altre risultano meno chiare ma in generale è possibile semplicemente procedere a caso per trovare i nuovi elementi, considerando che le combinazioni tra due oggetti sono molte ma facili da scovare anche senza grandi ragionamenti.
Sebbene molte associazioni derivino da basi scientifiche (almeno come logica), Doodle God Universe è un gioco che non si prende molto sul serio, inserendo anche creature mitologiche e leggendarie nel totale delle creazioni possibili, concetti astratti e altri elementi che denotano una certa ironia di fondo, che d'altra parte emerge anche dalle citazioni con cui vengono accolte le nuove scoperte che facciamo, le quali spaziano tra l'alta filosofia e la cultura popolare.
Ogni volta che viene creato qualcosa di nuovo, assistiamo anche alla sua collocazione sulla superficie terrestre, con i cambiamenti che questo comporta all'aspetto del pianeta, rappresentato con uno stile low poly piuttosto pulito ma anche stranamente distante dallo spirito cartoonesco e un po' caricaturale che contraddistingue tutte le altre fasi del gioco.
Conclusioni
C'è sicuramente qualcosa che crea assuefazione in Doodle God Universe, cosa che spiega come JoyBits abbia creato una lunga serie su queste semplici basi, ma se cercate veramente un puzzle o un "god game" siete decisamente fuori strada. Questo particolare gioco è in sostanza un passatempo basato su associazioni più o meno logiche tra coppie di elementi, che non arriva mai a proporre una sfida in qualche modo stratificata, né arricchisce la propria struttura con ulteriori strati di gameplay, progredendo nella scoperta di nuove invenzioni. Rimane la curiosità di vedere cosa si può celare in associazioni sempre più strane e ardite, ma alla fine dei conti l'esperienza rimane sempre estremamente basilare e leggera: ottima per una fruizione mobile classica, un po' troppo semplice per chi cerca qualcosa di più strutturato e impegnativo. Su Apple Arcade trova il suo perché come scacciapensieri "gratuito" per riempire qualche momento libero con lo smartphone in mano.
PRO
- La semplice meccanica delle associazioni tra elementi dà soddisfazione
- Persiste la curiosità di scoprire ogni possibile combinazione
- L'atmosfera simpatica e leggera è accogliente
CONTRO
- Struttura estremamente semplice e ripetitiva
- Le combinazioni a volte non sono molto logiche e spingono a provare a caso