Nemmeno un anno è passato, eppure Dragon Ball FighterZ è riuscito a conquistarsi un posto nell'olimpo dei picchiaduro competitivi al fianco di Street Fighter e Tekken, arrivando addirittura a cancellare dalla faccia della terra quei Marvel vs Capcom a cui si era chiaramente ispirato per le sue meccaniche. Non si tratta certo del primo picchiaduro ad aver ammaliato i fan del genere in così poco tempo, ma la splendida opera degli Arc System ha un numero impressionante di frecce nella faretra, che dovrebbero permettergli di restare rilevante per un lungo periodo di tempo: è riuscito, per dire, a unificare la community americana dei Marvel e quella nipponica/europea degli anime fighters, damdo vita a una scena competitiva tra le più eccezionali e istrioniche mai viste; ha riportato su schermo mosse e atteggiamenti dei personaggi di Dragon Ball come mai era stato fatto prima, riuscendo ad attecchire anche su un pubblico non necessariamente appassionato di picchiaduro tecnici; ed è infine approdato anche su Nintendo Switch, divenendo così disponibile su ogni piattaforma moderna. E noi oggi proprio della recensione di quest'ultima versione vogliamo occuparci, perché i dubbi legati al port erano parecchi, e le aspettative dei possessori dell'ibrida di Nintendo elevatissime.
Non riesco a vederli a occhio nudo!
Ripassiamo velocemente il gameplay, che abbiamo già ampiamente descritto nella nostra precedente recensione, ma è sempre il caso di rispolverare almeno in parte. Il sistema di Dragon Ball FighterZ prende a piene mani dai vecchi Marvel VS: è un picchiaduro dove due giocatori si sfidano al controllo di una squadra di tre combattenti, che possono darsi il cambio durante la battaglia o aiutarsi a vicenda con assist di vario tipo. Questo sistema rende già la scelta dei personaggi piuttosto tattica - perché ogni guerriero ha specifiche sinergie che lo rendono adatto a una certa posizione nel team o a determinati partner - ma è controbilanciata da un sistema dall'esecuzione molto semplificata, poiché le mosse speciali qui si attivano quasi solo con quarti di luna. Attenzione, il fatto che la barriera di abilità legata all'esecuzione sia bassa non significa che il titolo sia di facile fruizione: resta un picchiaduro mostruosamente tecnico, con un'infinità di finezze e tecnicismi, e la cui elevatissima velocità rende davvero difficile gestire il tutto anche per giocatori molto esperti. Sottovalutatene la profondità, e online puliranno il pavimento col vostro cadavere.
Su Switch di tutto ciò non è cambiato nulla, e l'unica variazione sul tema è in realtà un'aggiunta legata alla piattaforma: i comandi semplificati. Per la cronaca, non si tratta di automatizzazioni del sistema, bensì di scorciatoie pensate per permettere di giocare con un singolo Joycon (a cui mancano due trigger dorsali normalmente indispensabili per eseguire tutte le manovre). Funzionano per le sfide in locale tra amici, ma ovviamente non è il modo più funzionale per dominare il titolo, e un pad pro è sempre la soluzione migliore. Per quanto riguarda il resto, invece, il vantaggio di chi acquista questa versione risiede nell'avere subito a disposizione l'intero roster, con la prima season di personaggi DLC completamente disponibile... solo che non li si otterrà gratuitamente. Infatti, diversamente da quanto fatto da altri sviluppatori coi loro port, qui la versione base del gioco contiene solo i guerrieri originali e le novità gratuite (con i due Super Saiyan Blue ancora da sbloccare, peraltro), mentre per tutti gli altri sarete costretti a prendere una versione completa dal prezzo piuttosto elevato, o comprare un'altra volta il season pass. Una scelta che comprendiamo vista l'età relativamente scarsa del picchiaduro di Arc System, ma non approviamo: era una bella occasione per riportare subito in pari tutti i nuovi utenti senza bisogno di spese extra.
Krillin owned counter: zero
Insomma, la scelta del team di sviluppo è stata quella di riportare il suo pargolo paro paro su Switch, senza alcuna modifica, agevolazione o aggiunta sensibile (al di fuori dei comandi speciali sopra definiti, e della possibilità di sfidarsi tra Switch vicine, la cui presenza era scontatissima). Significa che appena fatto partire il gioco potrete affrontare i nuovi scontri 1 contro 1 e 2 contro 2 o le battaglie a squadre, ma anche che il mediocre Story Mode - molto ben scritto e ricco di scene divertenti, ma anche incredibilmente semplice e ripetitivo - è identico al passato, senza alcun perfezionamento di sorta. Va detto tuttavia che questa parità è rimasta anche dal punto di vista del comparto tecnico, poiché il lavoro fatto dagli Arc System è assolutamente da manuale in questo difficile campo. In versione portable, dopotutto, FighterZ viaggia a 60 fps per lo più stabili (i cali ci sono, ma sono rari e difficilmente influiscono sugli scontri, comparendo quasi solo durante le super più eccessive) e a 720p è uno splendore per gli occhi.
La versione docked è però quella che stupisce davvero, perché gli Arc System non hanno fatto il compitino, ma sono arrivati a tenere i 60 fps a 1080p, per un risultato che differisce davvero di poco dalle versioni per le altre piattaforme. Attenzione, il lavoro fatto non è perfetto: interfaccia e cutscene sono fisse a 1080, ma alcuni oggetti del gioco vengono renderizzati a risoluzioni diverse in base alle necessità per mantenere stabile il frame rate, quindi ogni tanto si nota un calo di dettaglio dei combattenti mentre si menano le mani. Il risultato ottenuto, comunque, resta straordinario su Switch. Più difficile invece valutare la qualità dell'online: nei server i giocatori al lancio non mancano, e abbiamo affrontato parecchie partite senza problemi, eppure la situazione ci è parsa leggermente più instabile rispetto alle altre console, ci sono stati problemi nelle fasi iniziali, ed è difficile prevedere come si svilupperà. Siamo ottimisti visto che attualmente tutto pare piuttosto solido, ma in questo campo gli stravolgimenti possono sempre capitare.
Conclusioni
Un port da manuale quello di Dragon Ball FighterZ su Switch, che ci ha positivamente sorpreso e ricalca in tutto e per tutto le versioni delle altre console, con l'aggiunta sempre apprezzata della portabilità (e sacrifici minimi dal punto di vista tecnico). Certo, si poteva fare di più per quanto riguarda roster e contenuti, ma si parla comunque di un lavoro da applausi, indubbiamente degno di uno dei migliori picchiaduro di questa generazione.
PRO
- Lavoro notevolissimo dal punto di vista tecnico
- Resta uno dei migliori picchiaduro in circolazione, e uno splendore per gli occhi
- Tutto il roster disponibile da subito...
CONTRO
- ...a patto di pagare il season pass
- Qualche dubbio ancora sulla stabilità dell'online