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Dove riposa l'oscurità, la recensione

Dove riposa l'oscurità è un puzzle game affascinante, scopriamolo nella recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   29/09/2018
Dove riposa l'Oscurità
Dove riposa l'Oscurità
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Tra i numerosi puzzle game che si affacciano periodicamente alla scena mobile merita una recensione questo Dove riposa l'oscurità, gioco sviluppato da Game Revenant che pur derivando qualche soluzione estetica e strutturale da altri titoli riesce a proporre un'esperienza veramente originale e interessante. A vederlo può ricordare alcune soluzioni enigmistiche di Monument Valley e Helsing's Fire, l'impostazione grafica dei GO di Square Enix e anche le illusioni prospettiche del vecchio Echocrome, ma in realtà si tratta solo di suggestioni o ispirazioni stilistiche, perché la sostanza è decisamente diversa e per larga parte inedita. Una cosa particolarmente strana del gioco è la sua storia, che si svolge in maniera muta attraverso alcune scenette al termine dei livelli e risulta in certi casi stranamente oscura e violenta, risultando ancora più inquietante per il contrasto netto che crea con lo stile grafico minimalista e rilassante che lo caratterizza, rimarcando in un altro senso quella danza degli opposti che è alla base della sua stessa struttura di gioco, nel rapporto tra luci e ombre.

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Non è chiaro se l'effetto sia voluto, fatto sta che non è facile capire se il protagonista, un buffo ometto di nome Obe, sia effettivamente un personaggio positivo a tutti gli effetti e alcuni momenti della storia mettono in scena un'efferatezza che lascia un po' basiti. Durante una tranquilla passeggiata nella foresta, Obe entra in contatto con una misteriosa lanterna, con la quale è in grado di modificare l'ambiente circostante attraverso l'alternanza di luci e ombre. In breve tempo, il protagonista diventa quasi ossessionato dal potere della lanterna, tanto da ricorrere a metodi alquanto violenti per difenderla dai predatori che abitano le varie ambientazioni del gioco, a loro volta rappresentati in maniera infantile e grottesca ma forse per questo ancora più inquietante. C'è da dire che questa stranezza generale non fa che donare un carattere molto particolare a Dove riposa l'oscurità, che riesce in questo modo a smarcarsi un po' dalla linea tracciata da altre produzioni similari.

Luci e ombre

I livelli vengono visualizzati nella maggior parte dei casi a schermata intera con inquadratura isometrica, per cui si ha una visione completa dello scenario, all'interno del quale Obe si sposta semplicemente toccando il punto in cui si vuole farlo dirigere. Muovendosi, il il protagonista con la lanterna proietta ombre nell'ambientazione circostante, che si muovono in maniera dinamica a seconda della posizione di Obe e di eventuali elementi che si stagliano all'interno del cerchio di luce: quando le ombre passano sopra alcuni elementi dello scenario, questi si modificano in maniere predisposte e la soluzione degli enigmi si basa dunque sul giusto modo di proiettare luci e ombre e sulla corretta sequenza di movimenti da effettuare per raggiungere l'uscita dei livelli. Il passaggio dell'ombra, ad esempio, può ricostruire un ponte distrutto oppure svelare passaggi e aprire porte in modo da consentire il prosieguo. Livello dopo livello, la meccanica si complica con l'aggiunta di nuovi elementi: la possibilità di spostare alcuni oggetti toccandoli direttamente e aggiungendo così nuove modalità di proiezione delle ombre, premere interruttori per attivare meccanismi, controllare più o meno direttamente altri personaggi sullo schermo in modo da agire su altri interruttori e così via, rendendo tutto il corso del gioco alquanto stimolante anche se si fa un po' fatica a capire di volta in volta quali siano gli elementi messi in campo in ogni singolo livello, visto che vengono inseriti o tolti senza una logica lineare.

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Il level design è un po' discontinuo e alterna momenti veramente geniali a puzzle più telefonati o dal funzionamento meno pulito, in ogni caso la progressione si mantiene su ottimi ritmi grazie all'originalità della struttura di gioco e anche alla sua strana storia, che ci porta facilmente a voler vedere dove va a finire il buffo ma anche inquietante Obe. È possibile incontrare qualche glitch che a volte non rende chiara la soluzione degli enigmi, così come qualche incertezza nel pathfinding del protagonista in alcune situazioni particolari ma si tratta veramente di piccolezze. C'è anche una notevole varietà nel design delle ambientazioni, tutte rappresentate con una buona dose di atmosfera nonostante la grafica minimalista, spingendoci a scoprire i nuovi mondi che si succedono ogni cinque livelli. In questa originalità generale stonano gli elementi nettamente derivativi che risaltano nella costruzione degli scenari, con edifici geometrici che ricordano anche un po' troppo da vicino Monument Valley e non rendono giustizia a una produzione che sembra invece nascere da idee decisamente peculiari. D'altra parte, la direzione artistica in termini grafici dimostra forse ancora un po' di immaturità, anche se la capacità di costruire atmosfere evocative sembra essere già radicata in Game Revenant, come dimostra anche l'ottima colonna sonora. Il gioco è tradotto in italiano (c'è solo un po' di testo scritto) ed è composto da circa 35 livelli divisi in 7 ambientazioni diverse: considerando che ogni singolo livello si completa solitamente in pochi minuti, salvo i momenti più difficili che possono richiedere più tempo per essere capiti, ne consegue che la longevità non sia particolarmente elevata.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.0.2
Digital Delivery App Store
Prezzo 5,49 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
8.0
Il tuo voto

La stranezza sembra essere un elemento fondante di Dove riposa l'oscurità, sia in termini positivi che negativi. La bizzarria dei personaggi e dell'ambientazione, nonché quella tendente all'inquietudine della storia, contribuiscono a donare un certo carattere al gioco che supera in questo modo certi aspetti nettamente derivativi del design generale, sebbene non si riesca a capirne precisamente il senso (nel caso ce ne sia uno). La costruzione dei livelli è a volte confusa, con l'aggiunta di elementi alla meccanica puzzle che sembra a volte un po' aleatoria, anche se le frequenti variazioni sul tema consentono di mantenere un ottimo ritmo e stimolano ad andare avanti per scoprire di volta in volta cosa si cela nel livello successivo. Quello che più conta, in ogni caso, è che Dove riposa l'oscurità riesce a proporre una meccanica puzzle originale e affascinante, in grado di distinguersi dagli altri titoli e tenerci alquanto incollati allo schermo per seguire le bizzarre avventure di Obe fino alla fine, che peraltro non arriva dopo moltissimo tempo.

PRO

  • Meccanica puzzle originale e divertente
  • Strana e affascinante atmosfera
  • Buon ritmo e variazioni sul tema

CONTRO

  • Poco coerente come progressione della struttura
  • Qualche incertezza in termini di stabilità e controllo
  • Diversi elementi grafici derivativi