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Dragon Quest Tact, la recensione: la saga RPG diventa uno strategico mobile

La celebre serie Square Enix diventa uno strategico mobile con Dragon Quest Tact e la curiosità è davvero tanta

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   01/02/2021
Dragon Quest Tact
Dragon Quest Tact
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Considerando il titolo importante che si porta appresso e il tono scanzonato che sembra caratterizzarlo, affrontiamo con grande curiosità la recensione di Dragon Quest Tact, per capire meglio cosa sia questa strana digressione. Il titolo, peraltro troncato in maniera molto particolare, dice tutto quello che c'è da sapere: si tratta di uno spin-off della storica serie di JRPG Square Enix, ma a differenza anche del precedente Dragon Quest of the Stars è strutturato come uno strategico e tutto impostato sul combattimento e la gestione dei personaggi, piuttosto che sull'esplorazione e il sostrato narrativo, distinguendosi così in maniera sostanziale dall'andamento classico del franchise. Ad arricchire il tutto c'è anche un elemento in stile Pokémon, che ci porta a catturare mostri e farli combattere al nostro fianco, applicando in questo modo anche l'immancabile componente gacha che si associa bene alla distribuzione free-to-play del gioco, con tanto di banner ed eventi particolari a cui prendere parte per ottenere drop speciali.

Dragon Quest Tact   Mix 1


Il tutto è rappresentato secondo la tradizionale caratterizzazione di Dragon Quest, ovvero con il character design di Akira Toriyama (o chi per lui) e la solita ambientazione fantasy nipponica che richiama un po' elementi fiabeschi e un po' lo stile anime più classico. Il risultato è comunque un RPG mobile in grado di distinguersi nettamente dalla massa, nonostante non sia tecnicamente uno dei più avanzati, anzi. In termini di complessità grafica, risoluzione, fluidità e tempi di caricamento, il gioco ha un aspetto un po' "antico" rispetto a certi altri concorrenti attualmente sul mercato. Quello che convince maggiormente è l'equilibrio che il gioco raggiunge nella commistione delle sue varie caratteristiche, ponendo il combattimento strategico al centro del gameplay e facendo ruotare intorno a questo tutti gli elementi non proprio secondari legati alla raccolta di mostri e gestione dei combattenti. Da questo punto di vista, potrebbe risultare anche più convincente di Fire Emblem Heroes, che al contrario sembra porre l'accento sugli elementi gacha e rende il combattimento una caratteristica più accessoria, anche se la presenza dell'auto-play rischia di appiattire tutto in maniera rovinosa.

Raccolta di mostri e combattimento

Non rientra ufficialmente nella serie spin-off dei Monsters, ma avrebbe tutte le carte in regola per farlo: Dragon Quest Tact è tutto proiettato verso gli scontri progressivi e la raccolta di mostri da addestrare e usare in combattimento, con una storia decisamente dimenticabile a fare da pretesto a questa continua collezione di creature. Il sistema di combattimento è sviluppato come quello di un RPG strategico nipponico vero e proprio: gli scontri si svolgono su griglie divise in riquadri all'interno delle quali disporre e muovere le proprie unità (massimo cinque per ogni party) in base alle possibilità di spostamento e alle caratteristiche di attacco e difesa. Trattandosi di mostri, le diverse abilità e stili di combattimento possono essere stravaganti, ma il tutto è riconducibile alle tipiche suddivisioni tra guerrieri a distanza o corpo a corpo, in grado di utilizzare magie, fare da supporto e altre categorie standard, anche se presentate in maniera peculiare. Il leader del party è in grado di fornire assistenza modificando le statistiche degli altri all'occorrenza, ma è comunque consigliabile costruire diversi team pre-impostati per affrontare situazioni differenti, così come raccomanda il gioco.

Dragon Quest Tact   Mix 2


I mostri-combattenti possono essere conquistati sul campo di battaglia oppure attraverso il solito sistema gacha, che richiede il dispendio di gemme, valuta in-game piuttosto rara rispetto a tutte le altre che vengono invece diffuse in grande quantità e servono soprattutto a far salire di livello le creature. Il drop rate non sembra malvagio e il gioco generalmente consente di ottenere mostri di buon livello senza troppe delusioni, anche se quelli di rango più alto possono richiedere il ricorso alle micro-transazioni. Il sistema sembra strutturato in maniera piuttosto equa, ma le gemme necessarie ad effettuare lo "scouting" (ovvero l'evocazione dei mostri) sono sicuramente una risorsa rara, al di fuori del marketplace. La gestione, ovvero l'evoluzione con innalzamento del level cap che risulta necessaria per affrontare gli scontri più impegnativi, avviene invece attraverso un sistema che può tranquillamente prescindere dagli acquisti in-app, visto che materiali e valuta possono essere conquistati facilmente affrontando la modalità storia o dedicandosi alle varie avventure alternative. È richiesto un po' di grinding che spiega l'implementazione dell'auto-battle, opzione che sconsigliamo di utilizzare ma può effettivamente affievolire la monotonia delle scariche di scontri richieste se si vogliono raggiungere i livelli più alti.

Dragon Quest Tact   Mix 3


L'RPG mobile con gacha solitamente si basa su personaggi carismatici e una caratterizzazione generale che spinga a scoprire quanti più personaggi possibile e anche in questo senso Dragon Quest Tact si dimostra piuttosto originale. Invece dei soliti guerrieri scintillanti o waifu più o meno svestite, in questo caso ci troviamo ad avere a che fare con buffi mostri, spesso derivanti da disegni che sembrano spingere fin troppo al limite la fantasia, visti gli strani risultati. Può non piacere a tutti ma rappresenta indubbiamente una scelta molto interessante e particolare, impreziosita dal tratto di Toriyama che rende il tutto assolutamente unico. Proprio a questo proposito, bisogna anche rilevare come la grafica in 3D appaia piuttosto grezza rispetto a molti altri titoli del genere: mentre tutte le illustrazioni 2D sono di ottima fattura, la rappresentazione tridimensionale è molto semplice e si presenta con risoluzione bassa e frame-rate incerto anche su dispositivi non proprio antiquati.

Dragon Quest Tact   Cover

Conclusioni

Versione testata iPad 1.0.0
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
9.7
Il tuo voto

Il buon sistema di combattimento strategico, seppure alquanto semplificato, e la caratterizzazione nello stile della serie elevano Dragon Quest Tact dall'enorme massa di RPG mobile con elementi gacha che siamo abituati a vedere sul mercato. Cercando di limitare al massimo l'uso dell'autoplay, che altrimenti elimina buona parte dell'interesse, il gioco propone scontri tattici di buon livello per un titolo free-to-play e non sembra troppo incline alle micro-transazioni. La storia è praticamente nulla e i personaggi da conquistare sono tra i più bizzarri visti finora in un RPG gacha e la cosa potrebbe non giocare molto a suo favore, ma se vi fate prendere dalle atmosfere, che propongono il mondo di Dragon Quest nei suoi aspetti più allegri e scanzonati, è facile considerare questo come uno dei più originali e interessanti giochi di questo tipo usciti di recente su piattaforme mobile. Peccato per la realizzazione tecnica piuttosto sottotono.

PRO

  • Combattimenti strategici interessanti
  • Gestione dei mostri complessa e coinvolgente
  • La caratterizzazione di Dragon Quest nei suoi aspetti più allegri e bizzarri

CONTRO

  • Ha pur sempre le storture intrinseche agli RPG gacha free-to-play
  • Grafica 3D piuttosto sottotono e caricamenti lunghi
  • Storia veramente basilare