Il team finlandese 10Tons ha già dimostrato di saper costruire sapientemente delle esperienze di gioco a partire da strutture anche un po' abusate e non si smentisce nemmeno con il survival horror con elementi di crafting, come vediamo in questa recensione di Dysmantle. Inquadrare il gioco non è cosa semplice: le sue caratteristiche sono tutte note, quasi abusate a questo punto, ma gli autori di Neonchrome e Tesla vs. Lovecraft sono riusciti ad amalgamarle in maniera davvero ottimale in qualcosa di peculiare.
Sostanzialmente è una festa del crafting, ma il tutto è inserito all'interno di un'ambientazione ampia e stimolante, supportato inoltre da un sistema di progressione davvero irresistibile. Ne viene fuori un gioco di sopravvivenza che ha anche qualcosa di Diablo nel sistema di combattimento e nella ricerca costante del loot, tutto inserito in un meccanismo di crescita ed espansione delle possibilità costruttive che ci inserisce in una sorta di ragnatela di possibilità e strade da seguire per rafforzare il protagonista e trovare nuove soluzioni per combattere e sopravvivere all'apocalisse.
La premessa è la più classica possibile: dopo aver concluso le provviste, il protagonista esce da un bunker in cui è rimasto chiuso per un lungo periodo di tempo per sfuggire a una catastrofe non meglio identificata. Il mondo esterno è ormai distrutto e l'umanità si è trasformata in creature simili a zombie (o più precisamente agli infetti di The Last of Us), ma sembra esserci una speranza in un misterioso sistema di evacuazione comunicato attraverso i sistemi radio rimasti attivi.
Lo scopo del gioco è dunque abbandonare l'isola in cui ci troviamo, completando una serie di missioni che consentano di attivare i sistemi di evacuazione e al contempo esplorando l'enorme ambientazione per ottenere le risorse necessarie a raggiungere l'obiettivo. Il tutto è rappresentato come un action in terza persona con visuale dall'alto e inquadratura variabile dal giocatore, dotato di una caratterizzazione a metà tra il realistico e il cartoonesco e con una notevole varietà di ambientazioni da esplorare.
Esplorare, distruggere e costruire
La caratteristica distintiva di Dysmantle è la possibilità di distruggere praticamente qualsiasi cosa, con il giusto strumento, per ottenere materiali più o meno rari e preziosi da investire nella costruzione di nuovi oggetti. Da questo punto di vista, più che un survival tipico ricorda un po' il meccanismo base di Terraria o Minecraft, con la raccolta compulsiva di risorse che rimane una costante per tutto il gioco.
Si parte con un piede di porco dal potere limitato, ma successivamente è possibile potenziarlo e ottenere anche altri strumenti per distruggere oggetti e materiali più resistenti e ottenere ulteriori risorse preziose, da investire a loro volta nella costruzione di oggetti, nel potenziamento di quelli già esistenti e nella scoperta di nuovi equipaggiamenti. Il loop del gameplay è sempre lo stesso: esplorazione, distruzione di oggetti (con risultati ben visibili nella configurazione degli scenari), raccolta di materiali e ritorno all'accampamento per la ricarica dell'energia e costruzione, potenziamento e gestione dell'inventario.
È sicuramente un meccanismo ripetitivo e ben poco originale, ma è ritmato in maniera tale da risultare irresistibile: l'esplorazione libera consente di raggiungere ambientazioni molto diverse tra loro, aprendo la porta alla raccolta di materiali nuovi e dunque ulteriori possibilità costruttive, mentre la quantità di oggetti e potenziamenti sbloccabili è notevole e consente una progressione costante. A tutto questo si aggiungono anche alcuni elementi di lore che ci spingono a indagare tra case ed edifici abbandonati alla ricerca d'informazioni su quanto è accaduto al mondo e sulle possibili via di fuga, con quest da completare che ci pongono anche di fronte a situazioni piuttosto diverse tra loro, con tanto di enigmi da risolvere e misteri legati alle antiche origini dell'isola in cui ci troviamo.
Combattere e sopravvivere
Oltre alla distruzione e alla costruzione, l'altro elemento costante del gameplay è il combattimento contro i vari mostri mutanti che infestano la zona. Si tratta di creature con caratteristiche e stili di lotta differenti, che vanno dal classico zombie con attacchi corpo a corpo a mostri più sofisticati in grado di attaccare a distanza con getti di acido e altre soluzioni, che impongono l'uso di approcci e armi differenti. Non si tratta propriamente di scontri creativi o molto impegnativi, essendo basati sostanzialmente sul giusto tempismo nello sferrare colpi e nell'utilizzare la schivata, ma la varietà degli esseri riscontrabili rende comunque piuttosto stimolante l'esplorazione e impone anche l'uso di armi differenti, come accade soprattutto in corrispondenza dei boss.
Combattimenti e completamento delle quest garantiscono la raccolta di punti esperienza che sbloccano ulteriori possibilità di crescita per il protagonista e il proprio inventario, mentre in tutto questo si riscontrano anche elementi "rogue-lite", per così dire, nella possibilità di salvare i progressi a ogni accampamento e ne poter ripartire da questi ogni volta che il personaggio muore, con l'opportunità di recuperare i materiali persi se si riesce a raggiungere il suo cadavere.
Il survival emerge poi con altre caratteristiche del gameplay come la raccolta di alimenti e ingredienti, che può essere ampliata con lo sblocco di strumenti specifici e conoscenze aggiuntive, la pesca e la cucina. Anche quest'ultima partecipa di tutta la struttura di gioco impostata sulla ricerca di risorse, ma in questo caso incentrata sulla raccolta d'ingredienti utili a completare le ricette che si trovano in giro per la mappa. Una volta costruiti gli strumenti appositi (pentole e oggetti simili) è possibile cucinare vari piatti in grado di modificare le statistiche del protagonista, facendogli ottenere alcuni bonus e modificatori di grande utilità.
Conclusioni
Nonostante sia composto da elementi tutt'altro che originali, per non dire un po' abusati, Dysmantle può contare su un notevole equilibrio fra i suoi vari elementi survival, action e RPG, riuscendo sorprendentemente a coinvolgere chiunque e catturarlo facilmente nelle spire della sua costante progressione. L'esplorazione continua su una mappa dotata di una certa varietà, il sistema di combattimento semplice ma dinamico e il meccanismo dell'upgrade continuo attraverso il crafting concorrono a costruire un meccanismo implacabile, da cui è difficile staccarsi una volta avviato, sebbene una certa ripetitività emerga naturalmente sul lungo termine. Su piattaforme mobile, anche il sistema di controllo è ben implementato nonostante lo stick virtuale, con l'aggiunta dell'ubiquità che dona a un gioco di questo tipo un'ulteriore spinta.
PRO
- Ottimo equilibrio tra esplorazione, combattimento, raccolta e crafting
- Il meccanismo di progressione costante cattura chiunque
- Mappa ampia e variegata
CONTRO
- Il loop del gameplay tende a essere ripetitivo
- È un mix di elementi che abbiamo stravisto in questi anni